Altri dieci buoni motivi per cui i 5Stelle non potranno mai governare né Roma, né l’Italia, né un condominio.
1.
Campidoglio: Raffaele Marra, dirigente comunale dai tempi di Alemanno e
Marino, viene promosso da Virginia Raggi a capo del Personale. Marra
risulta incensurato e mai indagato, poi la Procura di Roma scopre che
tre anni prima s’è fatto pagare una casa da un costruttore e lo fa
arrestare. Tutti contro la Raggi perché doveva prevederlo che sarebbe
finito nei guai, quindi è un’i nca pa ce che non sa scegliersi i
collaboratori: “Caos Roma, Raggi nella bufera, Virginia vattene”.
Palazzo Chigi: il premier Paolo Gentiloni nomina sottosegretari del suo
“nuovo” governo tutti quelli di Renzi, fra i quali Giuseppe Castiglione,
indagato in Mafia Capitale per corruzione elettorale e turbativa d’asta
(appalto truccato del Cara di Mineo); Simona Vicari, inquisita per
falso (visite in cella a Cuffaro); e Vito De Filippo, imputato per
peculato e indagato per induzione indebita (già concussione). Grandi
elogi a Gentiloni per la serafica continuità col governo Renzi, che
tanto bene fece agli italiani a loro insaputa: nessuno gli dà dell’in
capace per non aver previsto che Castiglione, De Filippo e Vicari
sarebbero finiti sotto inchiesta, anche perché lo erano già, quindi non
solo l’aveva previsto: lo sapeva. Perciò li ha confermati. Lui sì che sa
scegliersi i collaboratori.
2. Campidoglio: la Raggi nomina assessore all’Ambiente Paola Muraro,
incensurata e non indagata. Un mese dopo la Muraro fa un secondo
interpello ai pm e scopre di essere inquisita. Lo annuncia lei stessa
con la Raggi un mese e mezzo dopo, in commissione Ecomafie. Polemiche à
gogo perché non l’hanno detto subito, attacchi furibondi a Di Maio
perché era stato avvisato via email ma aveva taciuto. “Caos 5Stelle, Di
Maio nella bufera, Luigi vattene”. Poi la Muraro riceve l’i nvito a
comparire con le accuse (presunte violazioni del testo unico ambientale)
e la Raggi la fa dimettere. “Caos Roma, Raggi nella bufera, Virginia
vattene”. Palazzo Chigi: Gentiloni promuove a ministro dello Sport il
sottosegretario Luca Lotti, incensurato. Poi Lotti viene indagato per
favoreggiamento e rivelazione di segreto insieme al comandante generale
dei Carabinieri, Tullio Del Sette: Luigi Marroni, ad di Consip, li
accusa di averlo avvisato che i pm di Napoli avevano piazzato delle
cimici nei suoi uffici per trovare le prove di una mazzetta per il più
grande appalto d’Europa che sta a cuore a papà Renzi e a due
imprenditori amici. Gentiloni conferma Marroni, Lotti e Del Sette perché
“ho fiducia nei magistrati”. Risultato: o la Consip è guidata da un
calunniatore, o al governo e al vertice dell’Arma ci sono due
delinquenti bugiardi. Ma niente caos-bufera-“Renzi e Gentiloni
sapevano”: solo tanta fiducia nella Giustizia.
3. Palazzo Vecchio, Firenze: come rivela il Fatto nel 2015, la Corte
dei Conti boccia gli ultimi 4 bilanci del Comune, cioè l’intera gestione
dell’ex sindaco Renzi: “Gravi irregolarità, inosservanza dei principi
contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio”.
Nessuna reazione. Palazzo Chigi: l’Ufficio parlamentare di Bilancio,
Bankitalia e la commissione Ue censurano la Stabilità di Renzi. Nessuna
reazione. Campidoglio: i revisori dei conti bocciano il bilancio della
giunta Raggi, il primo non falso degli ultimi 10 anni, dopo aver
avallato tutti gli altri. Uno dei tre revisori è imputato per bancarotta
fraudolenta. “Caos Roma, Raggi nella bufera, Virginia vattene”.
4. Palazzo Chigi: la Corte costituzionale, con ampie motivazioni,
boccia in quanto incostituzionale la riforma Madia della PA. Governo,
partiti e giornaloni attaccano la Consulta che si permette addirittura
di sindacare la costituzionalità di una legge. Campidoglio: come ben 800
sindaci, anche la Raggi emana un’ordinanza per vietare a Capodanno
botti, razzi e fuochi artificiali a difesa dell’incolumità di persone e
animali. Ma il Tar del Lazio accoglie un ricorso dei produttori di botti
e sospende senza motivazioni l’ordinanza, rinviando la discussione sul
merito al 25 gennaio: tanto per il Capodanno 2017 c’è tempo. E giù
lacrime dei giornaloni sul Capodanno triste, con l’albero di Natale
spoglio e senza Concertone (lo sponsor che ha vinto la gara chiedeva i
soldi al Comune: primo sponsor a pagamento della storia). “Caos Roma,
Raggi nella bufera, Virginia vattene”.
5. Palazzo Marino, Milano: il sindaco Giuseppe Sala, indagato per
falsa dichiarazione (nascose una villa in Engadina e due società in
Romania), truffa (sulle monete e le medaglie di Expo) e soprattutto
falso in atto pubblico (sul maggiore appalto di Expo), nomina assessore
al Bilancio Roberto Tasca, suo socio nella Kenergy (società che produce
energia elettrica, una di quelle non dichiarate). Altri applausi.
Campiddglio: la Raggi, non indagata, per evitare il conflitto
d’interessi tra Raffaele Marra e il fratello Renato, ufficiale dei
Vigili che aspira ai gradi di comandante (fascia 5) con ottimi titoli,
lo dirotta a dirigente Turismo (fascia 3). L’Anac nulla obietta
sull’assessore socio di Sala, ma denuncia la Raggi ai pm per il
conflitto d’interessi dei Marra. Così ora “può essere indagata”
(Repubblica), anzi lo sarà “presto” (l’Unità). “Caos Roma, Raggi nella
bufera, Virginia vattene”.
6. Campidoglio: da giugno la Muraro chiede alla Procura di essere
sentita. Risposta: picche, fino all’interrogatorio del 21 dicembre.
Anche la Raggi, quando il 22 dicembre viene denunciata dall’Anac, si
dice pronta a parlare coi pm, ma niente: ci sono le ferie. Lo stesso
giorno Lotti e Del Sette apprendono di essere indagati e pretendono di
essere sentiti subito. Nonostante le ferie, Del Sette viene sentito la
sera stessa, e Lotti il 27. Tra un panettone e un brindisi. Per loro
“tutto falso, tutto chiarito, tutti innocenti”. Invece “caos Roma, Raggi
nella bufera, Virginia vattene”.
7. Il costruttore Sergio Scarpellini, benefattore e beneficiario di
tutti i partiti, è arrestato con Marra e confessa altri favori in
acquisti di case a Mirko Coratti (Pd), Gianfranco Zambelli (Pd), Irene
Pivetti (ex Lega, ora Centro) e Luciano Ciocchetti (Udc). Ma in galera
c’è solo Marra. “Caos Roma, Raggi nella bufera, Virginia vattene”.
8. Renzi, il 24.6.2015, dichiara alla Camera: “Il rimpatrio non è un
tabù, la sinistra non può aver paura del concetto di rimpatrio”.
Applausi sui giornaloni per il suo alto senso della legalità. Nel
dicembre 2016 Di Battista e Grillo chiedono accoglienza per i profughi e
rimpatrio per gli irregolari, come prevedono le leggi italiane ed
europee di destra e di sinistra. I giornaloni parlano di “svolta
lepenista”, anzi “trumpista”, anzi “fascista” dei 5Stelle.
9. Nel 2012 Mario Monti rinuncia alla candidatura di Roma alle
Olimpiadi 2020: standing ovation da Pdl, Centro, Pd e giornaloni. Nel
2016 la giunta Raggi rinuncia alla candidatura di Roma alle Olimpiadi
2024 per gli stessi motivi: non c’è un euro. Fischi e pernacchie da
tutti i partiti e dai giornaloni. Ieri Gentiloni, già favorevole alla
rinuncia di Monti, ha definito “un errore”la rinuncia della Raggi. “Caos
Roma, Raggi nella bufera, Virginia vattene”.
10. Corriere della Sera, 27.12: “Prendete l’albero di Natale in
Piazza Venezia. Così brutto non l’avevamo mai visto. Brutto al punto di
dover intervenire in un secondo tempo per migliorare gli addobbi… Un
segnale, quell’albero, che avrebbero dovuto cogliere subito. Invece no.
Per la prima volta dopo vent’anni, il Concertone di Capodanno non ci
sarà”. Libero , 24.12: “La politica imbruttisce chi la fa come la Raggi.
Gli zigomi sporgenti e i cerchi neri testimoniano notti insonni. È
l’ombra della donna che era. Lontani i tempi in cui poteva andare in
giro a fotografare le buche”. Brutto l’albero e brutta pure la sindaca.
“Caos Roma, Raggi nella bufera, Virginia vattene.
Marco Travaglio (Il Fatto Quotidiano, 30 dicembre 2016)
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