domenica 7 agosto 2022

Da non crederci …. tutti rivendicano tutto …. mentre la nave affonda



Capita di sentire il bisogno talvolta di voler interloquire con qualcuno; per cercare di confrontare le proprie opinioni e contrapporre impressioni e differenti punti di vista. Ma mancano ormai i punti di ritrovo e neanche i bar riescono più a sopperire alla scomparsa delle sezioni di partito o delle stesse associazioni ludico-religiose, che almeno consentivano vicinanze fisica fra la gente.
Oggi tutto è virtuale e persino gli stessi algoritmi mediano le posizioni fra i partecipanti ai social; evitando di far incontrare/scontrare – anche virtualmente – individui che presentano idee, politiche e sociali, inconciliabili e radicalmente contrapposte.
Da noi si dice “cu mancia fa muddica” ovvero chi mangia genera sempre molliche. Con ciò per fare intendere che solo chi non fa mai nulla non crea inevitabili resti e indesiderate tracce.
Di certo, come dicono in molti, errori se ne fanno tanti nella vita, ma la sintesi dell’operato di ciascuno è in verità l’essenza reale del proprio costrutto presente.
Gli errori, del resto, in una azione attiva costituiscono elementi essenziali di ogni crescita.
Ciò vale sia nelle esistenze dei singoli che nella gestione di ogni contesto sociale più complesso.
La politica, praticata dal genere umano, non può fare eccezione a queste regole fondamentali che fanno sempre la storia delle civiltà di ogni tempo.
Questa premessa è indispensabile per tentare di capire l’attualità.
Il panorama confuso dalla troppa informazione pilotata e distorta, porta oggi allo spaesamento di tanti che, spesso prevenuti da proprie convinzioni, si trovano portati ad avallare false verità.
In questi giorni accade anche di peggio.
Il bombardamento continuo di dichiarazioni di parte, comportano lo stordimento del cittadino medio, specie se credulone e distratto, che, vuoi per orientamenti fideistici inculcati nel tempo, vuoi per miserabili tornaconti, danno voce e fede alle tante tesi menzognere che gli vengono proposte.
Se vi capita di sentire i leader oggi in competizione – di qualunque parte - in vista della prossima tornata elettorale, avrete modo di riscontrare i furti ideologici perpetui che, senza alcun rossore, vengono proclamati come propri inconfutabili successi.
Capita quindi che un eterno intramontabile, cresciuto e navigato in intrallazzi, rivendichi a sé per il proprio futuro politico il ruolo di vice presidente della Repubblica; perché si crede paladino della libertà (propria soprattutto). In relazione a ciò rinverdisce vecchi slogan e promesse, confidando nella duttilità eterna dell’italiota al seguito, pragmatico e opportunista.
Come pure accade che esponenti di dubbia furbizia vogliano far credere come un loro futuro programma, la promessa di una serie di principi e valori - sintetizzati in 9 punti - che già ieri non hanno avallato, per andare a scongiurare le dimissioni (volontarie ….. subito ma inutilmente refrigerate dal Presidente della Repubblica) di colui che viene ancora venerato da loro come il “Migliore dei migliori” e, se di più, si dice a Palermo all’avventore distratto: “è chiossà …. chi fà u lassamu?”.
Trambusti e poltrone traballanti hanno sollevato un gran polverone che rende impossibile distinguere l’appartenenza e i colori delle maglie indossate dai tanti attori in scena.
Un po’ come succede coi topi nel fuggi fuggi istintivo e di spirito conservativo quando una nave va in fiamme, tutti tentano di trovare salvezza, nel salire in una scialuppa e magari intanto lasciano che affondino quegli stessi “amici di crociera” che si erano fatti convincere ad imbarcarsi con loro, per andare a vivere felici una nuova avventura.
I valori scemano, mentre l’istinto animale è crescente e, tutti quanti consci che nel futuro ormai prossimo i posti sicuri in Camera e Senato saranno proprio pochi, sono molti fra pescicani e sardine.
In questo bailamme, sentire cretini che rivendicano come proprie iniziative politiche di successo di altri (Reddito di cittadinanza, in primis, poi Superbonus, etc…), vengono vissute dai media come cose normali.
Del resto il pesce puzza dalla testa, poiché sono gli stessi media i primi a non essere più credibili, essendo quasi mai indipendenti e spesso al soldo di padroni e d’interessi apertamente di parte.
Tornando all’attualità politica accade che, nella ricerca di una strada che possa confermare lo status di parlamentare, si associno il servilismo dei molti che intravvedono nell’appartenenza l'unica soluzione che accomuni e conforti.
In questo i padroni del mondo sono sempre stati esperti e attenti. Per il popolo che mugugna ci sono sempre le brioches.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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Il mio caro amico da poco in pensione e che ora ha tempo per leggermi meglio, fa delle considerazioni per farmi osservare che: "in un paese normale si parlerebbe di programmi o proposte per cercare di dare una scossa a un paese in continuo declino (sociale, economico, demografico e culturale) da circa trent’anni . E invece dobbiamo assistere, non da ora in verità, a discussioni su nomi (sempre gli stessi) e candidature e su accordi e alleanze che si fanno e si disfano nel giro di poche ore, senza mostrare neppure un minimo di vergogna e di rispetto per gli elettori, oramai da anni disillusi e tristemente abituati a questi comportamenti incoerenti e dannosi per tutti."
Che la lenta trasformazione da popolo italiano in massa di italioti fosse tutto legato alla decadenza frutto dei benefici di aver vissuto settanta anni di pace? Chissà?

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