mercoledì 10 febbraio 2021

Il prossimo mercoledì, 17 febbraio, è il giorno delle "Ceneri".


L’ultimo comunicato stampa dell’alto Gabinetto riportò l’annuncio: “Si pregano tutti gli interessati a pronunciarsi al più presto. Il carnevale di quest’anno si chiude infatti il 16 febbraio e il tempo ormai rimasto per gli inviti è assai breve. Si ricorda altresì che gli intervenuti dovranno munirsi tutti di mascherina”.
Le varie segreterie che ricevettero il comunicato andarono in fibrillazione e così anche i rispettivi leaders, che da tempo non partecipavano più a feste carnascialesche a causa della pandemia, pensarono bene di buttarsi in quella mischia che preannunciava una gran bella carnevalata.
Nessuno ebbe a preoccuparsi per i costumi e le maschere, atteso che con le mascherine non sarebbero stati immediatamente riconoscibili, specie in quella che sarebbe stata una gran baraonda.
Nessuno pensò più ai programmi o a chiedere se ce n’era già pronto uno, nemmeno agli inviti ad personam atteso che il comunicato era stato rivolto erga omnes, senza pregiudiziali politiche o appartenenze varie.
Sarebbe stata un’ammucchiata perfetta per legittimare il Re Carnevale 2021, per quest’anno che si preannunciava pure esso nefasto come lo era stato già quello precedente.
Il cavaliere, il bomba e l’innominato furono i primi ad aderire all’invito, anche perché si erano molto prodigati per l’organizzazione di quell’evento. Del resto i ritrovi con ammucchiate e tanti scambisti erano sempre stato il loro punto debole.Erano tutti uomini di mondo e navigati da sempre.
Gli altri, che esibivano una certa reputazione, argomentando sulla necessità di non poter esimersi nel cercare di risollevare l’umore e gli entusiasmi da tempo intristiti, arzigogolando sull’opportunità dell’uso delle maschere, accettarono anch’essi l’invito, purchè fossero tutti quantomeno forniti e indossassero una propria mascherina.
Mascherine e maschere avrebbero confuso tutto e eventuali discorsi o nuove riconversioni, in quel bordello, avrebbero portato tutti facilmente fuori strada su chi fosse chi e su cosa ciascuno avesse eventualmente detto.
Per l’adesione così numerosa, registrata inaspettatamente dallo stesso Gabinetto che aveva emanato l’annuncio, venne cambiata la scelta del salone che avrebbe ospitato la festa.
In ogni caso non occorreva organizzare particolari giochi a premi e cotillon …… anche perchè non ci sarebbe stato più il tempo, erano già tutti così entusiasti nell’esserci fra gli invitati …… bastava solo che ognuno portasse in proprio, coriandoli, stelle filanti, trombette e cappellini …… per le maschere, ciascuno avrebbe fedelmente mantenuto coerentemente la propria.

Chi mi ha già letto mi suggerisce la famosa frase del sommo poeta «Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!» Più che appropriata per questo pezzo. Scriveva infatti così Dante Alighieri nella sua Divina Commedia, precisamente nel VI canto del Purgatorio, che come ogni VI canto, in tutte e tre le cantiche, è dedicato ai temi politici.

Buona luce a tutti!

© Essec

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