martedì 23 settembre 2025

Nutrire dell'ottimismo verso il futuro che si prospetta



La massiccia adesione delle scolaresche italiane di ogni ordine a grado alle manifestazioni indetta per denunciare l’assurdo disinteresse e una indecente apatia, utilitaristica e non, della classe politica di fronte ai crimini oggi attuati contro il popolo palestinese, costituisce un importante esempio di democrazia partecipata e dimostra come la scuola risulti ancora una istituzione viva, sensibile, capace di discernere i fatti e attenta ai valori assoluti: ai diritti e ai doveri comuni trasversali che costituiscono collante comune, indipendentemente dagli specifici indirizzi partitici.
In questo, il recente libro di Massimo Recalcati intitolato “La luce e l’ombra – Cosa significa insegnare?” sembra cadere a proposito, poiché rappresenta un importante strumento di disamina che, nell’approfondire aspetti fondamentali dei metodi che coabitano nell’apprendimento scolastico, sottolineano che non esiste alcuna verità assoluta nel campo e, men che meno, alcun manuale e nemmeno dei codici fissi (regole) indiscutibili per l’applicazione di una ideale didattica universale.
Il punto focale dello scritto forse consiste nella “soggettività” posta ad obiettivo finale nell’insegnamento e come, nel rapporto Maestro/Allievo, analizzato mettendo a fuoco i molteplici vari aspetti e le singole peculiarità, viene esaltata la specificità richiesta ad ogni maestro, chiamato, più che a un proselitismo nozionistico o emulativo, ad accendere singole fiammelle nella curiosità di ogni studente per poi suscitare l’avvio di autonomi interessi (visioni) individuali.
Il principale obiettivo e forse quello finale di ogni corso didattico rimane pertanto riuscire a sviluppare, attraverso l’interesse per letture e studio, uno spirito critico autonomo, anche se potrebbe risultare assai diverso e pure contrapposto a quello dell’insegnante.
Addivenendo così all’accennata “soggettività” precedentemente citata, che sempre personalizza e differenzia rispetto a qualunque metodo di apprendimento perseguito.
Recalcati nel suo denso saggio inserisce, oltre a diverse aneddotiche che tirano in ballo concetti filosofici e relativi personaggi (di varie epoche e culture), anche molti personaggi aderenti agli esempi esposti, che consentono così disamine complete dei vari aspetti e nelle singole questioni; dissezionati sempre con un’estrema lucidità partecipativa. In ciò riesce a fondere felicemente le sue esperienze di allievo, docente e di psicalalista, evidenziando le esperienze vissute e - nel tempo e con lo studio - fatte proprie.
La coincidenza temporale dei crimini contro l’umanità perpetrate a Gaza e il genocidio contro il popolo palestinese in genere, rispetto all’uscita del libro storico-psicanalitico di Massimo Recalcati, quasi non sembrerebbe casuale, appare anzi fatalistico, poiché il saggio costituisce uno strumento che induce a riflettere sui fondamentali di vita, portando a ridisegnare i principi di base necessari e sempre presenti nella formazione culturale di ogni contesto sociale.
In ogni caso una attenta lettura del volume è consigliata a tutti. Poiché, prendendo spunto dall’importanza del rapporto Insegnante/Allievo, definisce il vero significato del termine “maestro”; rivolgendosi e coinvolgendo a riflettere sul proprio ruolo educativo e formativo anche i genitori che ne sono direttamente coinvolti.
Peraltro, gli ambiti concettuali degli argomenti trattati sono ampiamente debordanti, quasi universali, rispetto ai soli ambiti scolastici.
In centocinquanta pagine il libro pubblicato dalla Einaudi raccoglie tanto. Richiamando citazioni di Freud, Pasolini, Adorno, Hegel e un altro centinaio di intellettuali accosta tanti punti di vista e suscita moltissimi spunti per approfondire aspetti e concetti.
Insomma, l’acquisto merita la spesa dei 18 euro richiesti e la sua lettura . che illumina - consente, nonostante i tempi bui che stiamo attraversando, di nutrire dell'ottimismo verso il futuro che si prospetta.

Buona luce a tutti!

© Essec

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