In genere gli scritti che in qualche modo hanno a che fare con le biografie di autori, anche se dense di eventi e interessanti, alla lunga possono risultare un po’ noiosi.
Il libro dedicato alla storia del Signor G, realizzato per la Fondazione Gaber dopo oltre un decennio dalla scomparsa di Giorgio Gaber da Roberto Luporini, figlio del cugino di colui che ha accompagnato Gaber nella creazione del “teatro-Canzone”, costituisce invece un felice racconto ricco di aneddoti connessi al connubio dei due autori e non solo.
Nello storicizzare l’evoluzione creativa degli spettacoli portati in giro nei teatri nazionali, si evidenziano i dibattiti e i mutamenti socio-politici che hanno interessato un trentennio, sui quali, con una arguta ironia, talora anche romantica, surreale o cinica, Giorgio Gaber e Sandro Luporini hanno saputo imbastire e dipingere chiari e alquanto dettagliati paesaggi.
Sollecitato dalla moglie Dalia (figlia unica della coppia Gaber-Colli) Roberto Luporini (a sua volta figlio del cugino Sandro Luporini) ha saputo abilmente raccogliere anche confidenze, riuscendo a regalare al lettore un ruolo di spettatore attento, facendo sì che – alla fine - anche il suo ampio saggio costituisse una ulteriore partitura di uno spettacolo nuovo, questa volta però fatto con una narrazione fuori scena.
Ne deriva quindi che la documentazione sulla genesi del teatro-canzone e la sua evoluzione risultano così, oltre che complete, mescolate dall’umanità che intanto accompagna i due coautori che, con il trascorrere degli anni, si ritrovano sempre più complici e consolidati amici nella vita.
In alcuni capitoli, anche per meglio rendere comprensibile il contesto storico in cui si collocano alcuni scritti e canzoni, Roberto riassume pure in estrema sintesi i principali eventi che hanno interessato le contemporaneità del tempo, soffermandosi parallelamente sulle maturazioni/accadimenti che hanno interessato - unitamente e separatamente - Gaber e Luporini.
Alla fine ne risulta un bel racconto, scritto dal di dentro, che tramanda l’avventura a generazioni diverse; da chi ha vissuto in prima persona la complessa pulsione e passione creativa a chi ne ha avuto notizia solo dal racconto, facendone magari solo oggi la scoperta e anche oggetto di approfondimento.
Un libro che per i suoi contenuti induce ciascun lettore, infine, a riflettere anche su se stesso, sulle sue esperienze vissute, sul mondo che è stato e che è oggi, sui tanti valori e ideali, sui tanti incontri avuti, sul futuro rimasto da percorrere e su tutto quello che ancora ci resta.
Buona luce a tutti!
© Essec
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