domenica 11 luglio 2021

Forrest Gump e il Comandante Schettino



L’ammucchiata che costituisce l’attuale governo Draghi non ha un’anima politica e tantomeno una parvenza d’idee programmatiche certe, se non quelle di manovrare una serie di riforme sotto una pioggia di denari che ha ormai fatto impazzire i padroni del vapore Italia.
Lusingato dall’opportunità il Forrest Gump made in Italy della situazione, già da tempo evocato da molti, non ci ha pensato due volte ad assumere il ruolo di capitano della nave.
Non ha però tenuto in giusto conto della fine che ebbe a fare il povero Schettino, che per accondiscendere alle desiderate di molti, ebbe a schiantarsi in uno scoglio affondando miseramente la sua nave Concordia.
L’eventuale paventata minaccia di dimissioni per sfilarsi dalla Presidenza del Consiglio potrebbe però anche costituire una eccellente drittata; per evitare di essere richiamato a bordo dopo il probabile incagliamento politico.
Durante questo breve tempo, il nostro, ha avuto modo di capire meglio la situazione e riflettere sul fatto che – stando così le cose – Mattarella e non solo lui - gli abbiano precluso un traguardo che sembrava ormai quasi scontato.
L’incarico a Premier gli ha oggi quasi reso impossibile – stante le garanzie di credibilità che la sua persona rappresenterebbe nel panorama internazionale – di poter raggiungere l’ambita comoda poltrona del Colle.
Chissà, avrà forse pensato che cambiando per tempo il programma, facilitando le sue dimissioni o favorendo il venir meno della funzione di Primo Ministro per un voto di sfiducia, possa già e comunque passare all’incasso, per poter essere acclamato dai parlamentari - sempre plaudenti per qualunque candidato che assicuri loro una permanenza sul loro scranno - nelle ormai imminenti elezioni a Capo della Repubblica.
Anche se in tutto questo interviene il fantasma di un triste precedente; quello che fu artatamente creato dal finto restio Napolitano, che infine portò alla riconferma.
Non è neanche improbabile che il nostro italico Forrest Gump abbia potuto aver modo di fiutare meglio, frequentando gli ambienti di Palazzo Chigi, l’aria che tira nei corridoi della politica reale; con una probabile presa di coscienza dell’impossibilità pratica di poter realisticamente raggiungere i presupposti dell’incarico di governo. Nel non poter portare in porto quasi nessuna delle riforme (peraltro indefinite) del programma velocemente approvato in Parlamento, richiesto dall’UE - e pure vincolante - per i finanziamenti europei Pnrr del Recovery.
E in questa ipotesi infausta, come si potrebbe rapportare con tutti quei commensali ingordi che l’hanno cooptato e che, già seduti nella tavola imbandita, aspettano di gustare la propria fetta di torta di miliardi loro assegnati? All’Italia intera era stato lasciato immaginare che si fosse trovato l’esperto marinaio che avrebbe pescato una miriade di gamberetti, pur non avendo cognizioni specifiche delle imprevedibilità connesse. Il Forrest Gump fortunato, vincente e onnisciente per l’appunto, pure capace di saper individuare discepoli competenti e accettati da tutti come “Migliori”.
Il nostro, nei suoi ultimi trascorsi, ha ricoperto ruoli dove vincere per lui è stato sempre facile, specie se dirigendo, delegando costantemente la realizzazione dei compiti ad altri; anche in realtà transnazionali dove gli è solo bastato un generico “whaetever it takes”, per campare di rendita e far passare così quella frase pure fra i più celebri motti proninciati nella storia.

Buona luce a tutti!

© ESSEC

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