domenica 14 giugno 2020

“La vita segreta del caos”


Secondo le intuizioni in origine teorizzate da Alan Turing, le manifestazioni generate da un elemento osservato come se si fosse davanti ad un essere vivente, mostrano una naturale produzione di tanti eventi - anche colorati - che spontaneamente si creano, prolificano e interagiscono.
Una moltitudine di segnali costituiti da cariche vibranti che, se immaginate anche come dei suoni, vanno a determinare dei rumori formati da una miscellanea di singole frequenze, corrispondenti a sommatorie multiple di forme differenti, di vite e materiali inerti che fanno da corollario.
Ogni singolo elemento costituisce così e di per sé un piccolo universo; tutto quanto un insieme.
Linee, vibrazioni, colori, calori, masse, etc... s’intersecano, si sfiorano, si toccano senza mai fondersi.
Si propagano dilatandosi, accennano a masse formate da frequenze differenti ma variegate, seguendo logiche proprie - con regole manifeste e occulte - navigando in un sistema infinito, che ci fa perdere nell’universo oscuro che tutto avvolge.
Secondo regole matematiche, talvolta univoche e semplici, che si ripetono e moltiplicano, incrociandosi, rimbalzando, deviando, contaminandosi.
E mentre tutto si propaga, singole unità che intanto invecchiano non muoiono nell’altro che continua a sua volta la catena, trasmettendo e condizionando così un rinnovo perpetuo che viaggia nel tempo e nello spazio.
Il nostro sguardo smarrito continua sempre a scrutare nel cielo, alla ricerca dell’origine o dell’orizzonte dei viaggi d’infinite stelle o dei residui sparsi nell’universo.
Il big bang o qualcos’altro posto a confine rimangono a noi inaccessibili, perchè superano l’immaginario della mente.
Queste scene visionarie non nascono come conseguenza di una cena pesante della sera precedente ma dalla rielaborazione onirica, apparentemente reale, di un interessante documentario (“La vita segreta del caos”) visto qualche tempo fa su input di un amico ….. allo stesso si assomma pure la sintesi di quel che è rimasto dalla lettura de "Il lungo racconto dell'origine" di Margherita Hach (Dalai editore - 2012).
Il video, della durata di 59 minuti, è presentato con la seguente didascalia: ”La teoria del caos ha un brutto nome. Evoca immagini di tempo imprevedibile, crolli economici e scienze sbagliate. Ma c'è un lato affascinante e nascosto nel caos, che gli scienziati stanno solo ora cominciando a capire. Si scopre che la teoria del caos risponde a una domanda che il genere umano ha fatto per millenni ... Come siamo arrivati qui? In questo programma il professor Jim Al-Khalili rivela la scienza dietro gran parte della bellezza e della struttura nel mondo naturale e scopre che, lontano dal fatto che sia magia o un'arte di Dio, è in realtà una parte intrinseca delle leggi della fisica.
Disponendo d’un’ora di tempo, vale la pena vederlo, anche per farsi un’idea seppur approssimata di come siamo, cosa siamo, cercando di discernere, credenza e scienza, sacro e profano. Non ultimo per osservare e riflettere sulle origini del mondo e, conseguenzialmente, sul nostro modo di essere insomma.

© Essec



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