Di tanto in tanto mi piace accomunarmi, seduto
al tavolino di un bar o nel visitare una mostra o altro ancora, con un caro
amico per discutere di qualche particolare idea o, in assenza di progetti in
cantiere, argomentare sul più e sul meno senza un tema o uno scopo prefissato.
Da questa buona abitudine, per quanto mi
riguarda, nascono ulteriori e sempre nuovi accrescimenti cognitivi di qualunque
specie, in ogni campo e genere. L’amico con il quale ho il piacere di
intrattenermi costituisce infatti una miniera di scienza e conoscenze, come
usiamo dire dalle nostre parti: “unni u tocchi sona” (dove lo tocchi suona).
Noto nel comprensorio per essere stato un
brillante giornalista nei quotidiani locali conosce, come usiamo dire, mezza
Sicilia e non solo per questioni di cronaca. Si accompagna peraltro con
personaggi altrettanto qualificati e, un eventuale coinvolgimento improvvisato
in un loro “concistorio”, è un’ulteriore occasione per ascoltare chi ha
certamente da dire e molte cose da raccontare.
Le conoscenze dell’amico abituale si
allargano anche alla fotografia, che ha praticato e pratica ancora. E’ anche
questo uno dei motivi che m’inducono a coinvolgerlo in iniziative che capita di
organizzare, nelle quali, oltre a pareri specifici legati all’evento, tira fuori
aneddoti personali e citazioni attinenti al caso.
Come tutti quelli che hanno avuto un vissuto
pieno da giornalista, sono infiniti i personaggi su cui potrebbe disquisire,
dal famoso fotografo, artista o scrittore siciliano ai tantissimi adombrati collaboratori
che li hanno affiancati e che spiccavano per specifiche peculiarità dimenticate.
Quest’ultimo è uno dei motivi che m’inducono
a spingerlo a scrivere sulle tante cose e i tanti soggetti che si sono, in ogni
modo, distinti nel suo tempo.
Basterebbe fare una semplice scaletta e
mettere di seguito negli anni avvenimenti e soggetti di ogni tempo, senza
aggiungere altro: costituirebbe un indice in premessa.
Nei capitoli successivi saprà certamente
esplicitare i tanti contenuti, i personaggi e le rispettive anedottiche.
Questo breve scritto l’ho indirizzato a
Nino, sperando che voglia raccogliere il mio invito.
Sarebbe un regalo gradito non solo a me che
lo sollecito da tempo, ma a tutti coloro che lo conoscono e che amorevolmente lo
circondano.
Diceva sempre “Quello”, volere è potere ……
occorre prendere coscienza e mettersi un po’ all’opera per scrivere un po’ di
storia (o storie, come meglio aggrada).
Per una volta, provo ad invertire le parti e
propongo questo testo come prologo al tuo racconto.
Toti
mi sei piaciuto proverò a fare di necessità virtù! buon anno.
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