mercoledì 29 ottobre 2014

Tiki Taka e Unione Bancaria


Tiki Taka e Unione Bancaria 
Si chiude una settimana horribilis, iniziata con una manovra finanziaria restituita al mittente e reinviata a Bruxelles con una ulteriore zavorra di oltre quattro miliardi di euro. Domenica scorsa, poi, all'ora da sempre dedicata alla canonica benedizione urbi et orbi, si apprende che nove banche italiane sulle quindici che hanno partecipato agli esami di ammissione europea non hanno superato la prova. Ieri infine dal Capo dello Stato abbiamo appreso che la mafia ricatto' lo Stato. Lacrime di coccodrillo, recriminazioni, accuse di complotti orchestrati dai poteri forti, denunce di gare falsate a nostro danno sono la reazione disordinata ed ipocrita che abbiamo messo in scena a livello istituzionale e internazionale. Tutte chiassose lamentazioni che non finiranno qui, perché italicamente sono modalità che ci sono sempre piaciute, salvo poi chiudere la ferita con nonchalance. Cioè lasciando i problemi alle cure del tempo.
Per soffermarci solo sulle questioni bancarie riusciamo a sapere dal Ministro Padoan che abbiamo finalmente le regole migliori in Europa quanto a governance societaria, banche comprese, e dal Corriere della Sera che i vertici del Banco de Santander sono stati ricevuti oggi dai vertici della Banca d'Italia per una eventuale acquisizione di Mps.
Ahi, di nuovo gli spagnoli di Franza o Spagna purché se magna, anche se qui a tavola forse si metteranno loro e non noi. Ahi, di nuovo gli spagnoli che, nel 2008, incassarono una plusvalenza di quattro miliardi di euro quando, dopo aver comprato Banca Antonveveta dagli olandesi, la vendettero dopo poco a prezzi astronomici al Mps, che oggi più o meno tanto capitalizza in Borsa. È come dire che il Santander può tranquillamente offrire una cifra per il controllo della più vecchia e disperata banca del mondo, utilizzando quella somma dallo stesso Monte graziosamente (e con qualche complicità di cui nessuno vuole parlare) all'epoca servitagli. A livello europeo una partita di giro, per noi una partita persa.
Avevamo un bel dire del sistema bancario spagnolo qualche anno fa in crisi profonda, mentre quello italiano, sempre presentato come il più solido, manifestava al massimo qualche focolaio di crisi. E con un po' di supponenza, che non ci è mai mancata, prendevamo le distanze dal sistema economico spagnolo in crisi e con aree di evasione fiscale da far impallidire le nostre partite iva.
Tiki Taka, Tiki Taka con un po' di esasperante lentezza, gli spagnoli riusciranno forse a prendersi Mps, dopo aver risolto, facendole fondere, la questione delle banche minori, nessuna delle quali finite sotto la lente di ingrandimento della Vigilanza Europea, ed essendo anche riusciti in ambito Sepa a promuovere un rapido sviluppo dei pagamenti elettronici. Nessuno si ricorda anche se sono passati pochi mesi, la fatica che il nostro sistema ha fatto per adeguarsi alla SEpA, arrivando comunque per ultimo e senza rinunciare al primato...del contante tuttora saldamente in nostre mani. Potremmo parlare degli errori fatti nel non accettare, orgogliosi come siamo, gli aiuti europei per le banche. Ma senza un piano di riconversione del sistema, non certo da lasciare al mercato, avremmo forse sprecato altre risorse. Ed eccoci a guardare di nuovo alla Spagna. Con un po' di sforzo possiamo capire oggi a cose quasi fatte, perché i nostri cugini erano così lenti e quasi sonnacchiosi da stufare la gente italica così dinamica e sempre all'arrembaggio: per non farci capire nulla! Il segreto: un problema alla volta e un forte indirizzo politico. Chapeau!

“Sbankor”



Nessun commento:

Posta un commento

Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.