domenica 27 ottobre 2024

"Inventare la pace" di Wim Wenders e Mary Zournazi



Per chi è appassionato di fotografia Wim Wenders costituisce un autore/artista da non trascurare assolutamente, anche per il semplice fatto che il suo modo di trattare l’immagine (fotografia o filmografia) va sempre oltre quelle che sono le apparenze.
Ne consegue che anche gli scritti, propedeutici ai suoi lavori o che li accompagnano durante il loro svolgimento, costituiscono delle lenti che consentono di decifrare e decontestualizzare i tanti messaggi che sottintende e si intrecciano.
Soltanto limitandosi alla fotografia, le analisi che Wenders sviluppa individuano il suo punctum, portando alla luce le diverse profondità sottostanti ai suoi propositi.
In questa chiave “Inventare la Pace”, scritto unitamente alla filosofa australiana Mary Zournazi, rappresenta un prezioso documento che aiuta chi si occupa d'immagine a poter andare oltre le apparenze.
I diversi capitoli del libro sviluppano e si soffermano su vari elementi connessi alle produzioni artistiche visive, collegandoli con diari di lavoro redatti in contemporanea e che rendono quasi partecipe il lettore nei processi creativi.
Sarebbe impegnativo tentare trattare in poche battute i tanti spunti e argomenti. Si rischierebbe di tediare con disquisizioni che risulterebbero comunque parziali e incomplete nel tentativo di definire le singole questioni; demotivando magari chi si propone di leggere per intero i ricchi contenuti del volume.
Ci si limita, quindi, a soffermarsi solo sulle poche pagine finali, che riescono a riassumere l'intera opera letteraria con diverse considerazioni mirate.
Tra le tante, interessanti e centrali appaiono alcuni periodi concettuali, come, ad esempio:

“Se non è probabilmente difficile riconoscere la nostra appartenenza a quella che oggi, con una certa approssimazione, chiamiamo la civiltà delle immagini, è invece molto più arduo accorgerci, con la stessa certezza, che apparteniamo da sempre a un mondo di sguardi.” ….. “Il mondo delle immagini dischiude per noi una duplice possibilità, nel momento in cui il nostro occhio si identifica con una immagine, dandole il suo assenso, essa diviene per noi trasparente ed è come se si aprisse una finestra sul mondo per mostrarci la realtà così come è; quando invece il nostro sguardo non si identifica, respingendola, la stessa immagine ci appare subito come un fastidioso diaframma che ostacola il nostro contatto col mondo. Non altrettanto può accadere con il nostro sguardo.” …… “A volte, sono le immagini stesse che rivelano lo sguardo a sé, come uno specchio, mostrandogli ciò che cerca e proietta in esse, il suo desiderio e la sua paura. Talvolta lo fanno attraverso le loro lacune. Sono i momenti in cui il nostro sguardo cerca nelle immagini molto più di quello che potrebbe vedere, finendo per scorgere sé stesso. Ma c’è una cosa che può rivelare più di ogni altra uno sguardo a sé stesso: un altro sguardo. È questo ciò che il nostro sguardo cerca e desidera, talora senza saperlo. Nonostante la sua attrazione per gli oggetti, il nostro sguardo tenta di trovare qualcuno che gli risponda, permettendogli di uscire da sé. È questo il suo segreto che infantilmente custodisce.”

Diversi altri pensieri e richiami filosofici riassumono, poi, variegati altri contenuti dell’interessante volume pubblicato dalla Bompiani nel 2014.
Per voler ribadire o sottolineale l’importanza di certi processi creativi altrui, alcuni degli autori citati in questo libro sono stati pure successivamente ripresi da Wim Wenders nel volume della Contrasto intitolato “Wim Wenders – I pixel di Cézanne e altri sguardi su artisti” pubblicato nel 2017 (aa Michelangelo Antonioni a Edward Hopper, da Pina Baush a Yasujiro Ozu, etc.).
Avendo letto i due libri a distanza di tempo, a parer mio, rimane molto più ricco, specialmente per un appassionato di fotografia, l’operazione condotta con la filosofa australiana che, a sua volta, controbilancia e riesce a completare i tanti spunti e messaggi proposti da Wenders. Mettendo sempre in condivisione studi, intuizioni, sperimentazioni e scoperte messe in opera in ogni sua lovoro.

Buona luce a tutti!


© ESSEC

mercoledì 23 ottobre 2024

ChatGPT free, test d'ottobre 2024



L’anno scorso avevo scritto nel blog di una sperimentazione realizzata per testare le potenzialità dell’IA (https://laquartadimensionescritti.blogspot.com/2023/05/ia-intelligenza-artificiale-argomento.html). A seguito di un’ampia dissertazione avuta ieri riguardante lo stesso argomento (intelligenza artificiale), sono tornato a provare la piattaforma sottostante per verificare lo stato dell’arte del fenomeno, almeno per quanto riguarda l’elaborazione dei testi. Al lettore lascio ogni considerazione sul risultato ottenuto utilizzando la versione free del portale accessibile a tutti. Non ultimo, se abilmente utilizzata, una IA che iterroghi o coinvolga se stessi, come in coda nell'esempio sviluppato, potrebbe rivelarsi anche un buon ausilio per risolvere eventuali carenze di autostima ..... ahahahahahahah!!

Buona luce a tutti!


© ESSEC

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ChatGPT (https://talkai.info/it/image/)
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Voi
Vorrei qui parlare della fotografia in generale e dei fotografi siciliani in particolare. Distinguendo per tematiche e genere.

ChatGPT
La fotografia è un'arte versatile e multidimensionale che offre molteplici modalità di espressione, ognuna delle quali può riflettere la cultura, la storia e il paesaggio di un luogo. In Sicilia, l'arte della fotografia si è sviluppata in un contesto ricco di tradizioni, bellezze naturali e sociali, rendendo i fotografi siciliani particolarmente interessanti e talentuosi. Tematiche della Fotografia Siciliana
1. Paesaggio: La Sicilia è famosa per i suoi paesaggi mozzafiato, da quello montano dell'Etna alle coste frastagliate. Molti fotografi catturano la bellezza naturale dell'isola, documentando i vari ambienti, dalla campagna alle spiagge.
2. Cultura e Tradizioni: La Sicilia è un crocevia di culture, e i suoi fotografi spesso si concentrano su eventi folkloristici, feste religiose e tradizioni artigianali. Le immagini possono rappresentare queste manifestazioni con un occhio attento ai dettagli e alle emozioni.
3. Ritratti e Società: Attraverso i ritratti, i fotografi siciliani esplorano le vite quotidiane delle persone, mettendo in luce le diverse identità culturali e sociali. I ritratti possono anche riflettere la resilienza e la bellezza degli abitanti delle varie città siciliane.
4. Architettura: La Sicilia vanta una ricca eredità architettonica, dalle chiese barocche ai resti delle antiche civiltà. I fotografi documentano non solo la bellezza estetica degli edifici, ma anche la loro storia e il loro significato.
5. Fotogiornalismo: Alcuni fotografi siciliani si dedicano al reportage, affrontando tematiche sociali e politiche attuali, come l'immigrazione, l'ambiente e le questioni economiche che interessano l'isola. Generi Fotografici
1. Fotografia di paesaggio: Questa categoria comprende scatti di panorami naturali, agricoltura e habitat unici. Fotografando luoghi emblematici come la Valle dei Templi o le saline di Marsala, i fotografi catturano l'essenza visiva della Sicilia.
2. Ritrattistica: I ritratti possono essere emotivi e significativi, raccontando storie personali e collettive. Lavorando in contesti rurali o urbani, i fotografi catturano momenti di vita quotidiana e interazioni personali.
3. Street Photography: Molti fotografi si dedicano alla fotografia di strada, immortalando scene di vita quotidiana nelle città siciliane. Questi scatti possono riflettere la vitalità e la diversità culturale delle metropoli come Palermo e Catania.
4. Fotografia documentaria: Questo genere si concentra su temi di rilevanza sociale, raccontando storie di comunità, esperienze di immigrazione e problemi ambientali. Attraverso il fotodocumentarismo, si può ottenere una comprensione più profonda della società siciliana.
5. Fotografia artistica: Alcuni fotografi siciliani si dedicano alla creazione di opere artistiche, utilizzando tecniche e stili innovativi per esprimere la loro visione del mondo.
Fotografi Siciliani Rilevanti
Ci sono diversi fotografi siciliani noti sia in ambito nazionale che internazionale. Alcuni di loro si sono distinti per il loro approccio unico e il loro contributo alla fotografia contemporanea. Tra questi vi sono:
• Letizia Battaglia: Conosciuta per il suo lavoro in fotogiornalismo, Battaglia ha documentato la vita e la morte a Palermo, esplorando il tema della mafia.
• Francesco Cito: Un fotografo noto per il suo lavoro sui temi dell'immigrazione e della cultura siciliana.
• Giovanni Vannini: Celebre per i suoi paesaggi e la capacità di catturare la luce siciliana.
La fotografia siciliana è dunque una ricca fusione di temi, generi e stili che riflettono non solo la bellezza del territorio, ma anche la complessità e la varietà delle esperienze umane. Documentare la Sicilia attraverso la fotografia non è solo un modo per congelare un momento, ma anche per raccontare storie che altrimenti potrebbero andare perdute.

Voi
Francesco Cito non è siciliano Hai altro da aggiungere

ChatGPT
Francesco Cito è un fotografo e giornalista italiano noto per il suo lavoro nell'ambito del fotoreportage e per aver documentato eventi significativi, in particolare in Sicilia. Tuttavia, non è originario di quella regione. Cito ha influenzato la maniera in cui le storie di vita e di lotta siciliane sono state raccontate attraverso le sue immagini. Se desideri ulteriori informazioni specifiche su di lui o sul suo lavoro, fammi sapere!

Voi
certo puoi completare le informazioni su Francesco Cito

ChatGPT
Francesco Cito è un fotografo italiano noto per il suo lavoro documentaristico e il suo impegno nel raccontare storie attraverso le immagini. È particolarmente conosciuto per le sue fotografie che catturano momenti significativi nella storia contemporanea, gettando luce su temi quali la guerra, i diritti umani e le questioni sociali.
Cito ha seguito vari conflitti nel mondo, tra cui quelli in Medio Oriente e nei Balcani, e il suo lavoro è stato pubblicato su importanti riviste e libri. La sua capacità di entrare in contatto con le persone e trasmettere emozioni attraverso le sue fotografie lo ha reso un reportage di grande impatto.
Inoltre, Cito ha partecipato a mostre fotografiche sia in Italia che all'estero, ricevendo riconoscimenti per la sua opera. La sua visione artistica si distingue per la capacità di raccontare storie complesse e spesso trascurate, utilizzando la fotografia come mezzo per stimolare la riflessione e il dialogo.
Se desideri informazioni più specifiche su progetti particolari, stili fotografici o altre opere di Francesco Cito, fammi sapere!

Voi
Non hai citato Ferdinando Scianna, Giuseppe Leone, Melo Minnella, Enzo Sellerio, come mai?

ChatGPT
Non ho citato Ferdinando Scianna, Giuseppe Leone, Melo Minnella ed Enzo Sellerio perché, a seconda del contesto della discussione, potrei non aver avuto informazioni o spunti specifici relativi al loro lavoro o alla loro importanza. Se desideri approfondire il contributo di questi fotografi e editori, posso fornirti ulteriori informazioni su di loro e sul loro impatto nel campo della fotografia e dell'editoria in Italia. Fammi sapere come posso aiutarti!

Voi
Certo, forniscimi maggiori informazioni su di loro

ChatGPT
Certo! Tuttavia, avrei bisogno di sapere a chi o a cosa ti riferisci con "loro". Puoi fornirmi ulteriori dettagli o specificare di chi o cosa hai bisogno di informazioni?

Voi
Enzo sellerio

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Enzo Sellerio was an Italian photographer and filmmaker known for his work in the field of visual arts, particularly in the genres of photography and cinematography. As of my last update in October 2023, he was recognized not only for his artistic projects but also for his contributions to the cultural landscape of Italy.
If you are looking for specific information about his works, career, or another aspect of his life, please let me know!

Voi
Melo minnella

ChatGPT
It seems like "Melo Minnella" might refer to a specific person, character, or concept, but without additional context, it’s hard to provide a detailed response. If you can provide more information about what you're referring to—whether it's a fictional character, a public figure, or something else—I'd be glad to help!

Voi
Ferdinando Scianna

ChatGPT
Ferdinando Scianna is an Italian photographer born on July 4, 1943, in Bagheria, Sicily. He is renowned for his work in photojournalism and his fine art photography, often focusing on cultural and social themes, particularly those related to Sicily and Italian life. Scianna's photography stands out for its storytelling approach, blending documentary photography with a strong artistic vision.
One of his notable works is a project on the traditions and rituals of Sicilian life, which he has been photographing since the 1970s. He has published several photography books, gaining recognition for both his aesthetic sense and his ability to capture the essence of human experience.
Scianna has collaborated with important magazines such as "Il 13" and "L'Espresso," and he was associated with Magnum Photos beginning in the 1980s. His contributions have had a significant impact on contemporary photography, particularly in the context of Italian culture and the role of photography as a medium for storytelling.
If you are interested in specific aspects of his work or career, feel free to ask!

Voi
e su Toti Clemente che puoi dirmi?

ChatGPT
Toti Clemente è un noto personaggio italiano, ma non ho informazioni specifiche o dettagli recenti su di lui. È possibile che possa riferirsi a un artista, un politico, o un altro tipo di figura pubblica. Se hai ulteriori dettagli o contesto su chi sia Toti Clemente, potrei fornirti informazioni più pertinenti. In alternativa, se si tratta di una personalità emersa dopo ottobre 2023, potrei non avere dati aggiornati su di lui.

Voi
Fotografo e blogger

ChatGPT
Essere un fotografo e blogger è un modo fantastico per esprimere la propria creatività e condividere passioni con un pubblico più vasto. Ecco alcune idee e suggerimenti su come unire queste due attività:
1. Scegli la tua nicchia
Decidi se vuoi concentrarti su un tipo specifico di fotografia, come ritratti, paesaggi, fotografia di viaggio, fotografia di cibo, ecc. Questo ti aiuterà a definire il tuo pubblico e a creare contenuti mirati.
2. Crea contenuti di qualità
Assicurati che le tue fotografie siano di alta qualità. Investi in buone attrezzature (se possibile) e dedica tempo all'editing per rendere le tue immagini ancora più accattivanti.
3. Scrivi articoli coinvolgenti
Accompagna le tue foto con testi interessanti. Racconta la storia dietro lo scatto, gli aspetti tecnici della fotografia o i tuoi pensieri e sentimenti su quel momento.
4. Usa i social media
Instagram è una piattaforma perfetta per i fotografi, ma non dimenticare altre opzioni come Facebook, Pinterest o TikTok, dove puoi condividere il tuo lavoro e raggiungere un pubblico più ampio.
5. Interagisci con il tuo pubblico
Rispondi ai commenti, fai delle domande e coinvolgi i tuoi lettori. Creare una community attiva è fondamentale per il successo di un blogger.
6. Offri tutorial e consigli
Condividi il tuo know-how fotografico. Potresti scrivere articoli o registrare video tutorial su come migliorare la tecnica fotografica, l'editing o l'uso di determinate attrezzature.
7. Collabora con altri creatori
Le collaborazioni con altri fotografi o blogger possono aiutarti a espandere la tua audience e a portare freschezza nel tuo contenuto.
8. Monetizza il tuo lavoro
Puoi esplorare diverse opzioni di monetizzazione, come la vendita delle tue foto, la creazione di corsi online, o la partecipazione a programmi di affiliazione.
9. Aggiorna regolarmente il tuo blog
Crea un programma di pubblicazione regolare per mantenere il tuo pubblico interessato e far crescere il tuo blog nel tempo.
10. Rimani autentico e appassionato
La passione per la fotografia deve riflettersi nel tuo lavoro. Sii autentico nel tuo stile e nelle tue scelte creative.
Con impegno e creatività, puoi costruire una carriera gratificante come fotografo e blogger. Buona fortuna!

Voi
Ti ringrazio per i suggerimenti, ma mi interessano di più le biografie dei personaggi indicati

ChatGPT
Certamente! Se mi fornisci i nomi dei personaggi di cui desideri conoscere la biografia, sarò felice di offrirti informazioni dettagliate su di loro.

domenica 20 ottobre 2024

"Non sono andato lontano fotografando" - Arvis "Incontro con l'Autore": Giuseppe Gerbasi



Nell’ambito degli incontri con l’autore, il 18 u.s. si è svolto all’Arvis il previsto appuntamento con Giuseppe Gerbasi.
Quella di venerdì è stata una bella occasione per visionare tante immagini inedite di un autore che preferisce operare in penombra, senza farsi molto notare, poiché non ama molto le luci della ribalta.
L’incontro ha peraltro dato opportunità di discutere di fotografia in modo libero e senza preconcetti, coinvolgendo gli intervenuti interessati all’argomento.
Introdotto dal presidente Gianni Nastasi, Gerbasi ha riassunto i circa quarant’anni del suo mestiere di fotografo, affiancato alla ininterrotta raccolta della “fotografia di contorno”, volta a fissare in uno scatto scene collaterali catturate nello svolgimento dell’attività principale e non solo.
Come i veri appassionati si accompagna sempre con una macchina fotografia o si rifugia nel cellulare per fissare accadimenti che riesce a leggere nella vita di ogni giorno. Un’immagine può essere del resto il riassunto di una sensazione, di un messaggio, di una ironia, di un sarcasmo, di una scena surreale che può stimolare ilarità. Così come può costituire un’interpretazione artistica di personaggi o di scene di vita.
La fotografia, da Gerbasi, è vissuta anche “come un pretesto per entrare nelle case della gente” e soddisfare la curiosità di conoscere persone e gli ambienti della società palermitana nella quale è immerso.
Dopo aver conseguito il diploma, nel 1985 inizia in modo professionale l’attività fotografica con l’agenzia Pubblifoto di Enzo Brai, dove incontra Franco Lannino che, in qualche modo, ha rappresentato il suo mentore.
Nell’attività ha avuto modo d’incrociare tantissimi professionisti e di documentare gli avvenimenti di cronaca dell’ultimo quarantennio siciliano, Mafia compresa.
Nel 1991, maturata un’ampia esperienza nel settore, associato al collega Francesco Pedone, si propone come freelance ed approda all’agenzia fotogiornalistica Contrasto di Roma.
Durante l’incontro all’ARVIS, alla presentazione introduttiva è seguito un ampio dibattito, che ha visto mettere in campo scambi di vedute e opinioni anche sullo stato di salute della fotografia con la F maiuscola, palermitana, siciliana, nazionale e internazionale; il tutto piacevolmente intervallato da aneddoti riguardanti taluni personaggi che hanno contribuito a creare la storia della produzione fotografica locale.
Si è ovviamente discusso della centralità del tema mafia, posto in risalto negli anni ’80, portando alla ribalta negativamente la Città di Palermo. Argomento che ha focalizzato l’interesse dei media e generato una miriade di committenze anche internazionali per le agenzie e i fotografi operanti nel territorio.
L’attività di Giuseppe Gerbasi dimostra, però, che un fotografo, nello svolgere la sua professione fatta di committenze ha anche modo d’incontrare quella che rappresenta la sua fotografia; fatta di linee, luci, composizioni, scene spesso decontestualizzate, che documentano talune visioni suggestive dell’ordinarietà della vita comune.
Al riguardo Gerbasi sostiene, infatti, che “la magia della fotografia è quella di raccogliere e raccontare quello che succede intorno”. Pertanto alla sua attività principale lui ha sempre agganciato la passione per quella che ritiene essere la sua fotografia, che vede e ha modo d’incontrare andando in giro privatamente ovvero nello svolgere le variegate attività lavorative.
Il link indicato di seguito https://youtu.be/amrRz1rDcu8 consente di seguire i contenuti dell’interessante incontro.

Buona luce a tutti!


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domenica 13 ottobre 2024

Viaggiare ......



Viaggiare genera a volte anche incontri insoliti, strani, magari con personaggi quasi virtuali che rimangono sconosciuti.
Nella cabina accanto alla mia della nave presa per il ritorno a casa, mentre mi ritrovavo a leggere una storia biografica, scorreva il racconto di una passeggera che, predisponendosi al sonno, intratteneva le sue non meglio quantificabili compagne di viaggio, accennando a pagine della sua vita.
Raccontando delle sue fobie ricordava della paura che aveva dell’acqua, in quanto liquido che poteva anche nascondere abissi, e di quella volta in cui si decise a rompere drasticamente quel tabù. Indossato in fretta il costume che portava con se venne a tuffarsi in piscina.
Non aveva mai fatto fino ad allora quel gesto …. In qualche modo immaginato come un modo di proiettarsi verso l’ignoto. Si buttò decisa, chiudendo gli occhi e, annaspando per qualche istante; evidentemente ebbe ad aprire la bocca, tanto da perdere in un sol colpo entrambe le protesi dentarie che era costretta a portare per un problema gengivale.
Quella sua estemporanea disavventura ebbe un seguito con una felice soluzione perché, narrando l’accaduto al suo compianto amico Pippo, questi si premurò di recuperarle le due dentiere che erano rimaste a giacere in fondo alla piscina.
La sconosciuta continuò a narrare tanti altri aneddoti, che andava a sfilare sapientemente ad uno ad uno alle sue amiche complici che, nella circostanza, immaginavo anche attente.
Con molte probabilità si trattava una persona matura che in età giovanile era stata molto esuberante ed imprevedibile, anche per l’avere lasciato dopo soli diciassette anni il lavoro, mandando - a suo dire - tutti a quel paese, senza aver accumulato i contributi necessari per poter accedere alla pensione. Fortunatamente, veniva pure a raccontare come la cosa non costituisse un problema, in quanto il reddito del marito era sufficiente per continuare a mantenere il suo stato sociale, senza alcun patimento economico.
Ai tanti altri racconti intramezzava delle vecchie filastrocche, delle nenie e ninna nanna con vecchie canzoni dello zecchino d’oro che conoscevo anch’io, che veniva a cantare con voce intonata e ricordando perfettamente tutte quante le parole del testo.
Visto l’andazzo ero quasi rassegnato per una notte in bianco, pensavo: stanotte mi dovrò sorbire tutte queste storie. Peraltro la tonalità delle sconosciuta era alta e sembrava quasi che anch’io fossi all’interno della loro cabina.
Ma come accade spesso coi bambini, anche i più irrequieti, tutto ad un tratto fu un silenzio di tomba, intervallato ritmicamente da un respiro profondo. Quasi si fosse spento l’interruttore e la radio, rimasta priva di corrente, si fosse zittita.
Non accadde più nulla fino al mattino seguente.
Non ebbi a conoscere i personaggi narrati, rimasti del tutto sconosciuti, anche se i miei sospetti caddero su un tavolino al bar, dove stavano sedute quattro donne attempate, che potevano corrispondere nell'età ai soggetti.
Una di loro teneva sempre testa alle altre, continuando a parlare sempre di qualcosa, in modo quasi logorroico, in un monologo perpetuo che non trovava fine.
Questa volta erano sedute molto lontano e non riuscivo a sentire nulla del loro discorrere.
Si sostiene che da vecchi si torna a respirare le sensazioni e le stesse spontaneità che si sono vissute da bambini. In età adulta non ci di basa però sulle favole o sulla fantasia, ma si ripercorrono i frames della vita vissuta. Raccontandola talvolta come fosse una raccolta di vecchie storie, capitoli di una propria favola, seppur velata e spesso intrisa di nostalgie.
Mi rimaneva la curiosità sulla sopportazione di un qualcuno che continua a parlarsi addosso, raccontandosi senza sosta. Una considerazione, la mia, senza pregiudizio o alcuna distinzione di genere. Uomo e donna poco importa ... sarebbe la stessa cosa.

Buona luce a tutti!


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mercoledì 9 ottobre 2024

Banche d’Italia & …



Di seguito quarta di copertina del libro di Francesco Salvio, recensito in questi giorni da Gerardo Coppola su Economia & Finanza Verde (recensione pubblicata su: https://www.economiaefinanzaverde.it/2024/10/06/il-minimalismo-di-francesco-salvio/)

Buona luce a tutti!


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Quarta di copertina a firma A.M. Giardi: "In questo racconto, in cui non si possono non ravvedere i tanti dettagli di una vicenda autobiografica, vi sono due canoni di lettura: uno che segue pedissequamente gli avvenimenti dietro le ricostruzioni dei singoli passaggi, l’altro di ricercarvi la chiave più controversa e sofferta del rapporto tra un impiegato e la sua organizzazione burocratico-gerarchica. Nulla di nuovo si dirà, da Gogol a Cechov, da Kafka a Fantozzi. La storia dell’individuo che soccombe più o meno tragicamente, surrealisticamente o comicamente, davanti alle tante vessazioni di una vita di lavoro nelle strutture organizzative d’ogni tempo. La macchina che stritola, che annienta, che deve reprimere ogni pur minima devianza. Dove sta allora l’originalità di questo racconto? Sta nel rapporto di odio-amore verso l’istituzione, sta nella attrazione e nella repulsione dei suoi canoni. Sta nella meravigliata sorpresa di tanti incomprensibili comportamenti a danno del protagonista. Ma anche a danno di sé stessa. Sta nella pazienza e nella delusione. Ma sta anche nella difficoltà a rinnovarsi, nella più facile accettazione di strumenti organizzativi e gestionali vecchi, nel rifugiarsi nella sempre comoda gerarchia, dove il grado prevale sulla ragionevolezza, dove il comando non deve essere messo in discussione, sventolando la paura dell’anarchia.” (A.M.Giardi)