venerdì 2 ottobre 2020

Luciano & Sergio …… e il loro volo spiccato da una finestra della IBM


Con Sergio più volte ci siamo intrattenuti nel parlare di Luciano De Crescenzo. 

Io perché curioso di conoscere nuovi aneddoti e risvolti professionali di un personaggio che ho sempre ammirato, lui per le scene convissute come "quasi collega" alla IBM di Napoli. 

Si erano conosciuti, avendogli lavorato spesso a fianco per un certo periodo della sua vita, in quanto collaboratore esterno operante presso il Centro Servizi della IBM. 

Grazie a questo Sergio conserva ora tanti ricordi che fanno immaginare come fosse stato originalissimo anche l'approccio “professionale” del De Crescenzo impegnato nel marketing dell’azienda americana più tecnologicamente avanzata.

Come l’amico Luciano, per certi aspetti e ad un certo momento, anche Sergio scelse percorsi diversi, avventurandosi su nuove strade per sperimentare nuovi sentieri alternativi; cimentandosi in ultimo, con successo, in lavori più consoni a quelli che da sempre erano stati i suoi reali desiderata, fondando una propria società d'informatica. 

“Caro Sergio, qui c’è scritto tutto quello che è capitato a me e tutto quello che è capitato a te. Buon Natale. Luciano” è la dedica - apposta il 23 dicembre del lontano 1981 - sul volume che raccoglie il romanzo “Zio Cardellino”. Un delicato racconto, per molti aspetti surreale e apparentemente leggero, ma che invece illustra in maniera efficace l’incontenibile desiderio di volare che c’è in molti di noi, per osservare il mondo anche dall’alto e da tante altre angolazioni. 

La vita di Luciano De Crescenzo la conosciamo in molti per i suoi tanti scritti. Al di là della supponenza critica del “Ghota culturale” contemporaneo, oltre a una profonda e non comune efficacia divulgativa, le sue opere – letterarie, cinematografiche, teatrali, televisive, etc. – riescono a fornire un quadro della enorme e variegata fantasia creativa di un soggetto motivato, che certamente non poteva rimanere incastrato nei percorsi standardizzati e stereotipati che caratterizzano l’impiegato, dirigente, manager comune, qualunque sia il reddito economico che ne può derivare. 

Chissà, forse con la dedica regalata a Sergio, De Crescenzo avrà magari anche voluto dare un po' di conforto e coraggio a se stesso; rispecchiandosi nell’amico che aveva, anche lui, scelto di percorrere - rischiando quindi - una strada autonoma e più consona a quello che taluni vogliono fortemente, che sognano veramente per "diventare da grandi”, con annessi i pericoli e i rischi di possibili flop. In questi casi, del resto, ci può stare tutto, ogni accadimento è possibile, fortuna compresa.

Il romanzo in argomento l’ho ricercato lungamente quando era difficile trovarlo e lo conservo anch’io oggi fra le cose più preziose, ma per i contenuti dello scritto. La sua lettura infonde una certa leggerezza e aiuta certamente ciascuno di noi a riflettere, sul proprio percorso di vita, in entrambi i sensi: avanti e indietro. 

Annoverarlo fra le cose lette per i giovani può costituire un aiuto nel cercare di non sbagliare nelle scelte importanti che si presentano e che arriveranno. 

Per chi è invece più anziano contribuisce nel tentativo di fare un sereno bilancio del vissuto e riflettere sulle molte opportunità che la vita aveva offerto e che, per pigrizia o quieto vivere o per altro, non abbiamo avuto il coraggio di scegliere, seguendo fino in fondo quanto l'istinto ci suggeriva. 

Ma non si dice nulla di nuovo nell'affermare che le buone letture consentono, nel loro complesso contenuto culturale, di avere un aiuto per un'analisi e un riesame del proprio vissuto o per soffermarsi nel saper meglio valutare eventuali opportunità nuove, imprevedibili, che invece possono ancora e sempre capitare.  

Concludo con un sincero ringraziamento a Sergio per il regalo che a sua volta mi ha fatto, girandomi la foto della copertina di “Zio Cardellino” e della preziosa dedica scritta per lui dal compianto Luciano. 

Buona luce a tutti!

 

 © Essec 

 

 

2 commenti:

  1. Mi hai fatto venire l’interesse a leggere questo libro. Complimenti sempre Toti, per i contenuti e per la tua scrittura.

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  2. Fai venire voglia di leggere “lo zio cardellino”. Grazie Toti

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