sabato 30 luglio 2022

Rosatellum Bis



Dal 2017 è in vigore un sistema elettorale misto a separazione completa, ribattezzato Rosatellum bis: in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento. Le candidature per quest'ultima componente sono presentate nell'ambito di collegi plurinominali, a ognuno dei quali spetta un numero prefissato di seggi; l'elettore non dispone del voto di preferenza né del voto disgiunto. La Costituzione stabilisce altresì che otto deputati e quattro senatori debbano essere prescelti dai cittadini italiani residenti all'estero.

La legge elettorale approvata nell'ottobre 2017 e ribattezzata Rosatellum bis prevede una soglia di sbarramento nella quota proporzionale pari al 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l'eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento. In aggiunta alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia del 10% per le coalizioni (in tal caso però almeno una lista deve aver superato il 3%, mentre una lista che raggiunge il 3% all'interno di una coalizione sotto il 10% è ammessa comunque al riparto).

Sempre nell'ambito del Rosatellum bis, il candidato di un partito escluso dal riparto dei seggi perché al di sotto della soglia, ma eletto nel collegio maggioritario, mantiene il suo seggio.

(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_elettorale_in_Italia)

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