lunedì 2 agosto 2021
Gesuiti. Uso e abuso politico di Todo Modo
Fabrizio D’Esposito, in un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano oggi e intitolato “Gesuiti. Uso e abuso politico di Todo Modo: gli esercizi di sant’Ignazio nella lotta della vita”, ha scritto: “Todo modo para buscar y hallar la voluntad divina”. “Ogni mezzo per cercare e trovare la volontà di Dio”. Todo modo: dal romanzo di Leonardo Sciascia al film di Elio Petri e per finire alle analogie presunte con il “Whatever it takes”, “A ogni costo”, del premier onnisciente e “gesuita” SuperMario Draghi. Una citazione che ciclicamente torna in auge ma che a pronunciarla spesso rischia di diventare fine a se stessa, in senso sia politico sia onomatopeico, giusto per il suono riprodotto in qualche salotto tv.
Al di là d’ogni considerazione specifica, questa premessa all’articolo coglie un punto importante riguardante la dottrina filosofica che orienta i tanti uomini di formazione gesuita i quali, in vari campi, occupano spesso ruoli rilevanti nel panorama contemporaneo e non solo nazionale.
Una più attenta rilettura della storia dovrebbe portare a riconsiderare alcuni aspetti degli insegnamenti dell’ex soldato spagnolo Ignazio da Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, convertitosi al cattolicesimo nel maggio 1521.
Vero è che l’insegnamento lasciato ai posteri da sant’Ignazio, come evidenzia D’Esposito, rappresenta una svolta per essere una visione meno statica della dottrina cattolica manifestatasi fino a quei tempi, per “un divenire continuo per ogni esercitante”, ma sono anche inconfutabili i risultati pratici, spesso negativi, che sono stati espressione della scuola gesuita attuata nel tempo.
A ogni buon conto, comunque, più che affidarsi ciecamente a pseudo illuminati (supportati da facili slogan) in questi deserti d’idealismi contemporanei, il pragmatismo moderno dovrebbe indurre più alla perseverante pratica del produttivo confronto politico e sociale, per mitigare anche le tante intransigenze e ogni forma estrema che facilita il proliferare di tanti miopi proselitismi.
In conclusione, l’articolo di D’Esposito, rapportato all’esperienza politica dei giorni nostri, dovrebbe indurre tutti quanti noi a privilegiare una certa prudenza e applicare nelle nostre analisi sempre maggiori attenzioni.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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