venerdì 6 giugno 2025

Pont-Raits: Fotografie di Davide Currao



Si può produrre e fare fotografia in tanti modi, la regola costante impone in ogni caso che, qualunque sia l’immagine che si intende proporre la stessa non deve mai essere scontata, schiacciata da regole compositive fisse e che il risultato raggiunto riesca a trasmettere all’osservatore una emozione.
In questo senso le fotografie di Davide Currao in mostra a Palazzo Ziino, sono una dimostrazione pratica di ciò che può bene intendersi dell’abc artistico esprimibile attraverso la combinazione di una macchina fotografica, la fantasia compositiva del fotografo, l’ottimizzazione della scrittura delle luci e, non ultimo, la complicità creativa del soggetto che si pone come modella/o.
Le molteplici immagini di Currao esposte, che rappresentano una selezione fatta per genere e di differenti idee/campagne, offrono una notevole gamma di soluzioni praticabili attraverso un dosato e sapiente uso dello strumentario fotografico.
La pulizia delle opere, oltre a creare un alone di bellezza che attrae quasi in maniera ipnotica, indirizza e accompagna l’osservatore che, girando per la mostra, sembra quasi essere chiamato da ogni personaggio/scena/trovata acutamente congelata in ogni foto.
Paradossalmente si crea la sensazione di subire il richiamo dello stesso autore, che attraverso le sue fotografie, sussurra storie, senza mai alzare il tono di voce e che ciascuno potrà leggere/immaginare al momento; inventandosi il tutto attingendo nel baule delle sue esperienze.
L’idea originaria di scrivere dei pensieri, da mettere volanti e sospese nelle sale, anche per carenza di adesioni, ha trovato valida sostituzione in una serie di post it che i visitatori stanno cominciando a scrivere e ad affiggere sui muri.
Probabilmente il risultato riuscirà a meglio integrare scrittura visiva e pensieri, sempre secondo l’idea in origine prefissata; sicuramente un modo diverso di raccogliere segnali, magari in maniera differente rispetto al classico registro posto all’entrata.
La visita della mostra impone diversi giri del percorso, magari con ritorni utili a verificare quelle che erano state le prime impressioni.
Dire le foto esposte sono molto belle e organizzate in maniera intrigante appare del tutto superfluo.
Neppure l’allestimento, che è un esplicito e partecipato omaggio oltre che riconoscimento postumo all’autore, curato da Luca Lo Iacono e Ezio Ferreri, necessita di ulteriori considerazioni; anzi potrebbero risultare ridondanti rispetto alla sobria efficacia del progetto.
Una cosa è certa ovvero che, a prescindere dalle anticipazioni che erano state date attraverso il sito web che raccoglie tutte le immagini esposte in mostra, vederle di persona è tutt’altra cosa.
L’esposizione verrà mantenuta fino al 26 giugno e chi si occupa di comunicazione artistica, a prescindere della passione per la fotografia, non può esimersi dal vederla.

Buona luce a tutti!

© Essec

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