mercoledì 19 gennaio 2022

Fui colpito anche dal silenzio degli “specialisti”



Si propone di seguito la lettura di un interessantissimo confronto fra esperti del mondo finanziario, che prende spunto da recenti risvolti sul caso diamanti oggetto d’attenzione da parte della trasmissione Report di Sigfrido Ranucci, per allargare il discorso sull’intero sistema, mettendone in risalto rischi e risvolti.
Testimonianze utili per rileggere la storia e focalizzare le scelte intraprese da Istituzioni Pubbliche delegate e dalle classi politiche nel tempo.
(fonte: https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:6889208701081677824/)

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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Fulvio Coltorti • 2° Adjunct professor at Università Cattolica del S.C., Milano 1s •

Diamanti: reloaded
Mi era sfuggito questo illuminante articolo che Beppe Scienza ha pubblicato il 5 gennaio su Il Fatto. Mi sembra chiaro che le nostre grandi falle nella finanza sono alimentate e mantenute da connivenze negli organi dell’informazione.
In genere un giornalista sa scrivere bene, ma non può essere uno specialista e suo malgrado diventa spesso preda della sua fonte. Questo vale per la maggior parte delle testate citate da Scienza, ma non per Il Sole 24Ore che è (o dovrebbe essere) un giornale specializzato.
Problemi simili li ebbi quando guidavo l’Area studi dì Mediobanca e, su sollecitazione di Enrico Cuccia e Vincenzo Maranghi inventai un’indagine che consentiva di capire un po’ meglio le azioni dei gestori dei fondi comuni. Contrariamente alle aspettative costoro non creavano ricchezza per i risparmiatori, ma la distruggevano e badavano solo a vivere di rendita applicando commissioni elevate sui patrimoni loro affidati.
Fui letteralmente assalito! Ricordo che solo Beppe Scienza, professore di matematica, e Daniela Venanzi, professoressa di finanza, vennero decisamente dalla mia parte. I gestori “occuparono” i giornali facendo scrivere che Mediobanca sbagliava le formule! Cosa non vera, ovviamente. Fui colpito anche dal silenzio degli “specialisti”: i lucrosi incarichi per consulenze facevano e fanno gola…
I gestori si diedero molto da fare, ma ribattei loro colpo su colpo, dimostrando così assai meglio (e piacevolmente per i lettori) le modalità delle loro operazioni. Ad esempio la smania di rigirare il patrimonio donde commissioni di negoziazione che spesso le banche (azioniste dei fondi) si retrocedono.
Ricordo che l’indimenticabile Giuseppe Turani su Repubblica consigliò ai gestori di starsene fermi e di andare in vacanza, in modo da non combinare troppi danni.
I vari Presidenti dell’associazione dei gestori (per la verità non sempre all’altezza) accusavano regolarmente Mediobanca di voler screditare i fondi per collocare le sue obbligazioni. Queste accuse erano chiaramente infondate e nella Mediobanca di Cuccia e Maranghi non producevano alcun timore. Successivamente qualcosa deve essere cambiato perché quell’indagine è stata abolita qualche anno fa insieme alle altre che mi avevano sollecitato i due miei mentori. In questo modo si è spento un faro che aveva la funzione di illuminare la scena (non solo a beneficio di Mediobanca), come predicavano Luigi Einaudi in Italia e Louis Brandeis in America.
Resta il problema, grave, segnalato da Scienza: i giornali. Fin quando le maggiori tirature saranno controllate dai grandi gruppi non ne usciremo.
Si può rimediare solo vietando ai gruppi maggiori di detenere il controllo o partecipazioni qualificate nei grandi media e ciò per l’inevitabile conflitto d’interessi.
Una legge è grandemente necessaria: qui si vedrà se Mario Draghi è solo uno scaltro economista che ha buona stampa, oppure è il grande statista stimato da Macron.

Daniele Corsini
Sono i mercati, bellezza, direbbe qualcuno! È che su di essi non operano solo attrezzati venditori e ingenui compratori, ma tutta una serie di altri soggetti non da poco in funzione sia attiva (altri intermediari imbonitori in una catena di interessi, compresa la stampa specializzata) che passiva (le Autorità di controllo, assenti). L’investitore, che spesso viene additato come avido e bisognoso di educazione finanziaria, deve combattere con forze molto più grandi di lui, in una impari lotta, in cui è destinato a soccombere.

Fulvio Coltorti
Più che di mercati qui parliamo di veri e propri imbrogli! E di autorità che non sono tanto inattive, ma incompetenti e per questo colluse… L’investitore onesto non deve rassegnarsi a soccombere, ma pretendere che gli incompetenti e i collusi vengano cacciati con disonore.

Daniele Corsini
Il mio riferimento ai mercati come forma pura di incontro di domanda e offerta era ovviamente ironico. Dopo tutto Akerlof ha da tempo teorizzato i suoi lemons (1). Ma lei va anche giù duro con “le Autorità incompetenti e, per questo, colluse”, perché dai diamanti ai coevi default bancari esplosi a ripetizione in quegli anni con conseguente distruzione di risparmio il passo non è poi tanto lungo. È stato così anche per questi fallimenti del mercato?

(1) Termine introdotto da G. Akerlof per indicare un bene di cattiva qualità, le cui caratteristiche sono note solo al venditore e non all'acquirente.

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