domenica 12 aprile 2020

Partecipazione ai concorsi: Sarebbe tempo d’innovazioni



I concorsi fotografici costituiscono un momento importante nella crescita di tutti coloro che praticano la fotografia.
Per i partecipanti è un banco di prova per competere, con l'obiettivo non soltanto quello di vincere ma per provare ad avere “riconosciute” le proposte presentate.
Per gli addetti ai lavori, organizzatori e giurie, è un'occasione per cogliere le tendenze del momento e scoprire le novità presentate da autori vecchi e nuovi.
In altro scritto ebbi a dire sull'opinabilità delle graduatorie finali stilate dalle giurie, condizionate – per quanto ovvio - da tante variabili, quali la composizione delle commissioni giudicanti, il numero e il livello qualitativo dei lavori presentati, etc...
Questa volta vorrei focalizzare un altro aspetto latente e che in qualche modo costituisce un punto dolente in quasi tutti i concorsi.
Premesso che nessun problema può o potrà mai essere sollevato per competizioni "parrocchiali" o "dopolavoristiche" varie, ai tempi d'oggi riterrei che non possano più essere perpetuate alcune facili prassi “stardardizzate” da taluni concorrenti.
Anche allo scopo di costituire da sprone per incentivare sempre nuove proposizioni, per i concorsi coperti da patrocini, primarie associazioni fotografiche nazionali accreditate dovrebbero farsi parti attiva per introdurre un vincolo fondamentale per i concorrenti.
Nello specifico, oltre ai limiti ormai classici riguardanti le elaborazioni fotografiche apportabili, consentiti solo margini minimali che non alterino i fondamentali originari dello scatto e proibiti artifici di "copia incolla" che producono risultati non rispondenti alle realtà originarie della foto, un'altra regola necessita d’essere esplicitamente inserita.
Sono molti coloro che con una o due foto fanno incetta di premi in diversi concorsi patrocinati dalla stessa associazione.
Tale modo di fare e l'assenza di salutari presidi fa sì che alcuni s’impigriscano e campino di rendita - e per anni - su uno ridotto numero, per loro, di “cavalli vincenti”.
Ne deriva che se si va a scorrere la panoramica delle foto premiate nel tempo, spesso ci si accorge che risultano talvolta riproposte da stessi autori foto già vincitrici in più di un concorso, qualche volta pure ripresentate in un'altra edizione dello stesso.
Sarebbe sufficiente stabilire chiaramente nei regolamenti la regola che una foto premiata e pubblicata come tale nel sito ufficiale dell'associazione nazionale (portale web o pubblicazione), non può essere riproposta in altri concorsi patrocinati dalla stessa associazione nazionale (ciascuna associazione per propria competenza) al fine di ottenere così due scopi.
Un primo, quello di rendere maggiormente competitive tutte le diverse manifestazioni, eliminando quindi inopportune riproposizioni, un secondo, quello di incentivare i concorrenti a rinnovare continuamente la loro produzione, presentando fotografie sempre diverse e possibilmente realizzate in tempi più recenti.
Con questo semplice e piccolo correttivo s’introdurrebbe lo stimolo per una nuova linfa nella produttività generale e si creerebbe, potenzialmente almeno, più spazio per coloro che arrivano sempre ai margini dall'essere premiati e che vedono spesso sbarrata la strada da stesse foto, magari della solita dozzina di nomi noti.
In ogni caso non è escluso e potrà pure accadere che i sempre “soliti noti”, magari perché dotati di maggiore creatività e inventiva, riescano ad affermarsi sempre con la consueta frequenza, ma qui, nel caso, bisogna rassegnarsi e levarsi tanto di cappello verso chi oggettivamente merita e magari ha la fortuna di possedere una marcia in più. E, in questo caso, con la pace di tutti, ce ne dobbiamo fare una ragione.

Buona luce a tutti.

© Essec




1 commento:

  1. Concordo pienamente sul tuo articolo, caro Toti. Molto spesso si vedone foto che girano spesso, forse anche perchè i concorsi si accavallano, e uno partecipa più volte, però bisogna mettere pena l'esclusione foto che non sono state presentate precedentemente, anche in altri concorsi. Si dovrebbe fare un data base così la commissione saprà subito che è una foto riciclata. Come per WhatsApp se mandi una stessa vignetta più volte lo inibisce. Ciao Toti e buona pasquetta, Angelo.

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