Credo che sarà capitato anche a
tanti altri palermitani di avere incrociato in via Ruggiero Settimo, all’angolo di via
Belmonte, Edoardo Pellegrini. Una persona gradevole che con molto garbo
intrattiene o almeno cerca di intrattenere
occasionali passanti, prima per stimolarne reazioni su argomenti
complessi che riesce ad esporre rapidamente, poi, se gli lasci lo spazio,
proponendoti un romanzo autoprodotto. Nel mio incontro, intrigato anche dal
personaggio che di certo incuriosisce, ho aderito alla proposta acquistando
copia del suo libro.
Dopo qualche settimana ne ho
cominciato la lettura che ho ultimato in brevissimo tempo. “Percorsi e
incontri”, edito nel luglio 2012; supportato da una buona scrittura, mi è apparso
un romanzo alquanto originale.
Definirne il genere risulta compito
arduo, di certo è un’opera coinvolgente, per nulla banale, che evidenzia una
veemente vena creativa dell’autore. L’estrosità dialettica di Pellegrini
corrisponde alla sua voglia di comunicare. Del resto l’invito al lettore di
interloquire in merito al suo scritto ne è testimonianza. Al riguardo, nel sito
lo stesso autore si propone, in modo inconsueto, per l’invio gratuito della sua
opera prima “Angeli o Angeli” pubblicata
nel 2008, ricezione verificata e avuta a strettissimo giro di email.
Dopo alcune settimane, ne ho iniziato
la lettura ed ho subito riscontrato lo stile sobrio e scorrevole che
caratterizzava già “Percorsi e incontri”. Stesso metodo di scrittura e stessa
efficacia comunicativa mi hanno fatto attendere con ansia l’immancabile colpo
di scena che puntualmente anche in questo caso arriva e che costituisce poi centralità
della vera storia,
Anche qui la prima parte del
romanzo risulterebbe apparentemente strana e leggera, ma rimane pienamente coerente
e significativa premessa per l’intero racconto.
Nel leggere “Angeli o Angeli”
il pensiero porta subito a Nanni Moretti ed al suo film “Habemus Papam” del
2011. Però, anche se è comune l’idea dell’aspetto umano dei personaggi principali
nelle storie, lo svolgimento dei due racconti si sviluppa su percorsi completamente
diversi.
Non saprei dire quale fra i due
libri di Edoardo Pellegrini possa
definirsi il migliore, di certo entrambi hanno uno specifico stile, un loro
spessore e un’originalità che li accomuna.
Per quanto superfluo posso ben
dire che risulterebbero entrambi meritevoli di maggiore visibilità e di una più
ampia platea. Per i contenuti e le trame si omette ogni anticipazione per
mantenere intatta la curiosità del lettore.
Essec
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