mercoledì 13 maggio 2020

Anche Michele Buonanni ha risposto presente



Ricevuta la domanda, anche Michele Buonanni ha aderito alla richiesta di offrire un pò della sua esperienza ai componenti del gruppo Afa.
Buonanni nell’editoria fotografica ha iniziato da professionista con la rivista Fotografare, di cui è stato direttore responsabile dal 1981, è poi stato direttore editoriale - e fino alla chiusura - del mensile Fotografia Reflex.
Nel solito appuntamento del martedì Afa, è stato il suo turno per assumere la collaudata funzione di docente, in un incontro dove sono state discusse cinquantaquattro fotografie presentate da diciotto soci.
Sin dall’inizio Giancarlo Torresani, pure presente nella videoconferenza, è stato chiamato dal Buonanni ad affiancarlo nelle veloci letture che, senza tanti fronzoli o smancerie, hanno puntato a focalizzare in modo diretto pregi e difetti delle immagini proposte.
Michele Buonanni non è tipo che le manda a dire, pertanto, senza giri di parole, si è dilungato laddove ha ritenuto necessario suggerire all'autore tagli compositivi, aggiuntivi o sottrattivi, o la scelta del colore piuttosto che il bianco e nero per enfatizzare o rendere più esplicito il messaggio.
Tutti hanno pure notato come, al cospetto di fotografie non proprio immediate, Buonanni ha richiesto al fotografo di descrivere in una presentazione le sue foto. In altri casi, quando cioè le immagini parlavano già da sole, i commenti - sia di Buonanni che di Torresani - sono stati dei veri e propri telegrammi.
Chi non era abituato ne è quasi rimasto deluso. Ma riflettendoci un po’ su, sappiamo che per un trenta – con più o meno lode – spesso non occorre un esame che si dilunghi per mezz'ora. Il professore esperto sa cogliere al volo il livello, anche mettendo assieme molti piccoli ma significativi dettagli che suscitano attenzione.
L'abbinata Buonanni/Torresani, sperimentata in altre occasioni, si è rivelata ancora una volta una combinazione vincente.
La sintesi di entrambi ha completato l’unione di differenti sfaccettature, ma di visioni nel complesso univoche, di critiche convergenti, con suggerimenti, consigli e approvazioni sempre collimanti.
Come in altre circostanze, quindi, tutti i partecipanti hanno tratto vantaggio dalle cinquantaquattro letture incrociate.
E si è ancora una volta accertato come, in questi casi che accomunano autori differenti, vengono maggiormente assorbite le osservazioni riferite alle produzioni altrui.
Tutti quanti hanno accettato indifferentemente complimenti e critiche. Il gruppo ha del resto compreso, con prove tangibili, la solita verità e cioè che non si finisce mai di conoscere cose nuove se ci si pone a vedere attraverso visioni differenti.
In tutto questo e per quanto ovvio, un ritorno arriva a tutte le parti coinvolte, anche al docente e per una serie di motivi.
Attraverso le letture d’immagini variegate, anche questi ultimi hanno modo di verificare le tendenze e si gratificano nell'individuare potenzialità abbozzate, o stimolando autori a migliorarsi.
Intravvedono talenti, scoprono idee sulle quali invitano a puntare.
Alla fine della fiera, pertanto a ogni partecipante resta qualcosa, sempre e a condizione che si rimanga nel solco umile e dinamico di chi vuol continuare ad apprendere.
Del resto tutti abbiamo sempre tante piccole cose da offrire e prendere, nell’interscambio libero che vuole principalmente accrescere una passione.

Buona luce a tutti!

 © Essec


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