domenica 2 giugno 2019

Fotografie




Quante volte ci capita di camminare distratti per strada, ripensando ad accadimenti appena occorsi, ripercorrendo la dinamica di fatti per gestire decisioni. In questi casi i passi si susseguono normalmente in forma automatica, con il pensiero che vaga, e succede di procedere senza guardare, senza riuscire quasi a vedere, camminando per l’appunto senza particolare attenzione. 
Ma l’occhio della mente però è sempre attento e cattura le particolarità anche in una forma inconscia e succede che, dopo aver registrato un’immagine appena vista, una elaborazione del cervello ci induce a tornare indietro, per porre maggiore attenzione a un segnale che ha catturato. 
L’atro giorno mi è capitato di trovarmi in uno stato d’animo come quello sopra descritto e procedendo per il mio percorso lo sguardo è caduto su una piccola immagine abbandonata per terra, probabilmente caduta distrattamente, forse nella necessità di prendere affrettatamente un qualcosa da un portafogli durante una interlocuzione con altri. 
Nello specifico la foto in argomento è quella che introduce a questo scritto e l’ho raccattata lungo un marciapiede assai transitato, nei pressi di un mercato popolare di Palermo, quasi adiacente al palazzo di giustizia. 
Si tratta della fototessera che ritrae un soggetto a me del tutto sconosciuto e rappresentato da un volto giovanile. 
Era un po’ malridotta, poiché era stata in precedenza calpestata da altri passanti – forse anch’essi distratti come me - che magari non l’avevano neanche notata o che, come avevo in un primo momento fatto anch’io, l’avevano intravista ma erano passati oltre indifferenti, non ritenendo utile soffermarsi a raccoglierla. 
Tornando sui miei passi l’ho sollevata dalla polvere per il rispetto che, secondo me, merita ogni fotografia che ritrae qualcuno, in quanto testimonianza del tempo, perché rappresenta comunque una traccia fissata nella storia, che merita di rivivere comunque in un album che raccoglie ricordi. 
Osservandola con maggiore attenzione, mi ritrovo ora fra le mani la fotografia di un giovane che immagino oggi assai più maturo e così mi ripassa nella mente uno vecchio scritto che recitava ……. “Fotografie: l’immagine di un momento che nel tempo muta fissa un reale destinato al ricordo. Paesaggi, volti, avventure, scene di vita, tante tessere destinate al domani per riportare alla mente la tua vita vissuta. E rivivrai quei momenti colorati col tempo con tinte diverse di colori pastello, forse dissimili da ciò che le immagini fanno intuire e ti accorgerai che la vita è piena di ricordi, anche se la mente ti sembra vuota del tutto”. 

Buona luce a tutti!

© Essec


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