martedì 14 febbraio 2012

Altro che San Valentino, in Olanda ci si separa nel DivorceHotel

Mentre la maggior parte delle coppie nel mondo si accinge, oggi, a celebrare San Valentino a suon di cenette a lume di candele e frasi smielate come giusto condimento, nei Paesi Bassi invece coppie in crisi stanno prenotando un weekend in un divorcehotel. Un fine settimana fuori dagli schemi, non c’è che dire. Oppure è solo la modernità che avanza e stravolge sentimenti e costumi facendo passare per datata la consueta trafila che certifica la fine di un matrimonio. E allora modernità sia. Con un semplice click si ci si avventura nel mare magnum del web alla ricerca del sito “www.divorcehotel.com”, ideato da Jim Halfens.
FORMULA TRADIZIONALE – E si ha subito la certezza che l’Olanda non smentisca la sua fama per modernità e senso degli affari. Due i servizi offerti dall’hotel: per i più pigri c’è la formula tradizionale, che permette di divorziare restando comodamente a casa propria e per giunta spendendo poco. “Abbiamo 20 sedi nei Paesi Bassi – recita il sito – dove si può avere il divorzio organizzato da uno dei nostri avvocati (tariffa oraria: € 150 IVA inclusa oppure a prezzo fisso a partire da € 1.199 IVA inclusa)”.
PACCHETTO COMPLETO – Seconda opzione il “pacchetto completo”: la nuova catena di “alberghi del divorzio”, offre, alle coppie che intendono porre fine, di comune accordo, al proprio matrimonio, un pacchetto completo che comprende l’intera consulenza legale necessaria. Il costo dell’operazione è su richiesta, e parte da una base di €. 2.500,00. Naturalmente le coppie saranno soggette ad una selezione iniziale, poiché la formula weekend prevede che l’acquisizione della documentazione sia rapida, non essendo dunque possibile accettare coppie in conflitto o litigiose. Analogamente, laddove il conflitto dovesse sopraggiungere e l’accordo risultasse impossibile da raggiungere secondo gli standard descritti, la procedura verrebbe automaticamente interrotta.
BUSINNESS IN CRESCITA – Alla fine del soggiorno, agli interessati non resta che presentare la documentazione al giudice, affinché sia formalmente registrata e trascritta, in circa due settimane. L’iniziativa ha immediatamente fatto registrare un discreto successo, tanto da far ipotizzare al signor Halfens di esportarla in altri Paesi, in primis Stati Uniti e Germania. Ma, ancora più singolare, è che l’entusiasmo per l’iniziativa si è avuta per l’idea in sé, che ha suscitato molto interesse da parte di società televisive americane, per l’eventuale realizzazione di documentari e/o format ispirati da questo modello di impresa. E allora, in tempi scanditi da reality e talk show strillati, divorziare sì e perché no in diretta. Nell’idea di unire l’utile al dilettevole, col gettone di presenza ci si coprono le spese e magari ci si innamora di nuovo.

Donatella Mazza (Avanti - 14 febbraio 2012)

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