lunedì 23 gennaio 2023
“Domani è un altro giorno” (Via col Vento)
I metodi per valutare le proprie fotografie sono svariati e presuppongono, comunque nell'analisi, di mettere sempre in campo un certo distacco. Si dovrebbe procedere come se si andasse a visionare foto realizzate da autori a noi sconosciuti. In ogni caso l'approccio presuppone doti di obiettività non comune, specie quando - come spesso capita - l’immagine realizzata coinvolge, per l'andare a contenere anche dell'altro, spesso inerente alla sfera personale, oltre all’evidenza estetica che viene a compore la foto.
Nell'esame, ad ulteriore aiuto può anche tornare un metodo, oggi facilmente praticabile per l’immediatezza, di osservare la fotografia in versione bianco/nero; per guardare con un altro occhio e una visuale “depurata” dagli elementi che possono distrarre. Provare per credere!
Chi è esperto in materia conosce bene quanto il colore sia importante e quanto esso possa incidere, specie quando si vogliono artatamente accendere e sviluppare messaggi subliminali per indirizzare e indurre verso scelte/comportamenti specifici.
Nell’arte in genere e anche in fotografia il colore può delle volte generare confusione, allontanando talvolta – paradossalmente - anche da quanto avrebbe voluto comunicare lo stesso autore.
Al giorno d’oggi è universalmente riconosciuto che ciò che noi chiamiamo “colore” è in realtà una sensazione soggettiva generata da radiazioni elettromagnetiche.
Non si può certamente negare la grande potenzialità del colore di evocare sensazioni emotive. I colori inducono reazioni istantanee nel cervello e nel sistema nervoso. I colori caldi sono più stimolanti dei colori freddi.
In estrema sintesi, soffermandosi sugli effetti psicologici connessi all'uso di dieci dei colori più usati e all'aspetto comunicativo, studi evidenziano, ad esempio, come:
- il bianco è considerato un colore freddo e rappresenta la purezza che evoca innocenza e fedeltà;
- il giallo si evidenzia cone il colore più positivo e ottimista di tutto lo spettro; perché legato al sole, è un colore “illuminante”, che irradia calore, gioia e spontaneità;
- il rosso è un colore stimolante e coinvolgente, esprime slancio, velocità, potere e gioia, ma anche pericolo e passione;
- il blu, invece, è molto rilassante e rassicurante, costituisce anche il colore che si trova maggiormente in natura;
- il verde, specie se chiaro, è considerato il colore più rilassante di tutto lo spettro; estremamente positivo e riposante, rappresenta anche la sicurezza;
- il colore rosa unisce le caratteristiche positive del rosso al candore e alla moderazione tipica del bianco. È considerato il colore più passivo, favorendo l’affabilità e dissuadendo da qualsiasi comportamento aggressivo;
- l’arancione, che si ottiene con la mescolanza di giallo e rosso, di conseguenza in quanto derivante dalla vivacità del giallo e dall’energia del rosso, rappresenta un colore positivamente "attivo";
- il marrone è un colore caldo, confortante, associato anche al legno, al mattone, quindi alla casa; da qui la grande sensazione di affidabilità, di apertura e di sincerità;
- Il grigio è il simbolo del compromesso, della luce e delle tenebre, pertanto rappresenta il colore neutro per eccellenza;
- il nero rappresenta l’autorevolezza e l’aggressività se usato in modo eccessivo. In fotografia, il nero è uno dei colori più utilizzati; per la sua neutralità e profondità, lo si può usare con qualsiasi accostamento.
Comunque è indubbio che, oltre al colore, gli elementi compositivi in fotografia sono molteplici. Più degli altri, è il “caso” l'elemento che aiuta/influisce nella realizzazione di ogni scatto. Ciascuno ormai riconosce quanto possa incidere nell’attimo fuggente di un click il classico e ormai riconosciuto Fattore C. Sull’argomento si rimanda ai molteplici testi che si dilungano sul tema.
Si può cominciare già dalla scelta a monte, della macchina fotografica alle relative ottiche che si vanno a mettere in borsa prima d'iniziare ogni battuta.
Indipendentemente dalle conoscenze tecniche e dallo strumentario disponibile, la casualità rimane elemento decisivo e ingovernabile.
Un fotografo conosce bene le genesi di ogni sua foto e in forza di ciò è in grado di capire anche, nel caso, le fattispecie che possono interessare le foto altrui. È proprio il fatidico fattore che rende possibili fortune o disfatte.
Nell’approccio di ogni intrapresa, quindi, chi ha passione e pratica la fotografia dovrà sempre prepararsi a tutto e indossare quel sereno fatalismo che gli consentirà di recitare serenamente l'eventuale “mea culta” e poter dire a sé stesso: “che peccato”.
Quando per tanti motivi (deleteria pigrizia, lentezza di riflessi o altre indolenze) ci si sarà sbagliati nell’approccio, nei tempi o altro, nel non essere riusciti a fermare quello che l’intuito aveva lucidamente previsto come accadimento possibile, il famoso personaggio di Nino Frassica d'arboriana memoria - del circolo pseudo-culturale di “Quelli della notte” - avrebbe di certo detto fra sé la stessa cosa, forse aggiungendo: che il “Bravo fotografo” deve saper abbozzare in ogni sua disfatta.
Per concludere positivamente, potrebbe venire in aiuto la celebre battuta del “domani è un altro giorno”, pronunciata da Rossella O’Hara nel famoso film. Frase saggia e di ampia portata, che propone un’analisi universale dell’indole umana, del modo di confrontarci con il resto del mondo e di affrontare ogni difficoltà del quotidiano. Anche perché, facendo tesoro degli errori commessi, ci si potrà correggere nelle opportunità che si presenteranno in futuro e cogliere vantaggi nei nuovi occasionali momenti.
Fotografia compresa, ovviamente!
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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