To vote and who to vote for? This is the question ....... questi due quesiti si sarebbero potuti sottoporre anche all'Amleto di Shakespeare, se si fosse anche lui trovato coinvolto nelle ambasce di una scelta in campagna elettorale.
Il consociativismo partitico italiano ormai consolidato abbisogna sempre di personaggi spendibili, che cioè godano di assoluta credibilità, per continuare a sviluppare non tanto la politica (non sempre quella con la P maiuscola per la gestione della Res Pubblica), ma nell'impegno di poter continuare a mantenere il potere; manovrando le leve, ai fini di loro interessi e a quello di pochi eletti consociati.
Alle riconoscibili bandiere linde che si usano sventolare ad ogni tornata elettorale, per poter così ostentare candidati dotati d’etica, avvezzi a trasparenza e pulizia morale, si alternano ogni volta ricambi generazionali; con personaggi nuovi. Anch’essi spendibili, assai utili a far confluire consensi da altri filoni ancora inesplorati (magari attingendo a riserve o a intonsi bacini): i cosiddetti "procacciatori di consenso sani".
Ad ogni tornata, di qualsiasi votazione, viene quindi a rigenerarsi la solita confusione - che talvolta annebbia financo l'elettore ideologizzato - che coinvolge ancor piu' chi rimane partiticamente indipendente. Ovvero quei cittadini puri d’animo che, in quanto non coinvolti in alcun modo nelle ricorrenti spartizioni - dirette o indirette - della cosa pubblica, non risultano inquadrabili in schieramenti definiti.
Può, quindi, capitare e capita di frequente che candidati sicuramente apprezzabili, preparati e degni di rispetto, seppur da tempo impegnati in una politica pulita e trasparente, vengano prescelti nell’ennesima operazione volta alla raccolta di nuovi consensi. .
In questo si distinguono, specie in occasione di tornate di livello superiore, i soliti partiti .
Così facendo, si vengono a incrociare commistioni fra familiarismo e amministrazioni d’interessi pubblici, puntando sul fatto che amicizie segnino il nome nella fatidica scheda, a prescindere dal simbolo che si va a rappresentare.
Nulla di nuovo sotto il sole. Il rito del voto, ogni volta, inscena commedie e ripropone drammi. Ideologie e affetti spesso si contrappongono, con confronti che presentano logiche inconciliabili; che spesso ingenerano travagli e problematiche che necessitano un impegno per essere risolte.
Le cose si vengono a complicare ancor di più nelle tornate amministrative, specie quando si registrano candidature dai posizionamenti opposti anche fra stretti consanguinei.
Si corre il rischio d'indurre a costrizioni e a scelte improprie. Come quando si andava in giro a far sottoscrivere contratti porta a porta, per polizze assicurative o enciclopedie. Una pratica in molto in voga negli anni settanta, quando si ricorreva a tali espedienti da neo diplomati a spasso - e comunque senza reddito - e si andavano a costringere parenti, amici e conoscenti ..... per poter poi incassare delle piccole provvigioni, derivanti delle "sole” enciclopediche/assicurative" che si erano riusciti a piazzate.
Tornando alle elezioni, riunioni, incontri, inviti e convivi vari difficilmente producono soluzioni sagge.
La via di fuga talvolta adottata potrà essere il non voto, esercitabile come formula d'estrema razio ma per una volta, perché questa soluzione non potrà mai rappresentare una espressione di cultura politica e men che meno una scelta legata alla coscienza e all’etica sociale.
Quindi, una volta per tutte, anche se la convivenza umana obbliga a continui compromessi, per evitare il riproporsi d’inutili patemi, occorrerebbe andare dritto per quella che é la vera propria strada.
Assegnando preferenze a dei candidati compatibili con quelle che sono le proprie temporanee convinzioni, coerenti con le idee che connotano il nostro vero modo d’essere del momento.
Senza soccombere a debolezze dettate da condizionamenti amicali o affettivi, occorrerebbe semplicemente procedere decisi nell’esercizio consapevole del proprio voto, perseguendo il concetto significante e sottostante alla vera democrazia.
Mantenendo, quindi, distinte le differenze implicite e aggettivanti dei vari ruoli.
E allora, su votare? Per chi votare? Bastera' recarsi alle urne ed esprimersi secondo coscenza.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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