venerdì 17 gennaio 2020

“APRITEIPORTRAITS – Qmedia Art Residency”



Nel campo artistico, in ogni tempo e luogo, il ritratto è sempre stato uno dei temi più diffusi, intriganti e al contempo difficili da realizzare.
Scrive nel suo blog “Didatticarte” la professoressa Emanuela Pulvirenti che la rappresentazione del viso umano, nella storia dell’arte, è un argomento complesso ma affascinante. Uno di quelli che si possono affrontare in maniera filosofica e dotta oppure in modo più intuitivo e sensoriale.
Dal 15 gennaio Marco Fato Maiorana espone, all’Archivio Storico Comunale di Palermo (via Maqueda 157), cinquanta ritratti scelti fra i circa quattrocento scatti realizzati con la sua Sony. Le miniature di tutti i ritratti realizzati sono inserite in due ampi posters anch’essi esposti in sala.
Il titolo della mostra è “APRITEIPORTRAITS – Qmedia Art Residency” e rimarrà aperta fino al 31 del mese (i lunedì e i venerdì ore 9,00-13,00 e i mercoledì ore 15,30-17,30).
Riguardo ai contenuti riporto di seguito il testo della locandina realizzata per la circostanza.

“I ritratti ralizzati da Marco Maiorana, fotografo trapanese di stanza a Palermo, mostrano la gente ‘comune’ del capoluogo siciliano al fine di valorizzarne la feconda varietà di fisionomie e sguardi, forme espressive di differenti origini etniche, condizioni sociali, orientamenti ideologici e culturali. La bellezza interculturale di Palermo viene così raccontata attraverso i visi di studenti, lavoratori, immigrati …, ovvero attraverso gli stessi cittadini che, nella loro varietà coesistente, dimostrano, ancora una volta, che la cultura si produce nella differenza e nell’incontro. ‘Aprite i portraits’, dunque titolo che, utilizzando l’assonanza, avvicina la libera espressione e rappresentazione del viso – oggetto dell’opera del Maiorana – all’ultima, grande, campagna sociale e politica che si sta svolgendo in Europa e in particolare qui a Palermo, ovvero l’incondizionata apertura dei porti all’umanità migrante.”

Rimane poco da aggiungere se non che le foto sono state realizzate in due location private di Palermo e che i soggetti ritratti hanno tutti spontaneamente risposto a un invito fatto tramite social, semplicemente rivolto a chi fosse disposto a farsi fotografare.
Chi avrà modo di visionare le immagini esposte potrà verificare la bellezza dei volti, variegati e colti con espressioni specifiche e differenti.
In genere, quando ci si accinge a tentare di fare un ritratto si ha spesso a che fare con ritrosie e fisime varie, intime ai soggetti che vorremmo fotografare. In questo caso Maiorana è riuscito a trovare la formula giusta, perché l’adesione spontanea dei diversi personaggi ha abbattuto a monte ogni possibile barriera ed è riuscito a raffigurare figure solari, realizzando evidentemente e immediatamente una complicità empatica fra fotografo e chi ambiva a farsi fotografare.
L’ambiente espositivo, infine, rende unica l’operazione e incasella in un ambiente ricco di storia immagini di visi che rappresentano indubbiamente altrettanti capitoli di vita.
Oltre ai complimenti all’autore, credo non resti nulla da aggiungere se non rivolgere l’invito, per chi può e vuole, di andare a visitare questa bellissima raccolta, che merita di certo un seguito, sia espositivo che di un’ulteriore implementazione con nuove e altrettanto belle immagini.

 © Essec

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