domenica 12 febbraio 2012

Solo un onorevole su quattro ha rivelato il suo patrimonio

Solo 224 parlamentari su 945, cioè uno su quattro, sono disposti ad alzare il velo sui loro patrimoni e redditi, accettando che siano pubblicati online sul sito di Camera e Senato. In questo modo sono in grado di consultarli tutti i 50.276.247 elettori e non solo (com'è ora) quelli - pochissimi - che si recano negli uffici del Parlamento per prenderne visione su documenti cartacei. L'operazione trasparenza via web, promossa dalla deputata
radicale Rita Bernardini, ha trovato, però, la resistenza dei Questori, che s'erano opposti appellandosi ad argomentazioni giuridiche. Il presidente Fini ha poi deciso di consentirne la pubblicazione previa la sottoscrizione
di una liberatoria. Ma appena una piccola parte di senatori e deputati ha accettato di firmarla: 139 del Pd, 42 del Pdl, 4 della Lega Nord, 12 dell'Idv, 8 dell'Udc, 5 di Fli e i restanti del Gruppo Misto.

Ecco alcuni dei parlamentari che hanno acconsentito alla pubblicazione dei propri patrimoni:

Brunetta - Da Ravello alle Cinque Terre proprietà con panorama-mare.
Inizia la legislatura - ancora single - vantando una casa con terreno a Ravello (Salerno), una a Monte Castello di Vibio (Perugia), una a Roma e un'altra a Venezia. Viaggia, a scelta, su una Fiat 500 del '68, su una Lada Niva o una Jeep Wrangler. Esibisce un 740 da 228 mila euro. Nel 2009, mentre è ministro della Funzione pubblica, acquista per 40mila euro una casa di 40 metri quadri, con giardino di 400 (da ristrutturare), a Riomaggiore, alle Cinque Terre (La Spezia). Il reddito negli anni successivi passa a 182 mila, 310 mila e 279 mila.

Veltroni - Un reddito super fino al 2007 poi nel 2011 scende a 136 mila.
Walter Veltroni viene eletto nel 2008 presentando un reddito 2007 invidiabile, 477 mila euro. Paga 198mila euro di tasse. Con ogni probabilità, agli emolumenti politici si sommano le royalty delle vendite dei suoi libri. Una volta eletto, l'imponibile dell'ex segretario democratico ha un brusco calo, quasi si dimezza passando nel 2009 (relativo all'anno prima) a 238mila mila e a 214mila l'anno successivo. Ma nel 2011 (rispetto al 2010), il reddito si riduce a 136 mila.

Maroni - Una casa a Varese, un terreno anche una barca per l'ex ministro.
Tra i "beni mobili iscritti in pubblici registri" di proprietà di Maroni Roberto-Ernesto risultano, nel 2008, una barca di sedici metri (una quota del 33%) immatricolata nel 1980, due Fiat Panda e un'Audi A4. Dichiara fabbricato più terreno a Lozza, vicino a Varese, e dichiara un imponibile di 220 mila euro (di cui 90 da lavoro autonomo). Negli anni successivi acquista un immobile a Varese con la consorte. E vende un'auto. Mentre è ministro non esercita la professione di avvocato, e dunque il reddito scende a 170 mila euro.

Bersani - Il leader pd a quota 137 mila euro e allega lo stipendio della moglie.
Pier Luigi Bersani dichiara nel 2008 50 mila euro di spese elettorali per approdare alla sedicesima legislatura. Il segretario Pd pare non amare le auto made in Italy visto che dichiara due auto d'Oltralpe (Renault Megane e Twingo). Il suo reddito oscilla da 163mila euro nel 2007, a 150, 137 e 136 mila negli anni successivi. Il politico democratico allega al suo anche il 740 della moglie, che ha un reddito complessivo di 15mila euro. Al netto delle tasse, la signora Bersani guadagna all'incirca mille euro al mese.

Di Pietro - Un appartamento a Bruxelles e investimenti a Montenero.
Antonio Di Pietro, nel 2008, denuncia di possedere sei fabbricati, uno persino a Bruxelles (ma solo al 50%), uno a Curno (Bg), e poi a Montenero di Bisaccia (Cb). L'appartamento a Milano è di una Srl, Antocri, di cui è proprietario. Viaggia su una Hyundai Santa Fè, dichiara 219mila euro, ed ha 26mila azioni Enel. Negli anni successivi cessa l'usufrutto dei fabbricati a Bergamo e Milano, vende Curno, compra e vende terreni e fabbricati nella sua zona natia. E si libera della Santa Fè. Il suo reddito si assesta alla fine intorno ai 190mila euro.

Bonino - Immobili e 217 mila euro di reddito ma il 70 per cento va ai Radicali.
Emma Bonino, stando al suo stato patrimoniale, nel 2010 ha incassato un reddito complessivo di 217 mila euro (compresa la pensione da parlamentare europea di 17 mila euro). Di questi, però, ne ha versati al partito Radicale, stando alla documentazione presentata, 158 mila. Per essere eletta, ha speso 447 euro in volantini. Il suo patrimonio immobiliare è composto da un negozio a Roma, in piazza della Malva, un fabbricato a Roma, un box a Bra (Cn), e una casa ad Alassio, in Liguria.

Casini - Azioni del Monte dei Paschi e quote in sei fabbricati.
Pier Ferdinando Casini, appena eletto, dichiara 150mila euro e di essere proprietario di sei fabbricati (ma in quote che vanno da un sesto al 50%), a Bologna. Nel 2008 ha 489 azioni San Paolo, 115 Unicredito Italiano e 400 della Banca Alto Reno Lizzano in Belvedere. Ma negli anni successivi il leader Udc incrementa il suo portafoglio azionario acquistando 13 mila azioni del Monte dei Paschi di Siena. E svariati titoli stranieri: dai tedeschi Solarword, Basf e Siemens ai francesi Peugeot e Citroen, dagli spagnoli della Telefonica Sa ai lussemburghesi D'Amico Shipping Luxemburg.

Della Vedova - Un rustico da 200 metri, azioni e un reddito da 126 mila euro.
Benedetto Della Vedova (uno dei quattro di Fli ad aver accettato la pubblicazione online dei dati fiscali), nel 2008 dichiara di aver un rustico a Tirano, vicino a Sondrio, un alloggio a Milano di sessanta metri quadri e una Fiat Croma. Dichiara 126 mila euro. Gli anni successivi acquista una Sedici, il rustico cresce da 75 a 200 metri quadri, e il portafoglio azionario s'arricchisce di azioni del Credito Valtellinese, del Fondo Carmignac. Nel 2011, l'anno in cui i finiani furono cacciati dal Pdl, stipula una polizza vita rivolgendosi al Capital Progress di Allianz.

Alberto Custodero (La Repubblica - 12 febbraio 2012)

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