domenica 1 giugno 2014

Quello che non ti dicono sul potere dell’amore del complotto del governo dello stato della censura dell’economia del nuovo ordine delle stronzate mondiali

(ATTENZIONE: questo articolo, oltre ad essere lungo in un modo inaccettabile, fa un reiterato uso della parola stronzate, per tenere alta l’attenzione e diffondere un concetto importante)

L'informazione online, oggi, si basa sull’ingenuità degli utenti, e sulla loro vulnerabilità alle stronzate.
Per la cultura, si parla di analfabetismo di ritorno: hai studiato da ragazzo, ma poi hai dimenticato tutto. Per il web, invece, si può parlare di analfabetismo di andata: troppi utenti non evolvono, non sgamano i meccanismi subdoli dell’informazione online, sono ancora ingenui come nell’internet degli anni ’90.
Il problema è che, ancora nel 2014, gli utenti non si pongono domande sulla PIS, Probabilità di Incappare in Stronzate.

Quando qualcuno ti linka un articolone sensazionale con un titolo spaccone, tu devi fermarti, allontanarti un po’ dallo schermo, e sforzarti di valutare la PIS di quel particolare momento: quanto è probabile che tu abbia a che fare con una stronzata? O con un blog che dice stronzate? O con un argomento che in questi giorni tira tantissimo, e che quindi è facile scriverci stronzate? Questa persona che ha scritto queste cose, vuole dirti davvero qualcosa, o vuole solo il tuo clic e la tua visualizzazione di pubblicità?
Pochi si fanno domande, la rete non è concepita per spingerti a rallentare e a farti venire sani dubbi: prima che le sinapsi si attivino, il tuo dito indice ha già mipiaciato e condiviso, e quindi agevolato la diffusione di stronzate.

Il blogger non deve essere solo una macchna da SEO e ottimizzare i meccanismi per ricevere visite: il blogger deve anche dire qualcosa, dirlo davvero, nel senso di postare contenuti che informino sul serio, o postare stronzate ‘pure’, cioè cose palesemente inutili che però emozionano, fanno piangere, fanno ridere, e insomma intrattengono l'utente senza fare danni, senza disinformarlo.
Intrattenere ed emozionare disinformando non è la stessa cosa: se hai il piccolo grande potere dell’informazione, e una piccola grande visibilità, devi fare le cose come Dio comanda.

Una fetta preoccupante della blogosfera di oggi serve solo a entrarti nel cervello con una foto e un titolo fatti ad arte, dandoti in cambio assolutamente niente nel migliore dei casi, e disinformazione nel peggiore, e muovendo il tuo dito indice sul Mi Piace e poi sul Condividi.
Ti usano e ci guadagnano. Parecchio.
Potremmo considerarlo hackeraggio, gestione di cervelli da remoto.

La disinformazione guadagna sulla buona fede e sulle buone intenzioni degli utenti ingenui: l'utente medio legge due stronzate ben costruite da sapienti costruttori di stronzate, si lascia persuadere, e a quel punto non solo pensa di essere informato, ma si emoziona, gli vengono le palpitazioni, e si sente investito della responsabilità di informare gli altri, disinformandoli. È così che funziona l’emozionante passaparola delle stronzate.

Il fatto è che l'utente medio di oggi è ancora vulnerabilissimo al fascino della notiziona ricevuta via Facebook, e non si pone nessuna questione sulla fondatezza, sull'affidabilità della fonte, non ha la forza né la lucidità necessarie per resistere al meccanismo social, e farsi delle domande.

Internet doveva servire a fare soldi con l'informazione, ma la verità è che con la disinformazione si guadagna di più, e per questo i blog seri sono costretti a riempirsi di pubblicità e a sembrare degli spammoni professionisti.
Se scrivi stronzate emozionanti e disinformanti, fai un sacco di visite e puoi permetterti di mettere poca pubblicità e guadagnarci come un maiale.
Se invece dici cose vere, se non distorci le notizie, sei costretto a mettere più pubblicità, e gattini, e fotogallery e stronzate di questo tipo, per attirare le visite che la verità non riesce ad attirare.

La verità non è un contenuto performante, mentre la stronzata disinformante si: è così da quando esistono la civiltà e la scrittura, e le cose resteranno in questo modo finché le persone resteranno ingenue.

Per questo, nel web occorrono non solo esperti di SEO e di social marketing, ma anche esperti di PIS, onesti e pazienti insegnanti che sviluppino negli – ahimé – ingenui utenti la rara capacità di valutare di volta in volta la Probabilità di Incappare in Stronzate.
 
 

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