venerdì 5 luglio 2024
“Io sono nessuno – Storia di un clochard alla riscossa”
Talvolta i libri si scelgono, altre volte s'incontrano per caso. Non sempre però si continua a leggerli dopo aver sfogliato le prime pagine. Tanti rimangono accatastati, gli uni sugli altri, dimenticati a fare solo d'ingombro. Altre volte capita pure di riprenderli e, anche per il diverso stato d'animo in cui ci si ritrova in quel preciso momento, suscitano un certo interesse o per l'argomento o il particolare punto di vista che intanto è cambiato.
«Non si è liberi se si dipende dalla generosità degli altri, ma solo se ci si costruisce il proprio futuro». Nel 2024 sembrerebbe una banalità ma, ancora oggi, corrisponde a una verità in una organizzazione sociale complessa, nella quale si confondono principi e interessi diversi; talvolta, quasi involontariamente, contrapposti.
Il racconto di Wainer Molteni è la storia di un clochard che, per una serie di concause, si ritrova a diventare tale quasi in modo automatico, ritrovandosi d’improvviso spiazzato e indifeso.
Pur disponendo di un bagaglio culturale ragguardevole, anche per essere cresciuto in un contesto familiare particolare ma che non lo ha privato di attenzioni, quantomeno materiali e logistiche, sono state una serie di concause a trascinarlo in un mondo parallelo affollato da esclusi.
La sua lucidità e la perseveranza gli consentono alla lunga però, non solo di sopravvivere ma di emergere dalla emarginazione che lo ha anche portato a vivere tante esperienze, accomunandolo ad altri compagni d'avventura.
Nel libro “Io sono nessuno – Storia di un clochard alla riscossa” Molteni sviluppa il racconto del suo percorso di vita, che lo ha trascinato al degrado, nel dover vivere d'espedienti; mettendo in luce contraddizioni collegate all’orgoglio e allo smarrimento sociale che lo hanno travolto e che, a un certo punto, lo hanno anche portato ad isolarsi volontariamente dal mondo convenzionale che ci ospita.
La narrazione fluida e coinvolgente obbliga il lettore a guardare cose e avvenimenti con un’ottica diversa; a vedere il fenomeno come quasi una scelta estrema che focalizza una serie di valori che si confondono con convenzioni, abitudini e paradossi. Opulenze e miserie, ordinarietà e improvvisazioni. Generosità ed egoismi, attenzioni e indifferenze.
Tante umanità si sfiorano e s'incrociano anche in questo mondo marginale e l’epilogo positivo che chiude la storia tende a dimostrare come, anche con un po’ di fortuna e di coincidenze, è talvolta possibile trovare un percorso che consente di recuperare un proprio spazio.
I tanti aspetti sociali legati al volontariato, all'associazionismo, al terzo settore, alla politica, pur rimanendo in secondo piano, evidenziano i tanti possibili rimedi utili a consentire di riemergere da qualunque abisso.
Il libro, stampato da Baldini e Castoldi nel 2013, è un vintage, non tanto prezioso per collezionisti ma per l’utilità dei suoi contenuti.
Dell’autore e dell’argomento ebbero a interessati a suo tempo i media. Per la peculiarità e la visuale offerta sui fatti narrati.
Molteni ci narra dei suoi otto anni di un vissuto particolare, che pure si incrociano con importanti avvenimenti sociali, forse volutamente mantenuti dall'autore sfocati e sullo sfondo; che alludono e significano, ma che potrebbero distogliere dalla tematica specifica riguardante l'universo dei clochard che è riuscito a illuminare e focalizzare assai bene.
Anche in un articolo del Sole 24, Rosalba Reggio ne ebbe a raccontare la storia.
Più che dilungarsi ancora nel tentare di descriverlo, forse vale più la pena di andare a leggere il libro.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
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