venerdì 24 ottobre 2025
Quelli del “L’ORA” e le foto scomparse
Dopo avere visto le fotografie della “Antologica” di Franca Schininà esposte al Centro Internazionale di Fotografia di Palermo, ho dato un’occhiata alle altre sale.
Entrando in quella che vedeva esposte le foto dei delitti di mafia, realizzate dal gruppo capitanato dalla mitica Letizia Battaglia per conto del giornale L’ORA di Palermo, si prova un vuoto per la loro scomparsa.
La delusione non deriva tanto dalla pochezza di quanto occasionalmente viene, di volta in volta, a rimpiazzare quelle immagini storiche, ma per aver privato il pubblico di opere che, oltre a rappresentare insostituibile documento didattico del modo di fare reportage fotografico, venivano a costituire il racconto di un importante – seppur nefasto – periodo nella città di Palermo.
L’impressione che se ne trae è pertanto triste, perché, seppur il ritiro delle foto corrisponde a un legittimo diritto dei titolari di quelle fotografie, per gli appassionati dell’arte fotografica costituisce una privazione. Specialmente se operato nel luogo che rimane ancora intitolato a Letizia Battaglia.
Le considerazioni si rivolgono in questo caso a tutte le parti in causa.
Sembrerebbe quasi corrispondere al comportamento discutibile di quelli che non ci stanno più al gioco e risentiti – seppur, come detto, con ogni legittimità che possa essere loro riconosciuta – danno l’impressione di protestare impedendo agli altri e allo stesso pubblico interessato di poter continuare ad assistere allo spettacolo e, egoisticamente, si portano via il pallone.
Forse qualche responsabile della cultura cittadina più sensibile, l’assessore o lo stesso sindaco pro tempore avrebbero potuto rimediare facilmente, nel contrattare l’acquisto degli originali esposti o di acconsentire a farne delle copie, per evitare la scomparsa “traumatica” dell’allestimento esistente, avente anche un aspetto pedagogico anche per le scolaresche periodicamente in visita.
Ma c’è chi sostiene che con la cultura non si mangia (mi pare di trattasse dell’ex ministro Tremonti), un’affermazione che ha poco a che vedere però con la Sicilia quale regione autonoma, dove le cose funzionano assai diversamente.
Ma anche questi avvenimenti culturali sono da annoverare fra le cose che succedono a Palermo.
Buona luce a tutti!
© Essec







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