giovedì 27 giugno 2024
Mogol & Battisti: "....... le distese azzurre e le verdi terre, le discese ardite e le risalite"
Ogni tanto trovo utile ricercare e perdersi nel banale, nel fare considerazioni sull’ovvio, nel trovare interesse e diletto impegnando del tempo per dedicarsi al “Cazzeggio”; quello leggero, innocuo, salubre, evasivo, creativo.
In un mondo attuale, dove prevale la comunicazione visiva, immediata e spesso oggettiva, rispetto alla proliferazione di autori impegnati a scrivere, si associa una penuria di gente che è disposta a leggere.
Forse ha ragione quell’amico che l’altro giorno mi faceva notare come i libri non si regalano, perché per ciascuno ogni scelta deve essere libera ed essere solo rivolta verso quello che più interessa e aggrada.
Di regola gli argomenti o formule lessicali sono gli elementi che inducono a preferire un autore rispetto ad altri.
Al di là dello studio o per rispondere necessità di approfondimenti specifici, però la lettura deve in qualche modo costituire anche un diletto; deve permettere di riuscire ad aprire ampie praterie in cui poter fluttuare, anche con l’aiuto della propria fantasia.
Nel leggere un testo, peraltro, ciascun lettore rivedrà personaggi e scenari che derivano dall’assemblaggio di conoscenze, esperienze e sensazioni proprie.
Traendo spunto dal testo che l’autore esplicita ciascun lettore elabora, infatti e personalizzandole, visioni strettamente intime che attingono nell’album dei ricordi.
In ogni caso, come ripetutamente detto, la scrittura per chi scrive è certamente una forma di sana terapia. Che costituisce una risposta all’esigenze di voler comunicare, non per convincere, ma per ricercare l'avvio di un dialogo che non frapponga ostacoli preventivi.
Chi scrive, lo fa sostanzialmente per rivelare sé stesso, magari elaborando un proprio punto di vista. Se attraverso un saggio, un racconto, una dissertazione o altro non ha alcuna importanza.
Sarà il talento, la scorrevolezza e la valenza dei contenuti a influire sulle possibilità di successo o insuccesso e, in ogni caso, per chi è portato a scrivere, entrambe le possibilità non potranno mai costituire, un vero problema; a patto che si riescano a vivere e accettare i risultati come delle realtà naturali e comunque indipendenti dalle nostre attese.
Lo stesso vale anche per qualsiasi altra forma d’arte e ancor di più nella fotografia.
Quante meduse si librano nei mari e quante se ne trovano spiaggiate ogni giorno.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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