Ricevuta la domanda, anche Michele Buonanni ha aderito alla
richiesta di offrire un pò della sua esperienza ai componenti del gruppo Afa.
Buonanni nell’editoria fotografica ha iniziato da professionista
con la rivista Fotografare, di cui è stato direttore responsabile dal 1981, è
poi stato direttore editoriale - e fino alla chiusura - del mensile Fotografia
Reflex.
Nel solito appuntamento del martedì Afa, è stato il suo turno per assumere
la collaudata funzione di docente, in un incontro dove sono state discusse cinquantaquattro
fotografie presentate da diciotto soci.
Sin dall’inizio Giancarlo Torresani, pure presente nella
videoconferenza, è stato chiamato dal Buonanni ad affiancarlo nelle veloci
letture che, senza tanti fronzoli o smancerie, hanno puntato a focalizzare in
modo diretto pregi e difetti delle immagini proposte.
Michele Buonanni non è tipo che le manda a dire, pertanto, senza
giri di parole, si è dilungato laddove ha ritenuto necessario suggerire all'autore
tagli compositivi, aggiuntivi o sottrattivi, o la scelta del colore piuttosto
che il bianco e nero per enfatizzare o rendere più esplicito il messaggio.
Tutti hanno pure notato come, al cospetto di fotografie non proprio
immediate, Buonanni ha richiesto al fotografo di descrivere in una
presentazione le sue foto. In altri casi, quando cioè le immagini parlavano già
da sole, i commenti - sia di Buonanni che di Torresani - sono stati dei veri e
propri telegrammi.
Chi non era abituato ne è quasi rimasto deluso. Ma riflettendoci
un po’ su, sappiamo che per un trenta – con più o meno lode – spesso non
occorre un esame che si dilunghi per mezz'ora. Il professore esperto sa cogliere
al volo il livello, anche mettendo assieme molti piccoli ma significativi dettagli
che suscitano attenzione.
L'abbinata Buonanni/Torresani, sperimentata in altre occasioni, si
è rivelata ancora una volta una combinazione vincente.
La sintesi di entrambi ha completato l’unione di differenti
sfaccettature, ma di visioni nel complesso univoche, di critiche convergenti, con
suggerimenti, consigli e approvazioni sempre collimanti.
Come in altre circostanze, quindi, tutti i partecipanti hanno
tratto vantaggio dalle cinquantaquattro letture incrociate.
E si è ancora una volta accertato come, in questi casi che
accomunano autori differenti, vengono maggiormente assorbite le osservazioni
riferite alle produzioni altrui.
Tutti quanti hanno accettato indifferentemente complimenti e
critiche. Il gruppo ha del resto compreso, con prove tangibili, la solita
verità e cioè che non si finisce mai di conoscere cose nuove se ci si pone a
vedere attraverso visioni differenti.
In tutto questo e per quanto ovvio, un ritorno arriva a tutte le
parti coinvolte, anche al docente e per una serie di motivi.
Attraverso le letture d’immagini variegate, anche questi ultimi
hanno modo di verificare le tendenze e si gratificano nell'individuare potenzialità
abbozzate, o stimolando autori a migliorarsi.
Intravvedono talenti, scoprono idee sulle quali invitano a puntare.
Alla fine della fiera, pertanto a ogni partecipante resta
qualcosa, sempre e a condizione che si rimanga nel solco umile e dinamico di
chi vuol continuare ad apprendere.
Del resto tutti abbiamo sempre tante piccole cose da offrire e
prendere, nell’interscambio libero che vuole principalmente accrescere una
passione.
Buona luce a tutti!
© Essec
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