Con un simpatico tono di voce da Wanna Marchi quasi-trotzkista, Livia Turco ha definito ieri “cretini”
tutti quelli che (per loro fortuna) non la pensano come lei. Un numero
peraltro consistente, considerando che Livia Turco è sempre stata una
delle più instancabili nel demolire quel che resta della sinistra in
Italia. Qual era il tema? L’intoccabilità di Re Giorgio. Il quale, non
contento di essere da (almeno) due anni il vero e assolutista Presidente
del Consiglio, ha pure ordinato (con la solita formula del monito finto-garbato) amnistia e indulto.
L’infinita ipocrisia dell’indulto. Il tema delle carceri sovraffollate esiste ed è gravoso. Proprio per questo è indecente l’ipocrisia con cui Pd e Pdl
lo usano cinicamente contro chi osa mostrarsi dubbioso, relegandogli la
parte dell’insensibile che “pensa solo a Berlusconi”. Il problema è che
a Pd e Pdl non interessa minimamente migliorare la condizione delle
vittime autentiche. Se gli interessasse, si adopererebbero non con
amnistia e indulto indiscriminati ma con un’opera legislativa mirata: depenalizzare il testo unico sulle droghe, abolire il reato di clandestinità ed ex Cirielli,
rivedere l’istituto della custodia cautelare. E magari, già che ci
sono, ampliare la vigilanza dinamica. E’ cancellando gli obbrobri
legislativi dei Giovanardi e dei Bossi-Fini
che si migliora la condizione nelle carceri, non reiterando l’ennesimo
“liberi tutti, anzitutto i potenti”. Napolitano ha già esautorato
abbastanza il Parlamento: non spetta a lui indicare la via da seguire,
anche se dalla mattina alla sera non pare pensare ad altro. La violenza con cui ha attaccato i 5 Stelle
non l’ha mai usata nella sua vita. Nemmeno quando c’era da condannare
le invasioni cingolate dell’Unione Sovietica in Ungheria (ops, lui era
d’accordo coi cingolati).
Al governo delle larghe intese non preme minimamente migliorare la condizione nelle carceri. Infatti sta lavorando a un testo che ricalca quello del 2006, che comprendeva i reati di frode fiscale,
concussione e corruzione (pene pecuniarie incluse). La distruttrice di
consensi Turco ha esortato a non pensare sempre a Berlusconi, e va
capita, perché lei e il suo partito in effetti non ci hanno pensato
quasi mai (e se ci hanno pensato è stato per difenderlo). Ci perdonerà
però se la tempistica del monito di Re Giorgio continua ad apparire
sospetta: amnistia e indulto, così concepite, sembrano un regalo a
Berlusconi. E a questo punto si spiegherebbe sin troppo bene il
dietrofront caricaturale al Senato (“Non voto la fiducia, anzi sì”). Per
approvare amnistia e/o indulto servono i 2/3 del Parlamento: c’è
davvero qualcuno che crede che il Pdl li voterebbe se non fossero
contemplati anche i reati per cui è stato condannato il pregiudicato di
Arcore? Ve li immaginate, i Brunetta e le Santanché,
che dicono: “Sì, votiamo felici per liberare i poveracci ma solo loro.
Guai a chi vuol salvare anche frodatori ed evasori?”. Via, su.
L’indulto
fu la tomba del governo Prodi e l’inizio della crescita della forza
politica di Grillo. Non volendo, e con l’unico intento di abbatterlo,
gli stanno facendo un altro regalo. Anzitutto il Pd (perfino Epifani
si mostra dubbioso). Se la bischeraggine reiterata – unita a una
perdurante malafede – facesse vincere le sfide, nel centrosinistra
sarebbero tutti Lippi e Capello.
Clandestinità, paraleghismo e harakiri. Sta facendo molto discutere il post
di Grillo e Casaleggio relativo all’emendamento presentato in
commissione giustizia da due senatori 5 Stelle, che ha ridotto il reato
di clandestinità a illecito amministrativo. Il post sembra perfetto per dare a molti pasionari-di-Letta il
brivido di essere di sinistra (ahahahah), anche se – per esempio –
contro la Bossi-Fini il loro partito non ha mai fatto nulla. E’ vero che
nel programma del M5S non c’era la cancellazione del reato di
clandestinità. E’ vero che, se lo avessero promesso, non avrebbero preso
il 25% alla Camera. Ed è vero che in paesi molto più civili di noi
(Francia, Inghilterra) quel reato esiste. In questo il post è
inattaccabile. Poi però ho molti dubbi. In tema di immigrazione Grillo e
soprattutto Casaleggio sono da sempre assai discutibili, per esempio
sullo Ius Soli. Lo scrivo da anni: chi si stupisce,
finora, ha vissuto su Marte (o nel Pd). Personalmente avrei votato la
cancellazione, e senza dubbi, anche se purtroppo è un palliativo. Un
meno peggio: fingere che il problema non esista è una trovata
buonista-demagogica molto “de sinistra”, che non risolve le cose. Il
post è invece attaccabilissimo, e anzi disastroso, per tempistica e
opportunità politica: mentre i parlamentari lottano pressoché isolati
contro casta e gran parte dei media, arriva l’ennesimo dikat (per quanto
più “garbato” degli altri). Sarebbe bene che Grillo, invece di
pontificare dall’alto, desse una mano da vicino ai suoi parlamentari.
Quotidianamente e non solo durante gli Tsunami Tour o le OccupyRai.
Da oggi tutti i 5 Stelle, in ogni contesto (anzitutto televisivo),
verranno accusati di essere fascisti e crivellati di domande sul
para-leghismo dei due guru. Spostando l’attenzione dalle battaglie che i
parlamentari combattono alla Camera e al Senato: non un gran risultato,
onestamente.
Andrea Scanzi (Il Fatto Quotidiano - 10 ottobre 2013)
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