“Ho passato la vita a combattere, studiare, suonare e lavorare, perché volevo ascoltare e conoscere tutta la storia, la mia storia, la nostra storia e capirla per quanto possibile”.
Sono tra le ultime righe del libro autobiografico con il quale Bruce Springsteen, The Boss, racconta la sua esistenza e i tantissimi soggetti che lo hanno accompagnato negli anni.
Un racconto ben scritto, per nulla autocelebrativo, che mette in piazza idee e turbolenze che hanno attraversato i suoi circa settanta anni di esistenza.
Ne viene fuori un personaggio diverso da quanto uno può immaginarsi, con valori pieni di umanità che, basati su una profonda onestà intellettuale, raccontano di scelte, persone, successi ed inevitabili errori con assoluta sincerità e naturalezza.
Un americano, nato nella costa nordorientale degli USA, figlio di madre italiana e padre irlandese, che conserverà sempre integre le convinzioni e radici familiari che lo orienteranno nel suo percorso artistico e nelle variabili della vita.
A un certo punto, parlando del padre, scrive anche: “le persone che imitiamo sono quelle il cui amore non siamo riusciti a conquistare. E’ rischioso, però ci fa sentire vicini a loro, dandoci l’illusione di un’intimità mai esistita. E’ un modo per reimpossessarci di quanto ci spettava di diritto e ci è stato negato.”
Una figura, quella paterna, complessa nella quale ad un certo punto della sua esistenza Springsteen si rispecchia e dalle cui patologie similari si salva, grazie alla attenta presenza, all'amore e al supporto della seconda moglie. Ampio spazio viene concesso anche alla alla madre e ai suoi tre figli.
Pacifista convinto, alla luce del
percorso artistico e dei molteplici successi regalati alla musica rock, non si
possono che accettare benevolmente gli stratagemmi attuati per non essere
riconosciuto abile alla leva e poi finire per trovarsi arruolato per combattere
in Vietnam. Una scelta convinta che, per certi aspetti, ricorda anche quella condivisibile e eclatante - ai fini mediatici e per le ripercussioni sportive e penali - di Cassius Clay.
Per i suoi fans il libro è anche racconto della genesi di ogni sua canzone. A tutti i personaggi che lo hanno affiancato nel suo lungo percorso artistico vengono concessi spazi e meriti, con un’aneddotica che abbraccia un po’ ciascuno.
Le oltre cinquecento pagine di testo che scorrono veloci, corredate da fotografie storiche che lo riguardano, possono ben costituire un bel romanzo a prescindere dalla indubbia fama dell’autore.
Per chi è un appassionato del suo genere musicale la lettura del libro, prodotto nel 2016 e riproposto dalla Mondadori nel 2020, è anche importante per scoprire le origini della sua musica e apprendere delle tante influenze che hanno contaminato il suo originale e inconfondibile sound.
© Essec
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