mercoledì 26 febbraio 2025

Gli elettori tedeschi sono concreti e attenti



Nella Germania unificata di oggi, la percentuale dell’oltre ottanta percento di votanti alle ultime elezioni nazionali costituisce esempio di una civiltà democratica, rappresentativa e cosciente, che vede la partecipazione politica attiva dei cittadini elettori.
Il popolo tedesco che ha esercitato il diritto di voto si è dimostrato alquanto attento e consapevole. Forse perchè, ha intravisto rischi destabilizzanti, portati avanti dalla nuova geopolitica che torna a riproporre l’arcaica pratica storica della legge del più forte.
La crisi latente del capitalismo mondiale che si aggrava da troppo tempo richiede di trovare rapide soluzioni.
Al riguardo, le ricerche portate avanti dai rappresentanti politici occidentali posti ai vertici però continuano a non essere rivolte a sperimentare correttivi sociali di spessore popolare, bensì a trovare formule idonee a consentire il congelamento di un generalizzato sistema sociale oligarchico; utile e funzionale al mantenimento dei privilegi di pochi, consolidati e ampliati a una classe semifeudale pseudo moderna, sostanzialmente autoreferenziale e sempre protetta.
Un sistema sociale mantenuto con il progressivo aiuto attivo, forse inconsapevole, di un elettorato sempre più demotivato, disilluso e distratto dal possibile esercizio effettivo della democrazia.
Accade, quindi, che con pochi soggetti votanti, gli eletti possano conseguire i loro obiettivi attraverso percentuali di seggi “dopati” ma sufficienti a garantire chi traffica per preservare interessi (a garanzia di evasori, lobby, mafie incluse, imprenditori spregiudicati e borderline, con una pletora di principi, vassalli, valvassini etc. chiamati a ricoprire cariche amministrative nei tanti livelli burocratici funzionali).
Tornando all’esempio tedesco, l’84% di percentuale dei votanti, per quanto ovvio, riesce a mettere in discussione qualunque equilibrio consolidato e questo per la discesa in campo dell’elettorato volatile che, in un sistema plebiscitario, costituisce sempre il sale che da sapore a ogni democrazia.
L’attuale situazione politica italiana, pertanto, è semplicemente lo specchio del suo 50% d’elettorato votante. Chi diserta le urne e non partecipa al voto, di fatto rifiuta l’opportunità d’indirizzo politico.
Non serve a nulla imprecare, quindi, con “Governo ladro” o convincersi che “tanto sono tutti uguali”, perchè anche il voto volatile (se espresso) può costituire un importante correttivo imprevedibile e spiazzante per i burattinai professionali che gestiscono i traffici; l'esercizio del voto rimane sempre indispensabile per alimentare potenziali speranze e voglie di cambiamenti concreti.

Buona luce a tutti!

© Essec

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