mercoledì 27 dicembre 2023

Destinazione Garbatella



Raccontare non è sempre un’operazione semplice e farlo con le parole non sempre aiuta. Quanto ci può succedere durante gli accadimenti giornalieri potrà essere sempre descritto compiutamente a mo’ di diario, ma il più delle volte nella narrazione è possibile risultare banali e, quindi, difficilmente in grado di attrarre curiosità o attenzione in chi si prospetta come lettore.
Vi sono spesso imprevedibili combinazioni di piccoli eventi che nei fatti confezionano un racconto interessante. Ad esempio può accadere che alla fermata del trenino Ostia Lido – Roma Piramide, ad un certo punto l’altoparlante informi che la linea rimarrà temporaneamente interrotta e che i passeggeri in attesa vengano invitati a utilizzare i bus navetta accessibili alle fermate della Strada Statale 8 bis, meglio nota come Via Ostiense.
La massa di utenti che staziona in attesa lentamente “trasmigra” verso la nuova fermata, formando un gruppo che da semplici passeggeri silenziosi e anonimi, da metropolitana, si trasforma in cittadini parlanti e colorati che, in veste “transumante”, hanno ora voglia di comunicare le proprie sensazioni e i propri problemi. Per il disservizio insorto si ascoltano i pareri univoci e non certo benevoli sulla inefficienza dei nuovi gestori (Cotral e Astral), subentrati nella gestione delle ferrovie Roma-Lido e Roma-Nord.
A detta di tutti, al di là di treni nuovi, la dilatazione degli orari delle corse hanno reso ancora più complicati gli spostamenti dei molti pendolari, che costituiscono la maggioranza degli utenti. Ed è forse anche per questo che nella maggior parte dei discorsi affiorano vecchie tematiche di una nostalgica sinistra proletaria che, anche se oggi annovera tanti cittadini delusi che alimentano il bacino dei non votanti, rimane fedele ad antichi ideali di solidarietà, che difficilmente si possono sciogliere e ancor meno scomparire.
Il tempo intanto trascorre inesorabile e non si vede passare nessuna delle navette promesse. Alcuni si stanno organizzando chiamando parenti, amici o taxi vicini. Altri decidono di riprendere l’auto che hanno parcheggiato alla fermata del trenino. Tra questi c’è Maestra Esterita appena conosciuta attraverso scambi di frasi quasi in codice; avendo la necessità di non accumulare l’ennesimo ritardo al lavoro, ella decide di raggiungere con l’auto la fermata della linea metropolitana più vicina. Mi propone, quindi, un passaggio che accetto volentieri. La sua automobile è a pochi passi, ma sufficienti a far sì che nel breve tratto altri due soggetti si aggiungano a noi, richiedendo il passaggio che la sorte offre loro.
Tra questi c’è “Maestra Esterita”, appena conosciuta con reciproci scambi di frasi quasi codificanti; lei aveva la necessità di non accumulare l’ennesimo ritardo al lavoro e decideva di provare ad agganciare in autonomia la fermata della linea metropolitana più vicina.
Mi proponeva, quindi, un passaggio che accettavo volentieri. La sua automobile era proprio a pochi passi, ma sufficienti a far sì che altri due soggetti si proponessero per richiedere e ricevere a loro volta un fortunato passaggio.
Il quartetto occasionale risulta rappresentativo di un piccolo spaccato sociale. Dei due imbucati, uno, il più giovane, è da quattro anni impiegato in un supermercato appartenente a una nota catena, l’altra è una donna di origini sudamericane, da sedici anni in Italia, che lavora a Roma e che conosce assai bene le problematiche riguardanti i collegamenti locali.
Io sono l’unico libero d’impegni, che si muove da pensionato turista, con l’obiettivo di recarsi a una mostra fotografica allestita alla Garbatella dal titolo “Confini”. La proprietaria dell’auto, che generosamente si è offerta per i passaggi, è un’insegnante di scuola elementare che rischia l’ennesimo ritardo nella presa di servizio mattutino.
Lasciati i due lungo il percorso, il nuovo problema che si presenta è costituito dal parcheggio. E’ diventato pressoché impossibile per le congestioni improvvisamente insorte, che convogliano verso quel punto i passeggeri rimasti appiedati nelle diverse fermate bloccate nella tratta Ostia-Lido. Unica soluzione per l’insegnante resta quindi quella di raggiungere con l’auto la borgata romana della Garbatella; che peraltro viene a coincidere con la mia meta di quel giorno. Come succede nei casi in cui si sviluppa una spontanea empatia, i pochi minuti dell’ulteriore viaggio sono sufficienti per rapidi confronti. Con scambi d’idee che si focalizzano sulle storie di ciascuno, utili per stabilire la vicinanza in molti interessi e passioni culturali.
Affiorano anche evidenti due filosofie di creatività fattiva, diverse ma, in qualche modo, parallele e in divenire, indefinite e aperte: lei collaudata scrittrice di libri per l’infanzia… io con l’eterno spirito predisposto al culto del sano e imprevedibile “cazzeggio” favorito dalla fotografia.
Attraverso informazioni, assunte successivamente dalle pagine social, emergono anche nuovi dettagli che mettono in luce altre combinazioni. Si vanno, infatti, a collegare a comuni conoscenze e a singolarità che dimostrano ancora una volta come nella vita il mondo reale appaia spesso molto più piccolo di quel che sembra. Ancora una volta sperimento aspetti personali che da sempre rafforzano le mie convinzioni che, a prescindere del giudizio in merito all’esistenza di Dio, ci fanno casualmente imbattere in ciò che non può mai essere razionalmente spiegato.
Questo tipo d’incontri, come quello con Maestra Esterita costituiscono prova della casualità che ci governa nella vita reale e del come una serie infinita di “sliding doors” spesso ci incanalano, decidendo incontri, esperienze, conoscenze, attraverso incroci d’esistenze.

Buona luce a tutti!


© ESSEC

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