In questo periodo fioccano in rete una serie di iniziative che
fortunatamente riescono a intrattenere e impegnano i molti appassionati di fotografia costretti a una
sospensione produttiva all’esterno, per un fermo tecnico che potremmo scherzosamente
accostare al “fermo biologico”, praticato in altri campi per scopi rigenerativi.
Durante una recente videoconferenza, organizzata su Facebook “Il contest fotografico al tempo del Covid
19”, ho scritto in chat - grosso modo e sintetizzando – questa domanda: “progettare prima un portfolio e poi realizzarne le foto
oppure assemblare delle foto preesistenti per costruirlo/completarlo con immagini d'archivio preesistenti, accostandole quindi una idea precostituita?” Sarebbe un po’ come per quel famoso dilemma dove
ci si chiede “se è nato prima l’uovo o la gallina”.
La domanda girata alla critica/docente del momento ebbe
una risposta lapidaria e cioè che prima nasce un progetto, che viene poi realizzato
attraverso immagini post-prodotte funzionali allo scopo. Una conferma, quindi,
di una tesi molto diffusa, che però non sempre corrisponde alla pratica reale di tutti.
Di seguito descriverò, infatti, due esempi che praticamente contraddicono
il percorso univoco anzidetto e che dimostrano, così come in ogni altra forma
creativa, il fatto che non esistono modalità certe e, ancor meno, regole fisse.
Del resto nelle conclusioni la stessa docente, con sincerità, ebbe modo di affermare che anche lei ama talvolta trasgredire alle
regole, pur attuando percorsi standardizzati, nel suo approccio
didattico o critico che sia.
Al riguardo, citando una delle sue schematizzazioni, ebbe pure a indicare in un triangolo la concettualizzazione di un evento espositivo (mostra, esibizione di un portfolio, lettura di una immagine non fa differenza). Figura geometrica ai cui tre angoli si pongono rispettivamente l’autore, l’opera e l’osservatore.
Al riguardo, citando una delle sue schematizzazioni, ebbe pure a indicare in un triangolo la concettualizzazione di un evento espositivo (mostra, esibizione di un portfolio, lettura di una immagine non fa differenza). Figura geometrica ai cui tre angoli si pongono rispettivamente l’autore, l’opera e l’osservatore.
In questa idea figurata si potrebbe essere indotti a pensare che la
certezza oggettiva potrebbe risiedere quindi solo nell’opera realizzata/proposta. Ma sarebbe una verità incerta, perché magari l’autore nella sua fase creativa
avrà immaginato un qualcosa che potrebbe non corrispondere alla
lettura interpretativa di chi si porrà come osservare.
Tra le altre cose, più in generale, un approccio suggerito è stato quello di leggere la locandina
dell'autore apposta all’inizio del percorso espositivo; per avere una
specie di “bussola” che possa illustrare l’idea introduttiva e orientare nelle visioni delle opere esposte. Però è stato anche detto che, nell’esame di un portfolio
fotografico, quasi mai il lettore procede a una visione preventiva - neanche approssimata - delle
eventuali didascalie di accompagno.
Così come è stato affermato che, specie di fronte a casi di fotografia partecipativa, si preferisce interagire direttamente con l’autore, tralasciando così eventuali introduzioni scritte e quant’altro.
Così come è stato affermato che, specie di fronte a casi di fotografia partecipativa, si preferisce interagire direttamente con l’autore, tralasciando così eventuali introduzioni scritte e quant’altro.
In conclusione ho rafforzato le mie convinzioni e mi è parso di capire che il grande Pirandello rimane sempre il principe
assoluto quando si deve addivenire a un punto in queste materie: “uno, nessuno e centomila” oppure “così è se vi pare”,
rimangono i baluardi per tutte le regole e variabili annesse alle tante discipline di produzione umana.
In chiusura espongo i due esempi di portfolio minimalista accennati nello scritto. Il primo nasce da un progetto pensato e poi realizzato con le due foto, il secondo rappresentato da una idea per la quale sono state scelte tre immagini d'archivio adatte allo scopo.
Buona luce a tutti.
© Essec
P.S. Per chi volesse seguire la videoconferenza può accedervi attraverso:
https://www.facebook.com/watch/live/?v=2383689298589712
https://www.facebook.com/watch/live/?v=2383689298589712
Nessun commento:
Posta un commento
Tutto quanto pubblicato in questo blog è coperto da copyright. E' quindi proibito riprodurre, copiare, utilizzare le fotografie e i testi senza il consenso dell'autore.