Vi vengo a dire su quanto mi è capitato oggi. Un accadimento che
dimostra plasticamente come l'abbattimento dello spazio e l'ottimizzazione del
tempo, ormai nei tempi dell'informatica moderna, rendono possibili fatti come quello che vado a
raccontare.
Stamani, quindi, ho postato questo mio slide show riferito all'evento religioso dei"Misteri" di Trapani, un lavoro fotografico sostanzialmente
incentrato, non tanto sull'evento estetico delle "vare" ma sul popolo dei fedeli.
Un caro amico del luogo,
dopo aver visto lo slide, ha rilanciato segnalandomi a sua volta un
recentissimo lavoro approntato da Giuseppe Vultaggio. Il lavoro
proposto era stato messo a punto per colmare l’abolizione dell'evento - causa
Covid - per il 2020.
Il prodotto, che merita un'ampia
diffusione, rappresenta un eccellente documento che nel riepilogare la storia delleprocessioni dei "Misteri" trapanesi racchiude anche una bellissima poesia
composta per l'occorrenza dal Vultaggio, che costituisce un accompagnamento
didascalico alle immagini che scorrono.
Dopo aver visto il video,
invito a soffermarsi nella lettura della poesia, gentilmente messami a
disposizione dall'autore e che riporto di seguito.
Buona luce a tutti!
© Essec
--
Corona e
fu... Sentenza! (I
“Misteri” in dieci minuti)
Son 400 anni, era il Seicento,
quand’è che prese vita, come aurora,
la processione che, con fare lento,
ancora oggi, a Trapani, dimora.
quand’è che prese vita, come aurora,
la processione che, con fare lento,
ancora oggi, a Trapani, dimora.
realizzate con grande maestria,
con legno, tele e con sughero misto,
con l’arte del “carchet1” di casa mia.
con legno, tele e con sughero misto,
con l’arte del “carchet1” di casa mia.
poggiate sulle spalle dei massari3,
concretizzate da maestranze rare,
scultori, intagliatori, artisti rari.
come Giuffrida, Li Muli e Pisciotta;
Lombardo, i Nolfo e, ancor, Beppe Cafiero
e poi Tartaglia, il Milanti e Ciotta.
al “Purgatorio” vennero allocati
la chiesa che, nel suo immenso piano,
li offre come quadri inargentati.
congregazioni d’arti e di mestieri,
che, rispettando religiose usanze,
li curano con sentimenti veri.
ad uno ad uno, lenti tra la gente,
raccontano, del Cristo, la Passione
in modo delicato...mestamente.
e c’è Giovanni, insieme, con Maria,
si rappresenta la “Separazione”,
col Cristo sofferente che va via;
nel gruppo ch’è affidato ai pescatori,
si vede un servo e Pietro che sormonta,
inginocchiato il Cristo, in mezzo ai fiori.
Un angelo, sul monte degli ulivi,
ha un Calice tenuto tra le mani,
gli apostoli riposano giulivi.
racconta del momento dell’arresto;
Giuda ha tradito, Cristo è ammanettato,
sguaina la spada Pietro, con un gesto;
vicino al Cedron “cade” e non va avanti,
dalle due guardi viene trascinato.
La vara è affidata ai naviganti.
“Gesù dinanzi ad Hanna” rappresenta,
il Sacerdote altero, il Cristo oppresso,
la guardia con lo schiaffo lo tormenta...
parla di Pietro che, con cuore infranto,
con Cristo, nega di esser amici veri...
d’un gallo, ben tre volte, si ode il canto.
dinanzi a lui Gesù viene umiliato;
un servo ride, un giudeo ne gode,
lo scriba guarda disinteressato.
e insultato da offensivi cori
con rovi e cattiveria è flagellato.
È l’opera affidata ai muratori.
qui si evidenzia l’incoronazione,
viene beffato con fare irruento,
si legge in viso la rassegnazione.
ci mette in evidenza il Cristo umano,
con lui Pilato sulla balconata
che lo presenta al popolo sovrano.
raccontano di insulti sovraumani
mentre Pilato, per pulir coscienza...
lava dinanzi al popolo le mani.
ma a terra il Cristo cade, ormai, distrutto,
mentre una donna lava la sua fronte.
Questa è la vara del popolo tutto!
Segue la vara dell’abbigliamento
che ci racconta della spogliazione
siamo al Calvario, è l’ultimo momento
che gli precede la crocifissione.
Ora è un momento di gran sofferenza,
il gruppo è quello dei maestri d’ascia,
la croce si solleva con violenza,
il corpo del “Signore” che si accascia.
il gruppo è quello dei maestri d’ascia,
la croce si solleva con violenza,
il corpo del “Signore” che si accascia.
si spengono le luci e i riflettori,
un tuono segna la Crocifissione
che viene raccontata dai pittori.
un quadro amaro: la Deposizione!
Si dice fu Giuseppe che ha pagato
per dare al Cristo dignitosa unzione.
con volti mesti e con gli sguardi amari,
si piange con dolore il Cristo amato.
La vara è dei mastri salinari.
è il viso di Gesù dentro la bara.
Sono i pastai che, con grande amore,
lo portano con cura sulla vara.
vanta il trasporto dell’Addolorata
che immensa, e avvolta nei tristi pensieri,
piange su figlio, docile e accorata.
compita con dei sacrifici veri...
Nessuno sa capirne la ragione,
per questo qui, si chiamano “Misteri”.
silenti come al tempo del conflitto,
un fermo destinato a essere eterno
per non scordare l’urlo di un delitto.
opprimere e annientare il vero amore,
seppure abbia insegnato quanto vale
un grande abbraccio dato con il cuore.
è tutto strano, sono un po’ confuso,
le vare sono rigide e silenti:
quest’anno quel portone starà chiuso.
ma si conferma, qui, una storia immensa:
una corona rossa ha messo un freno,
una corona e fu...triste sentenza!
1 Carchet:
tecnica tipicamente trapanese che permette di
modellare gli abiti in statue lignee, grazie all’immersione delle stoffe in una
mistura di colla e gesso, concedendo una maggiore naturalezza e maggiore
plasticità espressiva.
2 Vara: è un termine utilizzato in Sicilia e in alcune
regioni dell'Italia del sud per indicare il carro trionfale su cui vengono
posti statue o dipinti di santi per essere portati in processione.
3 Massari: Nella
forma antica indica il massaio. Nell’Italia centro-meridionale, il termine è
stato largamente usato per indicare il mezzadro o fattore. Nel contesto dei
“Misteri”, a Trapani, il termine indica il gruppo di persone ai quali viene
affidato l’incarico di trasportare la vara per tutta la durata della
processione.
Ringrazio di cuore per il consenso manifestato e per aver fatto propria questa mia testimonianza in favore di una maestosa Processione che da quattrocento anni unisce laici, religiosi, atei e tutto il popolo di questa nostra città...Sembrerebbe impossibile ma è la verità...forse per questo si chiamano "Misteri". Grazie, in particolare, a Toti Clemente, per l'opportinità datami nel condividere un lavoro dove poesia e fotografia raccontano una storia infinita in un solo "click". Auspico di esserne stato davvero in grado. Grazie!
RispondiEliminaGrazie a te per aver voluto condividere il tuo lavoro, arricchito da una eccellente composizione letteraria che accompagna lo scorrere delle immagini. Il video evidenzia pienamente l'applicazione e l'amore per l'evento, nonchè il rammarico per la inevitabile sospensione sopraggiunta per l'anno in corso. Complimenti ancora!
EliminaLa poesia è l'arte di far entrare il mare in un bicchiere diceva Italo Calvino,ebbene si, Giusepoe Vultaggio sei riuscito a farlo... CONGRATULAZIONI
RispondiElimina