"Gentili onorevoli Di Maio, Toninelli, Brescia e Buccarella,
vi ringraziamo innanzitutto per la disponibilità al confronto sulla
legge elettorale e sulle riforme. E anche per la civiltà del confronto
dello scorso 26 giugno. Si possono avere idee diverse ma riuscire a
parlarsi ed ascoltarsi serve. Serve sempre.
Come forse ricorderete la nuova segreteria del Pd – eletta da un processo democratico che ha coinvolto circa tre milioni di persone – ha immediatamente tentato di aprire un canale di collegamento con voi. L’esito non è stato fortunatissimo, all’inizio. Ma non abbiamo mollato come potete vedere (intervista Fatto, lettera ai partiti).
Come forse ricorderete la nuova segreteria del Pd – eletta da un processo democratico che ha coinvolto circa tre milioni di persone – ha immediatamente tentato di aprire un canale di collegamento con voi. L’esito non è stato fortunatissimo, all’inizio. Ma non abbiamo mollato come potete vedere (intervista Fatto, lettera ai partiti).
Le vostre posizioni sulla legge elettorale sono state nei mesi molto
diverse. Dalla mozione Giachetti in cui avete votato a favore del
Mattarellum al post di Beppe Grillo che si schierava per il voto con il
Porcellum, a quello in cui il vostro fondatore proponeva di votare con
il Consultellum. Il tutto intervallato da due progetti di legge con
primo firmatario l’onorevole Toninelli. Ci pare di aver capito che fa
fede l’ultimo Toninelli e che siate disponibili a riflettere insieme
anche sulle riforme costituzionali e istituzionali. Proviamo a entrare
nel merito.
Se siamo d’accordo vediamo quattro limiti invalicabili al Toninelli-Bis:
1) Non c’è la certezza di avere un vincitore. Con il vostro sistema non c’è governabilità.
2) Le alleanze si fanno dopo le elezioni, non prima. Con il vostro sistema si istituzionalizza l’inciucio ex post.
3) Il Sistema della preferenza negativa attraverso eliminazione di un nome è molto complicato. Con il vostro sistema si rende più difficile il voto.
4) Ci sono alcuni collegi in cui sulla scheda i nomi scritti sarebbero oltre 40. Con il vostro sistema in alcuni collegi la scheda elettorale diventa un lenzuolo.
Avete correttivi per questi quattro punti? Ritenete sbagliate le nostre osservazioni? Diteci con franchezza le vostre. Siamo pronti a confrontarci insieme. Per questo vi poniamo dieci ulteriori elementi di riflessione.
1) Non c’è la certezza di avere un vincitore. Con il vostro sistema non c’è governabilità.
2) Le alleanze si fanno dopo le elezioni, non prima. Con il vostro sistema si istituzionalizza l’inciucio ex post.
3) Il Sistema della preferenza negativa attraverso eliminazione di un nome è molto complicato. Con il vostro sistema si rende più difficile il voto.
4) Ci sono alcuni collegi in cui sulla scheda i nomi scritti sarebbero oltre 40. Con il vostro sistema in alcuni collegi la scheda elettorale diventa un lenzuolo.
Avete correttivi per questi quattro punti? Ritenete sbagliate le nostre osservazioni? Diteci con franchezza le vostre. Siamo pronti a confrontarci insieme. Per questo vi poniamo dieci ulteriori elementi di riflessione.
1. Per noi un vincitore ci vuole sempre. L’unico modello che assicura
questo oggi in Italia è la legge elettorale che assegna un premio di
maggioranza al primo turno o al secondo turno. Il Movimento 5 Stelle,
per esempio, ha vinto a Parma, Livorno e Civitavecchia nonostante che al
primo turno abbia preso meno del 20% dei voti. Però poi al ballottaggio
ha ottenuto la metà più uno dei votanti. Vi chiediamo: siete
disponibili a prevedere un ballottaggio, così da avere sempre la
certezza di un vincitore? Noi sì.
2. Siete disponibili a assicurare un premio di maggioranza per chi
vince, al primo o al secondo turno, non superiore al 15% per assicurare a
chi ha vinto di avere un minimo margine di governabilità? Noi sì.
3. Siete disponibili a ridurre l’estensione dei collegi? Noi sì.
4. Siete disponibile a far verificare preventivamente la legge
elettorale alla Corte Costituzionale, così da evitare lo stucchevole
dibattito “è incostituzionale, è costituzionale”? Noi sì.
5. Siete disponibili a ridurre il potere delle Regioni modificando il
titolo V e riportando in capo allo Stato funzioni come le grandi
infrastrutture, l’energia, la promozione turistica? Noi sì.
6. Siete disponibili ad abbassare l’indennità del consigliere
regionale a quella del sindaco del comune capoluogo e eliminare ogni
forma di rimborso ai gruppi consiliari delle Regioni? Noi sì
7. Siete disponibili a abolire il CNEL? Noi sì.
8. Siete disponibili a superare il bicameralismo perfetto impostando
il Senato come assemblea che non si esprime sulla fiducia e non vota il
bilancio? Noi sì.
9. Siete disponibili a che il ruolo del Senatore non sia più un
incarico a tempo pieno e retribuito ma il Senato sia semplicemente
espressione delle autonomie territoriali? Noi sì.
10. Siete disponibili a trovare insieme una soluzione sul punto delle
guarentigie costituzionali per i membri di Camera e Senato,
individuando una soluzione al tema immunità che non diventi occasione di
impunità? Noi sì.
Su questi temi, se volete, noi ci siamo. Anche su altri temi, se vi
va. Avete molti parlamentari europei, ad esempio: sarebbe bello riuscire
a dimostrare all’Europa che tragiche vicende come quelle che si
verificano nel Mediterraneo debbono essere affrontate tutti insieme. Si
può voltare le spalle all’Inno, non si può voltare le spalle ai
problemi. Ma non vogliamo mettere troppa carne al fuoco. Noi su legge
elettorale e riforme costituzionali siamo pronti a vederci. Se prima ci
rispondete, il dialogo sarà ancora più utile.
Noi ci siamo. Senza la pretesa di aver ragione. Senza l’arroganza di fare da soli. Ma anche senza alibi e senza paura. Un mese fa oltre il quaranta per cento degli italiani ci ha chiesto di cambiare l’Italia per cambiare l’Europa. Non possiamo tradire quella speranza. Ci piacerebbe che potessimo farlo anche insieme a voi perché pensiamo che i nostri connazionali che hanno votato per Cinque Stelle chiedano come tutti un Paese più semplice e efficace.
Noi ci siamo. Senza la pretesa di aver ragione. Senza l’arroganza di fare da soli. Ma anche senza alibi e senza paura. Un mese fa oltre il quaranta per cento degli italiani ci ha chiesto di cambiare l’Italia per cambiare l’Europa. Non possiamo tradire quella speranza. Ci piacerebbe che potessimo farlo anche insieme a voi perché pensiamo che i nostri connazionali che hanno votato per Cinque Stelle chiedano come tutti un Paese più semplice e efficace.
Attendiamo le Vostre considerazioni.
Un saluto cordiale, per il Pd
Alessandra, Debora, Matteo, Roberto"
--
Luigi Di Maio
"Gentile Segretario Matteo Renzi,
riteniamo molto positivo il fatto che abbiate accolto la nostra richiesta di incontro per un secondo tavolo sulla legge elettorale. In questo momento i cittadini italiani chiedono un dialogo produttivo ed efficace per arrivare a risultati immediati. Il nostro obiettivo è dare al Paese una legge elettorale entro 100 giorni che garantisca non solo governabilità, ma anche stabilità. Abbiamo le idee chiare e siamo contenti che il nostro confronto sia iniziato proprio dal Democratellum, la legge votata in rete da centinaia di migliaia di cittadini iscritti al portale del MoVimento 5 Stelle, quegli stessi cittadini che ratificheranno il risultato del nostro dialogo.
L’argomento è molto importante e per questo non può esserci modalità migliore di un nuovo tavolo di confronto. Vorremmo che si facesse in streaming a garanzia di una trasparenza che avremmo voluto vedere anche nei vostri incontri sulle riforme con Forza Italia.
Ci vediamo giovedì “senza mettere troppa carne al fuoco”, come avete detto. Se volete parlare di riforme costituzionali,
vi ribadiamo la nostra disponibilità ad aprire un tavolo di confronto,
ma vorremmo capire meglio che idea di Paese avete: vedere il vostro
partito oggi votare l’immunità parlamentare ha lasciato sbigottiti molti
italiani.
Un Parlamento pulito e una Paese migliore passano anche da una buona legge elettorale."
La delegazione M5S: Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Maurizio Buccarella, Paola Carinelli
riteniamo molto positivo il fatto che abbiate accolto la nostra richiesta di incontro per un secondo tavolo sulla legge elettorale. In questo momento i cittadini italiani chiedono un dialogo produttivo ed efficace per arrivare a risultati immediati. Il nostro obiettivo è dare al Paese una legge elettorale entro 100 giorni che garantisca non solo governabilità, ma anche stabilità. Abbiamo le idee chiare e siamo contenti che il nostro confronto sia iniziato proprio dal Democratellum, la legge votata in rete da centinaia di migliaia di cittadini iscritti al portale del MoVimento 5 Stelle, quegli stessi cittadini che ratificheranno il risultato del nostro dialogo.
L’argomento è molto importante e per questo non può esserci modalità migliore di un nuovo tavolo di confronto. Vorremmo che si facesse in streaming a garanzia di una trasparenza che avremmo voluto vedere anche nei vostri incontri sulle riforme con Forza Italia.
Ci vediamo giovedì “senza mettere troppa carne al fuoco”, come avete detto. Se volete parlare di riforme costituzionali,
Un Parlamento pulito e una Paese migliore passano anche da una buona legge elettorale."
La delegazione M5S: Luigi Di Maio, Danilo Toninelli, Maurizio Buccarella, Paola Carinelli
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