PARIGI - "Un milione per dieci domande". Così titola Libération, che in un articolo pubblicato oggi sottolinea l'attacco del premier contro "uno dei rari media che non è ancora sotto il suo diretto controllo". Il giornale della gauche ricorda le domande che ha posto Repubblica al Cavaliere, facendo notare che il primo ministro non risposto "neanche a una" delle dieci. Paradossalmente, la denuncia degli avvocati di Berlusconi sta provocando ancora più curiosità e interesse nei media francesi per le "10 domande" che gli sono state presentate da Repubblica il 14 maggio e poi, in una nuova versione, il 26 giugno. "Avevamo già pubblicato i primi quesiti" racconta Philippe Thureau- Daugin, direttore di Courrier International. "Adesso - annuncia - pubblicheremo anche le 10 nuove domande". La causa civile di Berlusconi a Repubblica ha anche rilegato in secondo piano la notizia dell'annullato incontro tra il premier e il cardinal Bertone. "Da noi, pochi presidenti francesi hanno brandito la minaccia legale contro un giornale. Nei rari casi in cui è successo, sono stati costretti a rinunciare" spiega Yves Threard, vicedirettore ed editorialista del Figaro. Anche nel giornale conservatore, molto vicino a Nicolas Sarkozy, la mossa di Berlusconi è vista come un "attacco fuori luogo e controproducente". "Un primo ministro - nota Threard - deve essere al di sopra della mischia". Il Nouvel Observateur, che continua ad avere sulla homepage la notizia come molti altri media transalpini, ricorda alcuni precedenti. L'ultimo riguarda proprio il settimanale e la minacciata querela di Sarkozy per aver pubblicato un "falso Sms" tra il Presidente e l'ex moglie Cécilia. Il capo dello Stato aveva poi rinunciato ad andare per vie legali. "E' un'usanza repubblicana" spiega il direttore del Nouvel Observateur, Denis Olivennes. Già ieri pomeriggio la citazione presentata da Berlusconi il 24 agosto al tribunale di Roma era su tutti i principali canali di all news, da Lci a BfmTv a Tv5 Monde. Molte radio francesi hanno trasmesso corrispondenze dall'Italia, poi commentate in studio. Radio France International ha intervistato l'associazione "Reporters Sans Frontières" che ha stigmatizzato ancora una volta "l'anomalia italiana": un capo del governo proprietario di un impero mediatico. "La causa contro Repubblica - ha detto Elsa Vidal, responsabile dell'ufficio europeo di Rsf - è una minaccia per tutta la stampa italiana". Ma altri responsabili dei media francesi avevano già avuto avvisagliate della controffensiva di Palazzo Chigi. "A giugno avevamo dedicato la nostra copertina agli scandali di Berlusconi - racconta Christophe Barbier, direttore dell'Express - e dopo qualche giorno abbiamo ricevuto una lettere abbastanza dura da parte dell'ambasciata italiana a Parigi". Il settimanale aveva poi deciso di pubblicare la missiva. "Non è perché un premier è eletto democraticamente e gode del sostegno della maggioranza dell'opinione pubblica - conclude Barbier - che può comportarsi come meglio gli pare. Berlusconi dimentica che è il rappresentante e garante delle istituzioni".
ANAIS GINORI (La Repubblica - 29 agosto 2009)
ANAIS GINORI (La Repubblica - 29 agosto 2009)
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