mercoledì 24 luglio 2019

“Democristiano” di nascita.



In una delle ultime trasmissioni di otto e mezzo di quest'anno la Gruber, che manifesta sempre irrequietezza e disgusto per tutti gli esponenti dei Cinque Stelle (e in questo non è unica), a prescindere e a priori, non potendo tenere testa al Presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, a un certo punto l’ha etichettato “democristiano”, senza alcun equivoco usando il termine a mò di offesa.
Particolarmente efficace è stata la reazione del Senatore della Repubblica che, mantenendo l'abituale tono pacato e signorile, le ha risposto che lui aveva avuto modo di conoscere tanti democristiani che, a suo parere, erano e sono rimaste delle persone integerrime e per bene.
Ha fatto intendere, quindi, che nel caso la sua intenzione fosse stata quella di voler offendere, quell’uscita risultava solo infelice e abbastanza squallida, ancor di più per una come lei che si professa come una “giornalista”.
Quell'episodio in realtà andava ad evidenziare lo scarso professionismo che attanaglia ormai - e da tanto tempo - molti elementi di quella categoria, i quali, al servizio di padroni e potenti che li stipendiano, esercitano - artatamente e faziosamente - sempre più l'"antico mestiere" a favore di chi li tiene al soldo come “mantenuti”.
Al riguardo, per avere vissuto gli anni mitici del '68, ricordo che ai miei tempi giovanili per chiudere spesso discussioni politiche che non prospettavano alcuna via d’uscita e possibilità di dialogo, usavamo in tanti - e quasi sempre - interrompere ogni confronto etichettando la controparte in: “tu sei un fascista” o “un comunista” a secondo dello schieramento di appartenenza. Intendendo ostentare con l'uso del termine, nell'evidente incapacità di saper affrontare la disputa verbale, volutamente un’offesa.
Quasi sempre, quando ogni tanto parlo di politica ora premetto che in origine ho votato - e per molti anni - il partito che fu la Democrazia Cristiana; ponendomi però sempre fra quelli di sinistra e che di quel voto esercitato in passato non provo alcun pentimento, anzi.
La cosa divertente è che oggi mi trovo spesso a posizionarmi, potiticamante e sempre più frequentemente, in aree più sinistrorse di coloro che sostengono di starci ancora forse a parole o che un tempo – prima di un imborghesimento "congenito" -  votavano per quei partiti di sx e che ancor oggi li votano solo per abitudine (difendendo contemporaneamente magari il loro nuovo status privilegiato) o solo per mantenere e perpetuare nostalgie ideologiche fideiste in cui si identificano sempre e che, in qualche modo, li accomuna ancora.
Ancor più divertente trovo l’essere oggi liquidato io, da alcuni “idealisti più giovani e impegnati”, come un “democristiano”. La loro intenzione sarebbe forse un po’ simile a quella adottata dalla Gruber con Morra, anche se la marcatura mi viene appioppata, diversamente, con ironica eleganza. Nel caso reagisco allo stesso modo del senatore Morra e mi apro in un sorriso. 
Forse sarà a causa dei tanti anni e delle esperienze vissute; delle tante guerre d'idee fasulle, delle ideologie sperdute, della visione e lo scorrere delle tante figure di cartone e delle tante realtà dove queste si riciclano, "qualificando" ogni epoca.
Per quanto può valere però tengo a precisare aspetti che possono apparire irrisori, ma non tanto; ovvero che oggi tifo sempre per la mia squadra d’infanzia, ma non in maniera apertamente faziosa come da giovane. Osservo di più prima di esprimermi e se oggi la mia squadra gioca male sono il primo a prenderne atto o se il goal è stato viziato da fuorigioco o se il rigore non c’era proprio e l'arbitraggio è stato scorretto - anche se a mio favore - lo riconosco io per primo e sono pronto ad ammetterlo, non occorre che la parte avversa me lo evidenzi.

 © Essec

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(The Beatles - ALBUM: Magical Mystery Tour  1967)


[Coro] Lascia che ti porti con me, perché sto andando a Strawberry Fields
Niente è reale e non c’è niente a cui appendersi
Strawberry Fields è per sempre
[Strofa 1] Vivere è facile con gli occhi chiusi, fraintendendo tutto quello che vedi
Sta diventando difficile essere qualcuno, ma tutto funziona
Non me ne importa molto
[Coro] [Strofa 2] Nessuno a cui penso è nel mio albero, intendo deve essere alto o basso
Questo è, non puoi, sai sintonizzarti, ma va tutto bene
Questo è, penso che non è troppo male
[Coro] [Strofa 3] Sempre, no, a volte penso sia io, ma tu sai che so quando è un sogno
Credo, ehm, no, voglio dire, ehm, sì, ma è tutto sbagliato
Questo è, penso non sono in accordo
[Outro] Strawberry Fields Forever
Strawberry Fields Forever



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