Qualche giorno fa mi sono ritrovato ad una premiazione per un concorso
fotografico riservato a studenti di scuole medie. L’evento, organizzato dalla
Sede regionale di una nota sigla sindacale, intendeva promuovere l’interesse
alla fotografia dei giovani e, con una più che accettabile partecipazione di
qualità, il concorso aveva visto classificarsi ai primi posti dei promettenti
fotoamatori in erba.
Ma in Sicilia siamo prossimi alle elezioni, quindi non poteva mancare
il politico di turno candidato che, nel caso, aveva anche sponsorizzato (ovviamente
con sovvenzione pubblica) l’intera operazione.
Non sto a dire il nome o l’appartenenza politica, né mi scandalizzano
tali prassi diffuse, ma mi preme puntualizzare alcuni punti dell’intervento inevitabilmente
tedioso e supponente del candidato.
Il suo discorso sostanzialmente percorreva il solco dei “politicanti”
di oggi, i quali, più che impegnarsi nei loro comizi a raccontare successi e illustrare programmi e obiettivi futuri,
evidenziano colpe degli altri. Nello specifico, dopo una lunga dissertazione su
“pesca e agricoltura” tendente a focalizzare realtà marginali in un contesto
più complesso pieno di disoccupazione diffusa, l’esperto politico ebbe a
concentrarsi sui giovani che vanno all’estero, sostenendo che solo chi vive in
famiglie abbienti può permettersi il “lusso” di emigrare in cerca di lavoro.
Passi per eventuali studenti che, grazie alle famiglie, possono concedersi di
andare a studiare all’estero (anche se, nel caso, il concetto di estero di oggi
equivale al figlio studente alla Bocconi di Milano o alla Normale di Pisa degli
anni passati), ma che i ragazzi plurilaureati in cerca di lavoro che si
avventurano all’estero siano figli di “papà”, adattandosi peraltro a qualunque
occupazione, è proprio troppo.
Lo stesso “politicante”, nel più classico dei lapsus froidiani, ebbe
anche a dire che veniva “pagato per il suo lavoro” …… non già che, più volte
rieletto, ricopriva da lungo tempo ruoli istituzionali finalizzati a svolgere delle
funzioni politiche pubbliche, nell’interesse della collettività di “cittadini”
e non di “sudditi” elettori ……
Un’ultima cosa …… l’oratore, adattandosi alle migrazioni mutevoli del
“secondo come va il vento”, dicono che oggi sia approdato nella falange
renziana ……. Dico io: non c’è da stupirsi.
Come propagandava il mitico Totò: “VotAntonio, VotAntonio, VotAntonio
…….”
Buon voto a tutti!!!
© Essec
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