sabato 18 ottobre 2025

Vito Guarneri pittore - 2025



In generale l’arte comporta per i creativi dei periodi produttivi catalogabili in generi specifici e ben definiti che, al di là delle intuizioni temporali e dal talento, permangono stabili.
Sono sempre stati, però, frequenti anche i casi di evoluzioni che hanno portato l’artista a stravolgimenti espressivi, con rappresentazioni innovative comportanti significativi cambiamenti.
Alla luce della presentazione alla mostra scritta da Nicolò D’Alessandro, in molti aspetti ribadita durante l’inaugurazione sembra che interessato a simili cambiamenti risulta l’attuale produzione pittorica di Vito Guarneri, esposta in questi giorni presso la Galleria Fiaf di Palermo. Le sue ultime scelte “rivoluzionarie” si potrebbero accostare, quindi, anche ad analoghi cambiamenti intrapresi da altri.
Similare a quanto venne ad accadere a Pablo Picasso esaurendo un ciclo produttivo figurativo, il quale, ad un cento punto, da una pittura classica, addivenne a un cubismo unico, diventato ricco di un intenso simbolismo concettuale facilmente riconoscibile.
Le opere di Vito Guarneri esposte all’Arvis, si prestano a tante letture. È sufficiente seguire il proprio istinto per vedere con la propria mente.
L’intera esposizione potrebbero accostarsi alla rappresentazione di una sezione statica e parziale (per l’appunto limitata in sole due stanze) del grande big bang che ci ospita e per noi ancora incomprensibile; con una dislocazione delle opere che risultano disposte in maniera da collocare ogni singolo osservatore al centro di un universo ideale, per indurlo a riconoscersi nella sua vera nuda dimensione, umana e relativa.
Ogni singolo quadro potrebbe così anche intendersi come l’immagine di una specifica costellazione, ovvero come una fotografia che congela in un unico supporto la stratificazione di visibile e invisibile, catturando le differenti lunghezze d’onda della luce, immediate e nel tempo; oppure corrispondere all’assemblaggio dell’extrasensoriale, di visioni normali e paranormali, anch’esse compattate sovrapponendo le varie singole lastre fotografiche. Quest’ultima considerazione, a mio parere, avvicina moltissimo questa formula pittorica di Guarneri alla fotografia concettuale contemporanea.
Tutte quante queste chiavi di lettura, se si vuole, potrebbero essere possibili e, in ogni caso, sono tutte capaci in chi osserva di produrre delle emozioni, obiettivo principale e molla che costituisce sempre la voglia di comunicare per ogni creatore d’arte.
Non occorre dilungarsi in altre considerazioni che potrebbero solo risultare ridondanti, anche perché ciascun visitatore avrà certamente possibilità di farsi una propria idea, sviluppando una diversa lettura.
Concludo invitando i curiosi e gli appassionati d’arte a sperimentare da sé l’interpretazione delle opere, che potrebbero superficialmente essere etichettate come un “astrattismo caotico” ma che, a mio parere, spingono ad accendere la fantasia per andare ben oltre.
La mostra, allestita presso la Galleria Fiaf dell’Arvis di Palermo, sarà visitabile fino al prossimo 25 ottobre.

Buona luce a tutti!

© Essec

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