mercoledì 2 gennaio 2019

“Calati junco ca passa la china” ……



Immaginare per un momento di ritrovarsi con poteri divini o demoniaci e poter leggere con le lenti della verità la realtà che ci circonda, che si possa vedere attraverso muri, nebbie, parole non scritte e tutti i pensieri che scivolano in ogni mente; non so se questo potrebbe mai costituire vera conquista per noi uomini.
In fondo il nostro status attuale, quando anche non ci rendesse felici, non nega a alcuno illusioni, progettazione di nuove mire, non chiude mai le porte neanche alle più recondite speranze.
Così si riesce a costruire sempre un mondo proprio e lo si muta adattandolo, inconsapevolmente ogni giorno, scegliendo cosa mettere più in ombra o in luce, in relazione ai desideri del momento e alle opportunità percorribili.
Curiosità e fantasia rappresentano sempre e comunque il nutrimento di base che alimenta ogni crescita.
Col tempo le esperienze maturano e fanno vedere tonalità di grigio e nuovi colori, ma può anche capitare, in alcuni casi, di invecchiare male.
Non so se può reggere nel caso  un parallelismo con le annate dei vini, di certi feudi e contrade. Ovvero, se la cosa può dipendere dalle caratteristiche insite e combinate di ciò che siamo veramente.
Di certo con l’avanzare dell’età vengono meno quei freni inibitori che da giovani ci consentono di meglio districarci nelle imprevedibili complicazioni quotidiane.
Rimane duro, talvolta, dover cedere il passo a novità che, seppur intuibili, non possiamo ignorare. Ma tanto è, e per continuare occorre prendere atto del mutar delle cose, dell’avvento di idee diverse, dell’esistenza evidente di realtà che si vanno a trasformare.
“Calati junco ca passa la china” …… il vecchio detto siciliano presuppone flessibilità e adattamento che nella vecchiaia si perdono.
Intolleranza e rancore, qualora dovessero prendere il sopravvento, non costituiscono mai prova di saggezza e non rappresentano segni di avvedutezza, bensì evidenziano talvolta - tristemente - che non si è più al passo con i tempi, non più in linea con l’adattabilità necessaria ai naturali rinnovamenti.
Ogni cosa ha un suo tempo, ma non si rinnegherà comunque a nessuno il giusto valore che ha rappresentato. I nuovi percorsi che si andranno a intraprendere rimangono comunque impregnati nella sostanza da chi ha passato il testimone.
Quindi, sarà sempre naturale dar atto a chi ha contribuito all’oggi, come pure sarà necessario che tutti gli attori prendano coscienza del presente e chi è più avanti negli anni viva serenamente ciò che costituisce per tutti un nuovo tempo, anche se, pur sforzandosi, non si riesce a comprendere tutto pienamente.
Esperienza, sapienza e saggezza resteranno esempio e punti di riferimento a chi intanto si avventura a programmare il nuovo, indirizzando anche verso tratte differenti.
In molti, consapevoli, sapranno osservare e valutare le strategie delle nuove dirigenze e ciascuno, con un apporto costruttivo e benevolo, si accosterà positivamente per cercare di capire i nuovi linguaggi e per aiutare nel raggiungimento di intenti rinnovati.
Cambiamenti non assicurano sempre in automatico che il nuovo possa essere tutto positivo, ma in genere neanche le acque stagnanti garantiscono costanza nella limpidezza e occorre che nuove acque si rinnovino per consentire trasparenze sotto i ponti.
Tutto tornerà utile alla causa se ci si ritroverà sempre a confrontarsi nell'intento comune di crescere.
L'esperienza ci insegna che nell'associazionismo sano passione e interessi comuni cementificano e prevalgono sempre, così che, nel ricambio dei ruoli, si ravvivano gli entusiasmi, rinverdendo i tanti traguardi idealizzati.
Non tutti saranno spontaneamente disponibili al cambiamento, ma è naturale il ricambio e aiutare a rendere mutevoli, variegando sempre più gli scenari, con i tanti obiettivi possibili, dovrà essere sacrosanto per chi continua a credere.
Buona luce a tutti!

 © Essec

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