lunedì 1 agosto 2022

Tutto il resto è fuffa e bla, bla, bla



Mentre il popolo bue sembra disinteressarsi alle beghe politiche, i politici politicanti appaiono impantanati in ammucchiate complesse e complicate.
Per quasi tutti il problema principale è quello di accaparrarsi candidature certe per le prossime elezioni.
L’applicazione per la prima volta della drastica riduzione dei seggi alle camere, costituisce quasi un terno al lotto e molti di quei politici - che svolgono ormai l’attività come mestiere – sono in ambasce, non avendo altre alternative ad altre fonti di reddito.
La palude di sottogoverno è peraltro satura e i costi della burocrazia sono ormai insostenibili; occorrerebbe inventarsi qualche nuova istituzione per creare nuovi posti di lavoro che possano fare da paracadute ai tanti onorevoli che verranno trombati.
In questo scenario patetiche figure più o meno erudite si autoproclamano statisti e, con presunzione saccente, vaticinano formule che rispondono principalmente ad ammucchiate per il potere, piuttosto che costituire soluzioni socio-politiche finalizzate a meglio amministrare la cosa pubblica.
Scappati di casa, pinocchi, pidocchi, disturbati mentali, godendo dei benefici della Legge Basaglia si confondono con tanti opportunisti che fanno ammuina. Situazione ideale per confondere le acque.
Le colpe sono così - e continueranno sempre a essere - degli altri. Tutti i traditori che si incrociano cercano di convincersi e convincerci che a tradire sono sempre le parti da loro etichettate avverse. Senza una valida ragione che abbia senso logico o un’etica, se non per seguire un percorso che non si allinea al proprio interesse: diretto o indotto poco importa.
Così è tutto più semplice, non ci sono parti avverse ma solo tanti nemici e pseudo amici alleati per contrapporsi e difendersi da nemici comuni. Come per i tempi delle Crociate insomma.
Il tutto è utile per stordire sempre più la gente sana e tornerà ancora più utile per alimentare il disgusto nel cittadino medio che non si identifica con nessuna fazione; fino al punto di indurlo all’indifferenza e, infine, a invogliarlo a non votare.
Non fosse per qualche milionata di italiani che continuano a pensare con la testa propria, cercando di entrare nel merito delle questioni, il gioco sarebbe già bello è fatto. Mancano pochi giorni per poter affermare "Les jeux sont faits rien ne va plus!"
Per gli impresentabili e i voltagabbana la soluzione di spingere all’astensionismo nel voto sarebbe l’arma ottimale, essendo l’unica possibilità vantaggiosa (il non voto) che a loro potrebbe tornare favorevole.
Paradossalmente, per puro metodo matematico, la riduzione della base elettorale che esprime preferenza incide notevolmente nell’innalzare le percentuali dei voti divisi fra i partiti. Del resto il popolo bue non trova interesse a tradurre le percentuale in numeri di preferenze effettive (il 30 per cento di una percentuale di votanti del 50 per cento, sarebbe il 15 per centro dei cittadini con diritto al voto); il popolo bue vuole essere governato da quello che spesso poi etichetta comunque “ladro”.
Saranno comunque sessanta giorni di giostre continue, di teatrini di pupi e di teste di legno. Con media e giornalisti, si fa per dire, a fare da grancassa.
Tutto quanto sarà fuffa e molteplici bla, bla, bla; mentre il vapore naviga con un condottiero al timone, in una melma dal colore scuro.
Fortunatamente il Covid 19 ha azzerato in tanti il percepimento del gusto e degli odori soprattutto.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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