venerdì 11 agosto 2017

Ritrattistica e la foto del ..... "cazzeggio"




Fotografare è anche un modo personale di raccontare secondo proprie visioni.

Tralasciando la casualità che consente di cogliere attimi fortunati, la ritrattistica in particolare non sempre permette immagini che corrispondono pienamente ai personaggi, specie nei casi in cui i soggetti ritratti sono essenzialmente sconosciuti a chi li fotografa. In queste occasioni la fotografia che amo definire "del cazzeggio" aiuta.

Non sempre bisogna attendersi risultati positivi nelle performance fotografiche. Ciò vale sia per la parte attiva dei personaggi ritratti che per il fotografo che si avventura in un campo in cui chi si vede immortalato talvolta accampa pretese.

Come detto, la “tecnica del cazzeggio” assicura un diletto in chi ritrae, senza eccessivi impegni sui risultati.

Occorre semplicemente dotarsi di un tele, introdursi in un contesto ricco di soggetti ed attendere paziente.

L'ideale è che punti di attrazione o conversazioni partecipative incrociate coinvolgano gli astanti, in modo da facilitare l’occultamento della figura da paparazzo che imperversa e si impersona.

Se si ha la giusta carica ed attenzione, con pazienza si creeranno i presupposti per pose interessanti, per fotografare lo “stato mentale apparente” dei soggetti, per come tu li immagini ed interpreti in quell'istante.

Si instaura di fatto un gioco, una caccia alle espressioni caratterizzanti per chi conosci, ad occasionali mimiche che creano i personaggi altri raccontati con le foto.

Fonte di ulteriore ispirazione può anche essere quella di associare nell'immediato un titolo all'attimo appena immortalato, per poi suscitare comunque un sorriso agli attori della scena.

Non ci sono regole in questa dilettevole “caccia alla posta". Occorre mantenersi vigili nel proprio capanno e visionare il panorama che ci attornia, mimetizzati come se fossimo in una piccola riserva.

Ultimata l'operazione occorre valutare i risultati per selezionare gli scatti anche in funzione dei soggetti ritratti.

Depurando le immagini da ridondanze o inutili cattiverie, il risultato diventerà il racconto di quel momento ed i personaggi ritratti, con le loro espressioni, racconteranno a loro volta come lo hanno apparentemente vissuto.

A prescindere dall'età più o meno matura, siamo ancora in molti coloro che continuiamo ad avere resistenze nell'accettarci attraverso gli occhi altrui, ma tale è.

La fotografia, del resto, escludendo forzature ed occasioni eccentriche, restituisce all'osservatore essenzialmente realtà.

Di certo chi vive con serenità ed ironia il proprio status non solleverà mai dei problemi, anzi spesso scoppierà in una grassa risata se saremo riusciti a cogliere una sua amabile debolezza.

Per gli altri ...... ci dispiace per loro.


© Essec 2017


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