Il suo ultimo spettacolo, Adenoidi, è ovunque sold out. La clandestinità teatrale rafforza il legame fisico-affettivo tra artista e spettatore. In tv, Luttazzi non ci può andare. “Ed è un peccato. La tv offre possibilità tecniche che il teatro non ha.” Paga ancora le polemiche di Satyricon. Berlusconi non ha risposto. Ha querelato.
Lui, Forza Italia, Fininvest, Mediaset e Cremonini ( il boss della carne ) mi chiedono più o meno 160 miliardi di lire. Non ce li ho. Non faccio l'idraulico. L'anno scorso Berlusconi ha imposto l'esclusione dalla Rai di Biagi, Santoro e Luttazzi.
Un dirigente Rai mi ha spiegato che esistono cinque temi tabù su cui non si può ironizzare liberamente come piace a me: la religione, il capo dello Stato, gli handicap fisici, le razze diverse e l'omosessualità. L'ho ringraziato. La prossima volta che torno in tv, in diretta, la prima battuta che dirò sarà: “ Cristo d'un Dio!, dice Ciampi, quello zoppo di un negro è una checca! “
Qualcuno ti chiede ancora se esiste la censura in Italia.
Io ne sono una prova. Quando lavoravo a Mediaset con Barracuda, come primo ospite mi mandarono Martelli. Gli chiesi di Berlusconi. Mi rispose:” Berlusconi non è un politico, è un piazzista.” Quella frase non andò mai in onda. La tagliarono al montaggio senza avvertirmi. Questa è la libertà di Mediaset.
E Le iene? Striscia?
Quella non è satira. E' giornalismo con sfottò. E lo sfottò è sempre reazionario. Io aspetto che Striscia faccia un'inchiesta sul falso in bilancio di Berlusconi, non sul suo fard. Sono trasmissioni funzionali a Berlusconi, perchè danno l'illusione che le reti Mediaset siano libere.
In Adenoidi attacchi duramente Costanzo.
Ho visto la sua intervista a Berlusconi prima della pausa estiva. Avrebbe potuto chiedergli di tutto: la depenalizzazione del falso in bilancio, il processo Lodo Modadori, il conflitto d'interessi, All Iberian... Costanzo non chiese nulla. Pochi giorni dopo, ho fatto uno spettacolo alla festa de l'Unità di Reggio Emilia. In programma c'era un'intervista a Fassino fatta da Costanzo. La sinistra deve smetterla di confondersi con questi personaggi.
A proposito, la sinistra come sta?
Mi ricorda i quadri di Jackson Pollock. Un caos espressionista, spesso astratto. Con Berlusconi sei durissimo.
Il suo governo, oltre che fascista, è pure illegale. La legge italiana vieta a chi ha concessioni pubbliche di candidarsi. E il delirante “editto di Arcore” scritto per lui da Giuliano Ferrara conteneva passaggi eversivi. Repubblica presidenziale, giustizia sottoposta all'esecutivo, affossamento della tv pubblica: è il programma di questo governo, scritto vent'anni fa da Licio Gelli. Stanno realizzando una sorta di golpe al rallentatore. Devono andare via. Ci siamo vaccinati, adesso basta.
Quando hai capito che volevi fare teatro?
A Santarcangelo di Romagna, dove sono nato, vidi il Dialogo di Gaber e Mistero buffo di Dario Fo. Rimasi totalmente affascinato. Con un amico facevo a gara a chi riusciva a far partire gli applausi. A fine spettacolo, Fo disse:” Per curiosità, chi erano quei due cretini che applaudivano a caso?”
Quando tornerai in tv?
Al prossimo governo. Forse.
Andrea Scalzi (Il Manifesto, 3 marzo 2003)
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