Il caro libri? Il 1° settembre si è festeggiato
l’ingresso della duecentesima scuola italiana nel club di quelle in cui è
ormai un vecchio e sgradito ricordo. Il merito è dell’intuizione avuta
dal preside dell’Itis Majorana di Brindisi, Salvatore Giuliano. Dall’anno scolastico 2009/10 l’istituto tecnico e scientifico-tecnologico pugliese ha detto addio ai libri di testo,
sostituendoli con materiale didattico redatto dai docenti. Un
esperimento iniziato con cinque materie in una scuola e diventato il
progetto Book in Progress, una vera e propria filiera del risparmio per le tasche dei genitori e un nuovo metodo d’apprendimento per i ragazzi.
“Volevo fornire agli studenti dei contenuti che fossero adatti al linguaggio e al ritmo d’apprendimento di oggi. E che tenessero conto di chi ha bisogno di recuperare, oltre a promuovere le eccellenze”, spiega Giuliano a ilfattoquotidiano.it. Docenti al lavoro per scrivere il testo, stampa in autonomia e costi abbattuti (un testo in versione cartacea è venduto a meno di 4 euro). Con un risparmio annuo cospicuo e in continuo aumento. “I libri di testo sono disponibili su carta, in formato e-book ed e-pub, quindi leggibili su qualsiasi dispositivo mobile e fisso. E abbiamo accorpato alcuni volumi”.
Al momento ne sono stati redatti 38, di varie discipline.
A conti fatti, tra eliminazione dei canonici libri di testo, la
possibilità di acquistare in formato digitale, la conseguente
eliminazione di una parte di penne, quaderni e gomme quanto spende una famiglia?
“Siamo attorno ai 350 euro in meno. A inizio anno si sostiene
solitamente un costo attorno ai 400 euro. Da quest’anno abbiamo
accorpato alcuni volumi scendendo a un prezzo finale per la nostra
dotazione che è di circa cinquanta euro – spiega Giuliano – Al primo anno il nostro invito è quello di azzerare il risparmio acquistando un iPad, utile lungo tutto il percorso formativo”.
Già perché al Majorana l’aula come è stata sempre intesa va verso la scomparsa.
“Il progetto, nato come prodotto, si sta trasformando in metodo. Dalle
prossime settimane avremo venticinque classi innovative, senza banchi,
sfruttando l’ambiente in maniera diversa grazie all’utilizzo della tecnologia e al lavoro in gruppo dei ragazzi. Tutte le nostre aule hanno collegamento internet, videoproiettori interattivi, computer e grazie alla convezione con un consorzio interuniversitario avremo anche la banda larga”.
E se la difficoltà più grande non è stata reperire i fondi ma vincere
le iniziali resistenze dei docenti, la vittoria di Giuliano è nei
numeri: “In un quinquennio siamo passati da circa 650 ai 1300 iscritti. I test dicono che il nostro metodo funziona e la partecipazione attiva alla lezione migliora l’apprendimento”.
Prossimo passo? “Stiamo investendo nella formazione dei docenti. Oggi inizia a Bari la Summer school del Book in Progress alla quale prenderanno parte 250 persone tra professori e presidi. La qualità è già alta ma si può sempre fare meglio. Pensi che su iTunes U, la più grande piattaforma di contenuti didattici, il nostro corso di inglese per italiani è primo in classifica”.
Twitter: @AndreaTundo1 (Il Fatto Quotidiano - 7 settembre 2014)
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