mercoledì 3 ottobre 2018

Il Pd si preoccupa più del populismo che dei lavoratori. O partigiano, portalo via



Gli amabili servi del padronato cosmopolitico volevano la legge contro le fake news. Rimembrate? E ora, come se nulla fosse, spacciano per piena la loro piazza vuota, presidiata giusto da quattro “militonti” che ancora non hanno capito che il Pd sta a Marx come lo Ior sta a Cristo. Eccola compiuta, in forma tragicomica. È dinanzi a noi, almeno a quanti di noi abbiano il coraggio di “guardare in faccia il negativo” (Hegel) e di non compiere il noto gesto dello struzzo.
Alludo, naturalmente, alla parabola della sinistra metamorfico-kafkiana: dall’immenso ed eroico Gramsci ai servi odierni, che hanno svenduto la patria e tradito il popolo dei lavoratori. Il tutto in nome del turbomondialismo ideologicamente innalzato a chance per tutti: quando tale è sempre e solo, ça va sans dire, per i dominanti. I quali possono agevolmente, nell’open space del piano liscio del mercato spoliticizzato, condurre la loro lotta di classe. Come? Deregolamentando l’economia, sottraendo diritti come se fossero privilegi, imponendo l’imperativo categorico della competitività tra lavoratori su scala planetarizzata.
Et voilà, ecco servito il nuovo massacro di classe pudicamente appellato globalizzazione dalla neolingua dei dominanti e dei loro camerieri in camice fucsia e arcobaleno, le sinistre postmarxiste traditrici di Marx e di Gramsci. La sinistra – non mi stanco di rammemorarlo – ormai ha superato a destra financo Attila, re degli Unni. La piazza del Pd vuota e disadorna, mesta e abbandonata, ci segnala chiaramente, inter alia, una cosa: gli italiani hanno capito chi sono i veri nemici. I lavoratori hanno capito chi sono i loro veri traditori. Meglio tardi che mai.
Alla manifestazione in piazza del Pd, del resto, non sventola il tricolore, no. Non sventolano le bandiere dei lavoratori, no. Sventolano le bandiere dell’Unione europea, ossia dell’unione delle classi dominanti europee contro i popoli e i lavoratori europei. Utili servi dei potenti. Quod erat demonstrandum. Il Pd è il partito di rappresentanza della classe dominante cosmopolitica, quella del più Europa e del meno Stato, del più mercato e meno diritti sociali, più competitività e meno sovranità, più deregolamentazione e meno difesa del lavoro. Il Pd è complice del massacro di classe, a cui ha fornito appoggio politico svolgendo il ruolo di docile esecutore dei desiderata transazionali delle ciniche classi dominanti no border.
Del resto, il loro nemico, anche nella piazza di ieri, mica era il classismo del capitale. Mica era lo sfruttamento proprio del mondo a forma di merce. Mica era l’oppressione dei lavoratori cagionata dalla mondializzazione e dal competitivismo sans frontières. No. Il loro nemico era il populismo, ossia la possibile rinascenza dell’orgoglio nazionale-popolare delle classi dominate. Il loro nemico è il fascismo in assenza di fascismo, ossia, nella neolingua egemonica dei mercati, ogni tentativo di riconquistare la sovranità nazionale come baluardo di difesa della democrazia e dei diritti sociali contro la voracità del libero mercato globalizzato.



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