lunedì 12 giugno 2017

“L’esperienza ti regalerà la saggezza!”




Quando ho scoperto di far parte dei baby boomers (nati tra il 1946-1965 e vissuti nell’epoca della fondamentale invenzione del computer) ho sentito un pizzico d’orgoglio, dovuto forse all’espressione anglofona che riecheggia una forza dinamica in progressiva, incessante  crescita.

Moto d’orgoglio in verità subito sopito, per aver appreso che tale “prorompente” fascia generazionale è stata abbondantemente superata dalle progenie successive,  invero meno numerose,  denominate, con un richiamo ancor più futurista,  “X” e ““Millenials””.

La sensazione si è trasformata in amarezza, avendo preso coscienza che la generazione “baby-boomers” è anche quella in cui le conoscenze (lavorative e non solo) acquisite negli anni, perdono più velocemente valore sotto la scure di un processo, mai sperimentato prima, di generale sviluppo tecnologico e di “digitalizzazione” del mondo e della nostra vita.

In passato, le persone più anziane erano rispettate in quanto depositarie del “sapere” maturato e tramandato negli anni. Oggi nel migliore dei casi sono oggetto di ironica attenzione - per la minore fluidità nell’uso quotidiano della tecnologia - e sono destinatarie di inviti, più o meno espliciti, a farsi da parte, abbandonando le posizioni ritenute (in verità non sempre a torto) di ingiusto privilegio dalle nuove generazioni.

Per fortuna di recente un amico anglosassone mi ha detto “Experience will give you wisdom!”. Se il “sapere” acquisito nel tempo tende in parte a svalutarsi,  il valore della “saggezza” maturata con l’esperienza (nelle sue diverse dimensioni dell’assennatezza, equilibrio, buonsenso, accortezza, discernimento, avvedutezza, ecc.) non invecchia, è “forever young”; origina nel passato ed è sempre spendibile nel futuro.

Questa convinzione sconta forse un pizzico di interesse personale, ma mi piace condividere l’approccio culturale secondo il quale l’invecchiamento non è un problema ma  un’opportunità (v. “Il Futuro che (non) c’è”, Egea Editore) che agevola la società e l’economia nel produrre un benessere condiviso cogliendo “i frutti positivi di tutte le stagioni della vita”.

P.T.


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