Cittadini!
Vi ricordate le parole che le intercettazioni pubblicate sui giornali attribuiscono a Salvatore Buzzi?
“Lo sai quanto ce guadagno sugli immigrati?” dice l’indagato nell’inchiesta su Mafia Capitale, “il traffico de droga rende de meno”.
“Lo sai quanto ce guadagno sugli immigrati?” dice l’indagato nell’inchiesta su Mafia Capitale, “il traffico de droga rende de meno”.
Cittadini!
Il topo va dove sta il formaggio e dove c’è il denaro sarebbe strano non trovarci anche la criminalità.
Gli stranieri poveri, soprattutto quelli che scappano per salvarsi la
vita, vengono rinchiusi e ammassati come animali, schiavizzati nella
campagne, sfruttati come facchini nei magazzini della grande
distribuzione e della logistica. I più fortunati riescono a lasciare
l’Italia per raggiungere i parenti in altri Stati o semplicemente per
andare a vivere in paesi più accoglienti del nostro. A loro i soldi non
arrivano mai, ma su di loro si specula assai. La Mafia non è solo
spaccio e prostituzione.
Saviano lo ripete da anni. Parlando dei rifiuti tossici delle
imprese settentrionali sversati al sud punta il dito contro l’intero
sistema sostenendo che “cio’ che ha fatto la politica è disastroso, (…)
tutti hanno fallito. A guadagnare è un’azienda, la più grande, la Camorra:
che gestisce il tutto perché garantisce i prezzi migliori. Smaltire
legalmente i rifiuti tossici costa 62 centesimi al chilo, ma la camorra a
8 centesimi risolve tutto”.
Cittadini!
Le mafie gestiscono servizi che costano meno e fanno guadagnare di più. Lo fanno con i rifiuti, ma anche con le energie rinnovabili. Guadagnano e fanno guadagnare con la droga e non solo spacciandola.
Sempre Saviano scriveva in Gomorra che i clan coinvolgevano la
piccola borghesia “stanca di affidare alle banche i propri averi” e si
inventava un “azionariato popolare della cocaina” nel quale “pensionati,
impiegati, piccoli imprenditori davano denaro ad alcuni agenti che poi
lo reinvestivano per l’acquisto di partite di droga”. Lo stesso
meccanismo può essere replicato ovunque. E infatti a Roma si fa il
business a spese degli ultimi: Rom e stranieri.
“L’ultima indagine di Roma dimostra che la corruzione è un cancro
che spesso si sposa con organizzazioni criminali che creano un vincolo di intimidazione
e si procurano affari” questo ha dichiarato la settimana scorsa il
ministro Alfano. E invece no. O meglio: succede anche questo, ma non
solo.
Le indagini di Roma sono l’ennesima dimostrazione che il sistema ha bisogno della Mafia per gestire denaro, potere e conflitti propri di una società capitalista. C’è da gestire la presenza dei Rom nelle nostre città? Non importa che siano italiani o stranieri. Ci si inventa che siano nomadi (anche se non lo sono) e li si chiude nelle riserve indiane. Gli italiani che stanno fuori sono contenti e non si chiedono: se fossero davvero nomadi dovrebbero stare in giro, perché li chiudono lì dentro? Una volta creato il meccanismo dell’esclusione bisogna gestirlo. Ci sono cooperative e associazioni che fanno un ottimo lavoro, ma spesso il criterio non è la qualità. E allora arriva il mafioso (magari un po’ fascistello, che non guasta) romano che si mette a disposizione. Se lavori con lui potrai ricevere un aiuto per la campagna elettorale, una buona parola per avere una poltrona e magari qualche altro servizio stuzzicante.
Le indagini di Roma sono l’ennesima dimostrazione che il sistema ha bisogno della Mafia per gestire denaro, potere e conflitti propri di una società capitalista. C’è da gestire la presenza dei Rom nelle nostre città? Non importa che siano italiani o stranieri. Ci si inventa che siano nomadi (anche se non lo sono) e li si chiude nelle riserve indiane. Gli italiani che stanno fuori sono contenti e non si chiedono: se fossero davvero nomadi dovrebbero stare in giro, perché li chiudono lì dentro? Una volta creato il meccanismo dell’esclusione bisogna gestirlo. Ci sono cooperative e associazioni che fanno un ottimo lavoro, ma spesso il criterio non è la qualità. E allora arriva il mafioso (magari un po’ fascistello, che non guasta) romano che si mette a disposizione. Se lavori con lui potrai ricevere un aiuto per la campagna elettorale, una buona parola per avere una poltrona e magari qualche altro servizio stuzzicante.
Cittadini!
E se uscissimo fuori dal nostro paese? Passando dagli sfruttati
nostrani a quelli planetari lo spettacolo è ancora più vario. Come
faresti a comprare un paio di jeans a pochi euro se li
confezionasse un operaio italiano che lavora 8 ore e quando torna a casa
ha luce elettrica e acqua calda? Ci sono paesi dove gli operai lavorano
il doppio e non ce l’hanno una casa: vivono nei dormitori della
fabbrica e comprano l’acqua calda dal padrone. Eppure i jeans prodotti
da un operaio schiavizzato sono legalmente venduti nei nostri negozi. Il
sistema capitalista non solo accetta lo schiavismo, ma ne ha bisogno.
Una multinazionale che fornisce gratuitamente latte agli ospedali
favorisce l’insuccesso dell’allattamento al seno. Io ho due figli: il
primo è cresciuto col latte in polvere, la seconda con quello naturale.
Non mi pare che il primo abbia meno salute della seconda, ma io lavoro e
vivo in un paese ricco e posso, con qualche sacrificio, permettermi di
acquistare latte costoso per alcuni mesi. Una famiglia indigente nel
nostro paese o addirittura in un paese estremamente povero può farlo? In
più mescolare polvere e acqua può recare due danni: una madre povera
diluisce eccessivamente e tiene il figlio in stato di malnutrizione; in
molti paesi l’acqua è inquinata e ciò può causare la morte.Cittadini!
Questi sono piccoli esempi di un meccanismo planetario che distrugge le foreste, inquina le acque, schiavizza milioni di persone. Un meccanismo che è via via meno visibile se dalle fasce più indigenti si sale verso quelle più benestanti, se dai paesi totalitari e poveri si sale verso quelli ricchi e democratici.
Questi sono piccoli esempi di un meccanismo planetario che distrugge le foreste, inquina le acque, schiavizza milioni di persone. Un meccanismo che è via via meno visibile se dalle fasce più indigenti si sale verso quelle più benestanti, se dai paesi totalitari e poveri si sale verso quelli ricchi e democratici.
Le indagini di questi giorni su Mafia Capitale ci dicono che i boss
amano gestire il potere e gli piacciono i soldi, ma in una società
capitalista, sia a livello globale che locale, questi due elementi si
rafforzano grazie ai conflitti.
“È la teoria del mondo di mezzo compà. Ci stanno… come si dice… i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo” dice Carminati in un’intercettazione. Ma non c’è un solo mondo di mezzo, ce ne sono tanti e hanno la stessa funzione: fare in modo che quelli di sopra sfruttino quelli di sotto.
L’importante è trasformare la rabbia contro i potenti in un odio
sterile e far capire a quelli di sotto che c’è sempre qualcuno più giù
col quale prendersela. Un conflitto che deve somigliare a una catena
alimentare dove il pesce medio mangia quello piccolo e il piccolo si
nutre del piccolissimo, e tutto ciò per alimentare il pesce più grosso e
distribuire poche briciole a cascata per tenere tutti i pesciolini
tranquilli.
Se la catena si rovesciasse sarebbe drammatico per chi gestisce questo sistema.Cittadini!
Ve li immaginate gli stranieri del centro di Tor Sapienza che rimproverano gli italiani poveri del quartiere perché stanno indirettamente sfruttando i bambini dell’estremo oriente? Sarebbe interessante che si indignassero per gli occidentali che comprano scarpe cucite da bambini orientali per i piedini dei propri figli. Ve li immaginate quei cittadini italiani che smettono di acquistare i prodotti dei supermercati e si affidano esclusivamente ai GAS? Ve li immaginate i lavoratori europei delle multinazionali che invece di scioperare per l’aumento di stipendio manifestassero contro l’inquinamento prodotto dalle loro aziende e contro le speculazioni dei finanzieri che siedono nei loro consigli di amministrazione? Ve l’immaginate se i militari delle opposte fazioni invece di spararsi stupidamente tra di loro rivolgessero (magari simbolicamente) le loro armi contro i politici e i generali che li mandano a morire?
Ve li immaginate gli stranieri del centro di Tor Sapienza che rimproverano gli italiani poveri del quartiere perché stanno indirettamente sfruttando i bambini dell’estremo oriente? Sarebbe interessante che si indignassero per gli occidentali che comprano scarpe cucite da bambini orientali per i piedini dei propri figli. Ve li immaginate quei cittadini italiani che smettono di acquistare i prodotti dei supermercati e si affidano esclusivamente ai GAS? Ve li immaginate i lavoratori europei delle multinazionali che invece di scioperare per l’aumento di stipendio manifestassero contro l’inquinamento prodotto dalle loro aziende e contro le speculazioni dei finanzieri che siedono nei loro consigli di amministrazione? Ve l’immaginate se i militari delle opposte fazioni invece di spararsi stupidamente tra di loro rivolgessero (magari simbolicamente) le loro armi contro i politici e i generali che li mandano a morire?
Cittadini!
Ve lo immaginate quest’altro mondo?
Ascanio Celestini (Il Fatto Quotidiano, 30 dicembre 2014)
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