sabato 23 novembre 2024
"Condivido molte cose che hai scritto, come ad esempio il Fattore C"
Nel bellissimo film “Eterno visionario” di Michele Placido, interpretato splendidamente dagli attori coinvolti, una micidiale frase colpisce, quella che più volte Pirandello inserì nelle lettere inviate al figlio Stefano. Questa: “Si scrive per vendicarsi d'essere nati”.
E forse è proprio questa spinta che porta la necessità in tanti di voler scrivere, per raccontare, raccontarsi, analizzare, analizzarsi.
Stamattina ho ricevuto un bellissimo regalo inaspettato da un’amica che, dopo aver lungamente digerito “Fotogazzeggiando” ha voluto recensire il libro, con considerazioni non banali e ancor meno semplici, che mi lusingano per essere riuscito a suscitare riflessioni e riacceso emozioni in parte sopite.
Riporto di seguito il messaggio.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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"Fotogazzeggiando. Il libro è quello dei ricordi, delle persone che hanno lasciato un segno nella vita, un segno profondo che solo le parole possono immortalare per sempre.
Hai fatto bene a mettere nero su bianco quello che avevi nell'anima, un omaggio soprattutto ai maestri della fotografia che sono stati capaci con le immagini di svelare realtà più di quelle raccontata con le parole.
Traspaiono sentimenti, volti, abbracci significativi nelle foto che proponi e che fanno riflettere perché ci ricordano che non sappiamo più guardare, camminiamo ignorando tutti tranne che noi stessi. La fotografia ci accusa di non saperci più stupire, commuoverci o adirarci.
Condivido molte cose che hai scritto, come ad esempio il Fattore C.
Specialmente nella fotografia è fondamentale: una per tutte mi viene in mente quella foto in Vietnam della bambina bruciata dal napalm. Nessuna parola avrebbe potuto esprimere meglio la sorpresa, il dolore per l'ingiustizia subita.
Mi ha colpito molto il racconto sul Professor Ciccio Callari. Mi ha catapultato in quegli anni, con le classi decimate a fine anno scolastico.
È vero che oggi si è perso il senso della misura da parte di alunni e genitori, che non esiste più la sana autorevolezza, ma il pollice in giù era usato senza soffermarsi a capire le cause della sconfitta degli alunni.
Ho sempre sostenuto che i professori bravi sono quelli che portano avanti tutta la classe con il loro entusiasmo, la loro capacità di insegnare a tutti e di aiutare chi resta indietro.
Ora promuovono tutti, ma prima bocciavano troppo. Ricordo un ragazzo che veniva dalla campagna, si alzava all'alba per arrivare a scuola e poi doveva anche aiutare nei campi. Non sono sicura avesse tutti i libri. Fu bocciato, chissà se ha mai ripreso gli studi.
E potrei nominartene altri, la lista è lunga. Cercavo disperatamente di suggerire alle interrogazioni, non sempre con successo.
Potrei scrivere ancora a lungo sulle tue fotografie, di alcune avrei desiderato vederle più grandi, altre hanno risvegliato ricordi e emozioni.
L.L."
Bellissimo commento sulla scuola e sulle foto; ben meritato, Toti !
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