Analisi
In un suo interessante articolo recente
Massimo Fini focalizzava una peculiarità della situazione socio-politica
italiana.
In
particolare andava a mettere in luce come i tentacoli della vecchia politica
fossero ormai profondamente radicati nell’intero tessuto sociale.
Come reazione
alle molteplici metastasi sono quindi apparse nel panorama politico – come anticorpi
- diverse realtà.
Tra queste, come una scommessa, il vecchio progetto dell’uomo qualunque è stato attualizzato da un comico che, associato a un esperto di informatica, è riuscito a rendere reale l’utopia.
Paradossalmente, la cancrena che ha pervaso la politica italiana ha avuto un’accelerazione imprevedibile e il movimento utopico ha cominciato a mietere successi con una progressione assolutamente imprevedibile.
Le attese dei cittadini elettori, artatamente manipolate anche dai social, si sono quindi concentrate verso un movimento non ancora strutturato e, di conseguenza, non ancora preparato per andare al potere e per gestire la “grande politica”.
Tutta questa ampia premessa è utile per evidenziare i seguenti punti:
Tra queste, come una scommessa, il vecchio progetto dell’uomo qualunque è stato attualizzato da un comico che, associato a un esperto di informatica, è riuscito a rendere reale l’utopia.
Paradossalmente, la cancrena che ha pervaso la politica italiana ha avuto un’accelerazione imprevedibile e il movimento utopico ha cominciato a mietere successi con una progressione assolutamente imprevedibile.
Le attese dei cittadini elettori, artatamente manipolate anche dai social, si sono quindi concentrate verso un movimento non ancora strutturato e, di conseguenza, non ancora preparato per andare al potere e per gestire la “grande politica”.
Tutta questa ampia premessa è utile per evidenziare i seguenti punti:
1) le lobby economiche avevano occupato
tutti i partiti politici presenti nell’arco parlamentare;
2) al vertice dei partiti, di contro e
di conseguenza, si ritrovano soggetti che avevano goduto di facilitazioni
disparate dalle varie componenti sociali che “contano”, cosa che ha reso naturale
il poi corrispondere con nomine, cariche, promozioni e quant’altro potesse
agevolare la realizzazione dei desiderata degli sponsors anzidetti;
3) il corto circuito generato ha fatto
si che la meritocrazia era diventata l’ultimo dei criteri per l’assegnazione di
qualunque ruolo dirigenziale/vertice in ogni ambito sociale (Uffici pubblici,
Ospedali, Università, etc….);
4) nessuno dei partiti al potere si era
mai distinto nel dissociarsi da tali prassi; tutti quanti i partiti, secondo il
loro peso e correnti interne, hanno partecipato alle spartizioni; solo alcune
frange estremiste - incapaci però di portare avanti un’unica e coesa azione di
controllo – hanno cercato di contrastare gli accordi trasversali e consociativi
consolidati, con valide opposizioni, ma anche qui il mercato delle vacche non
ha preservato questi ultimi da fuoriuscite di cooptati, adeguatamente
prezzolati e utili a depotenziare ogni possibile rischio di guasti (es. Gennaro
Migliore & altri);
5) ancor oggi emergono scandali vari che
coinvolgono esponenti di tutti i partiti tradizionali in concorsi
truccati, incarichi discrezionali e quant’altro, per indagini e interventi
della magistratura (del resto, di recente, pure nella stessa magistratura sono
emerse prassi interne nell'autogestione poco trasparenti e manovre losche volte
a pilotare scelte e composizioni degli organismi giudiziari);
6) speranze sistematicamente disattese
che erano state riposte in partiti e personaggi nuovi, di destra, centro e
sinistra hanno accelerato il declino e la sfiducia dell'elettorato;
7) la crisi economica stagnante ha
intanto fatto sparire la classe media e impoverito sempre più fasce più ampie
di diseredati; ciò associata all’inefficienza del sistema anzidetto, ha in
breve determinato una situazione di apparente non ritorno che ha di fatto
favorito l’ascesa di outsiders su cui molti elettori delusi hanno preferito
puntare (pur conoscendone i possibili rischi); una considerevole massa di voto
fluido e di astensionisti ha, quindi, voluto inviare un segnale forte di
cambiamento;
8) l’estraneità di queste nuove realtà
politiche, costituite sostanzialmente da soggetti talvolta improvvisati nei
ruoli, prima di opposizione e oggi chiamati alla gestione diretta della
cosa pubblica, ha comportato un aumento del tasso di rischio che in qualche
caso ha, ovviamente, procurato anche inevitabili gravi errori;
9) per quanto intuibile l’intero sistema
socio-economico rimasto totalmente escluso con un governo anomalo
(Giallo-Verde) si è quindi subito compattato per evidenziare - e ridicolizzare,
nel caso, con l’utilizzo dei media a disposizione – tutti i passi falsi
eventualmente commessi (quasi sempre per ingenuità, incapacità o altro; errori
che non hanno mai arrecato – tranne in pochissimi casi - arricchimenti privati
o particolari privilegi);
10) un vecchio detto dice che “nessuno nasce imparato” e
inserimenti di personaggi esperti, acquisiti attraverso soggetti esperti e
affermati operanti da tempo nella società civile, non sono risultati
sufficienti e sempre adeguati a garantire la professionalità ed l'esperienza
richiesta in tutti i tantissimi settori chiamati a ricoprire a seguito del
successo nell’ultimo voto;
11) da osservare che l’azione
di opposizione portata avanti oggi dai partiti esclusi (incentrati
esclusivamente su critiche dell’operato del governo, senza mai entrare nel
merito o ancor meno prospettare nuove linee o alternative gestionali dei
problemi) rimane principalmente incentrata a trovare il modo per disarcionare
gli “usurpatori” e ritornare il prima possibile ad occupare i posti di potere (dei quali
si sentono scippati, come se di loro spettanza, per volontà divina o giù di
lì);
12) i principali partiti di opposizione, infatti,
risultano interessati da diaspore intestine, anche per la natura stessa dei
tanti avventurieri inglobati - poco ideologizzati, non più provenienti dalle
vecchie sezioni di partito - che hanno sempre dimostrato poca sensibilità alla
gestione della cosa pubblica nell’interesse dei loro rappresentati – e in
questo caso ci si riferisce più agli elettori che hai loro veri sponsors
occulti (cui peraltro hanno sempre corrisposto) - e esclusivamente occupati a
accaparrarsi posti/opportunità di potere attraverso loro cordate fidelizzate,
senza se e senza ma; I vari Potere al Popolo, Comunisti Italiani ed altri
minori restano disorganizzati rispetto ai primi …. non avendo alcun appoggio
reale dai media schierati rispetto alle loro appartenenze;
13) in uno scenario del genere un’organizzazione sgamata
come la Lega, ben inserita nel territorio, è riuscita a introdursi come un
Cavallo di Troia tra i “Grillini” vogliosi di avventurarsi nell’occasione unica
di una vita. Ben esperti nella gestione del potere, si sono assegnati ministeri
a loro più consoni e vicini ai loro interessi (Agricoltura docet) e,
paradossalmente, sono riusciti a continuare a svolgere un ruolo di opposizione
pur essendo parte integrante del governo;
14) l’assegnazione del Ministero degli interni, poi, è
stata per loro la ciliegina sulla torta; ha coronato il disegno propagandistico
di Salvini che, scientemente, ha diffuso il falso problema
dell’immigrazione per rianimare la parte sottotraccia del razzismo italiano e
l'invenzione costante di un nemico;
15) in tutto questo, i ministeri più impegnativi sono
stati lasciati ad un M5S chiamato a compiti ben superiori alle proprie capacità
con un’opposizione mai costruttiva;
16) per quanto ovvio, l’irrealizzabile, rimane sempre e
tutto a carico del Movimento, mentre il Ministro della propaganda incassa
inimmaginabili dividendi (vedi elezioni europee);
17) come per il caso dell’altro Matteo, però, che andò a
vincere inaspettatamente le precedenti europee, quest’altro omonimo continua ad
aver paura ad andare alle elezioni per tre motivi principali: primo perché al
momento si ritrova a spaziare un una situazione ottimale in cui non deve
rendere conto della politica impopolare cui costringe le problematiche della
finanza pubblica; secondo, perché si trova a muoversi senza spine sul fianco
che potrebbero prefigurarsi con alleanze con Forza Italia e con la stessa
Meloni (FdI). In questo scenario i più lucidi sembrano risultare i seguaci
della Bonino che, con il suo noto pragmatismo, riesce a leggere in quadro
politico prima degli altri e libera da pregiudizi e interessi di bottega; in
ultimo perchè il suo consenso è legato ad un 40% di elettori che non si
pronuncia ancora (anche se parte di essi saranno gli astensionisti, altri
decideranno ma non certamente per il partito di Salvini);
18) per concludere, in relazione a tutto quanto fin qui
evidenziato, un eventuale ritorno al ruolo di opposizione da parte del M5S
potrebbe non risultare così traumatico come qualcuno crede; anche perché, nel
caso, il ruolo di controllo e denuncia potrebbe risultare oggi molto più
efficace, in relazione alle esperienze maturate. L’opportunità di aver potuto
gestire direttamente tutti gli apparati pubblici operativi ha, infatti,
consentito di conoscere ogni aspetto, funzionamento e ambito dell’apparato
pubblico.
19) Alla luce
della sintetica analisi esposta inviterei a riflettere e magari a pensarci
meglio, approfondendo tutti gli aspetti (antefatti, fatti e realtà sociale, con
annessi e connessi, logge e loggette comprese) prima di dire ancora che la
colpa di tutto questo gran marasma è da attribuire principalmente/esclusivamente
al Movimento Cinque Stelle. Per non considerare il fatto di come le cose stiano
casualmente precipitando con l'approssimarsi a interventi/riforme che intendano
disturbare/colpire privilegi consolidati della "casta", in
questo caso non solo della politica (es. giustizia in primis o anche
finanziamento ai partiti e trasparenza amministrativa degli stessi).
20)
Un'ultimissima cosa: nell’intanto, i partiti che si trovano oggi
all'opposizione, oltre a ricercare (i principali) con ogni mezzo di
riappropriarsi del potere, che nuovi soggetti/idee propongono, cosa stanno
realmente e seriamente facendo al loro interno per migliorarsi?
© Essec
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