domenica 31 luglio 2022
L’illuminato
In realtà ha anche ragione la mia amica Luisa, quando interviene per correggere il mio commento, con una verità che appartiene a tutti noi che abbiamo la passione per la fotografia.
In risposta a un apprezzamento ricevuto su FB avevo scritto: “Fattore C ….. non l’ho cercata ….. mi si è presentata”.
Luisa interviene dicendo che: “non è vero che non l’hai cercata, quando hai la camera in mano sempre stai cercando”.
Sono entrambe aspetti di una verità composita.
Per rendere chiaro il concetto vengo a raccontare la foto.
Siamo per una pausa pranzo e casualmente mi si presenta la scena di tre amici che si siedono in un tavolo di fronte. Solo uno dei tre viene colpito da una luce spot potente che arriva da una finestra.
Ovviamente l’occhio fotografico si allerta subito. Pertanto prendo la macchina fotografica che ho con me e comincio con una serie di scatti.
I termini per una foto interessante ci sono tutti, il problema principale è ora quello di andare a comporre quello che potrebbe essere il taglio ottimale, secondo i gusti e prefigurando tanti risultati. Puntando, quindi sulla lettura di quella che è luce più potente, che illumina l’omone che mi da le spalle, blocco l’esposizione ricercando soluzioni diverse (senza voler esagerare, ma la mia idea si ispira ai quadri di Van Gogh e alle lame di luce del Caravaggio).
Solo l’editing successivo e eventuali ulteriori croppaggi in post produzione consentiranno di poter scegliere poi lo scatto migliore. Potrà anche capitare di recriminare nel non aver allargato il campo o, peggio, di aver ristretto troppo l’angolo di ripresa. La foto di street è anche legata al “cogliere l’attimo” e non si ha alcun modo per interferire nelle scene.
Per chiudere, quindi, può affermarsi che la narrazione della foto convalida entrambi i commenti e riafferma il principio noto a tutti gli appassionati di fotografia, ovvero che le foto ci accompagnano sempre e che sta a noi saperle cogliere con destrezza.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
sabato 30 luglio 2022
Rosatellum Bis
Dal 2017 è in vigore un sistema elettorale misto a separazione completa, ribattezzato Rosatellum bis: in ciascuno dei due rami del Parlamento, il 37% dei seggi assembleari è attribuito con un sistema maggioritario uninominale a turno unico, mentre il 61% degli scranni viene ripartito fra le liste concorrenti mediante un meccanismo proporzionale corretto con diverse clausole di sbarramento. Le candidature per quest'ultima componente sono presentate nell'ambito di collegi plurinominali, a ognuno dei quali spetta un numero prefissato di seggi; l'elettore non dispone del voto di preferenza né del voto disgiunto. La Costituzione stabilisce altresì che otto deputati e quattro senatori debbano essere prescelti dai cittadini italiani residenti all'estero.
La legge elettorale approvata nell'ottobre 2017 e ribattezzata Rosatellum bis prevede una soglia di sbarramento nella quota proporzionale pari al 3% su base nazionale, sia al Senato che alla Camera, con l'eccezione delle liste relative alle minoranze linguistiche per le quali la soglia è al 20% nella regione di riferimento. In aggiunta alla soglia del 3%, è prevista anche una soglia del 10% per le coalizioni (in tal caso però almeno una lista deve aver superato il 3%, mentre una lista che raggiunge il 3% all'interno di una coalizione sotto il 10% è ammessa comunque al riparto).
Sempre nell'ambito del Rosatellum bis, il candidato di un partito escluso dal riparto dei seggi perché al di sotto della soglia, ma eletto nel collegio maggioritario, mantiene il suo seggio.
(Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_elettorale_in_Italia)
domenica 24 luglio 2022
Dissertazioni su politica e politicanti italiani: Una volta c’erano i così detti scemi di guerra, ma ora certi politici non sono da meno.
Patologie e sindromi non guardano mai in faccia nessuno, si manifestano a prescindere dal censo e costituiscono spesso concause e varianti di vite disgraziate: le loro e di quelli cui fanno carico.
In natura ci sono però anche soggetti che incarnano i così detti cretini naturali, i quali vivono una condizione positiva di semi coscienza che li porta a convincersi di capire ogni cosa e per questo essere sempre sicuri di cogliere ogni verità.
Per i veri cretini il dubbio è una condizione sconosciuta; pertanto non si pongono mai domande complicate perché per loro ogni cosa è sempre corrispondente alle evidenze facili che vengono loro narrate.
Per alcuni perfino un rassicurante cadenzato “stai sereno”, anche se accompagnato più volte da sonore fregature, non induce a prudenze, anche come ovvia conseguenza per il trauma vissuto.
Eppure, in natura, le negatività maturate costituiscono, almeno nel mondo animale in particolare, termini d’insegnamento.
Ma i cretini sono di per sé sempre sereni, restano coerenti e pure indifferenti; tanto che i soggetti più sgamati che li soggiogano, sanno sempre di poter contare sulla loro piena malleabilità: da scemi naturali. È anche il motivo per cui i furbi di sempre si attorniano di loro, che risultano indispensabili per infoltire numericamente i loro schieramenti onde assicurare tanti possibili sbocchi ai loro giochi.
La dabbenaggine, tanto diffusa oggi nel panorama del nostro evoluto occidente, è coerente alla logica politica che di fatto tende a rispecchiare fedelmente la porzione reale di società che ogni fazione rappresenta, determinata dai costanti e progressivi appiattimenti culturali, non solo nelle categorie sociali ma anche nelle rappresentanze elitarie che variabilmente le orienta.
Quindi accade che in un’organizzata struttura sociale, dove i media costituiscono un essenziale mezzo di controllo e orientamento politico, si può far credere facilmente alle masse la bontà di ogni loro vino proposto; spesso prodotto da vignaioli truffaldini soci dell’oste che, a sua volta, tende ad aggiungere dell’acqua per trarre lucro a proprio tornaconto. Scientificamente è provato che, aggiungere dell’acqua nelle bevande alcoliche mantiene più a lungo lo stato di sbornia e stordimento negli avventori (vedi il cattivo uso che si può fare in estate del Pernod francese o dell’Ouzo, secondo la condizione di tolleranza del consumatore e un calibrato dosaggio dell’acqua).
La categoria dei giornalisti e di tanti opinionisti tuttologi che liberano con disinvoltura loro punti di vista, mai certificati, parziali o improvvisati e costantemente intrisi di prevenzioni, s’infoltiscono oggi tra i molteplici osti addetti alle mescite.
Le loro analisi preconcette sono quasi sempre lo sbandieramento occulto di interessi di parte precostituiti o, peggio, sono talvolta frutto di rivalse che rispondono a congenite frustrazioni personali.
Le appartenenze e le bramosie di poter emergere nel piattume socioeconomico che ci affligge, fa sì che ognuno stabilisce un prezzo, per offrirsi e vendersi nel mercato fariseo dell’occidente evoluto.
Altro che esportare la democrazia. Quale democrazia è quella di appartenere a neocaste o vecchie lobbies che i rivoluzionari sessantottini - che siamo noi - hanno contribuito a restaurare, con l’assoldamento di taluni anche attraverso i classici trenta denari.
Nell'attualità di oggi, in Italia molti si lamentano e gridano angosciati per la cessata avventura del navigato Draghi. Pochi però sono coloro che, con un approccio asettico, hanno il coraggio di analizzare a fondo i fatti oggettivi. Di considerare anche il peso reale dei condizionamenti internazionali nella vicenda. Di focalizzare, non ultimo, l’importanza economica e la destinazione effettiva dei finanziamenti europei derivanti dal PNNR e dei veri percettori individuati dalla politica e non solo.
Oggi in molti, nel caos regnante, cercano di posizionarsi in partiti per assicurarsi un futuro; ma non per tutelare in forma primaria il bene del paese, ma semplicemente per assicurarsi un futuro personale; come singoli individui che, associandosi in branchi anche eterogenei, possano continuare a lucrare sulle rendite di posizione e sulla politica politicante che rappresentano.
In questo clima capita che alcuni che si professano di sinistra si mostrino paladini e si strappino le vesti per difendere un Piano Draghi virtuale e vago, tendente all’inesistente, ma certamente - per il poco visibile - liberista e politicamente di destra. Altro che strabismo di venere, questa è palese miopia.
In verità compagnie, logge e brigate inneggiano a cavalieri, e i tanti Lancillotto si candidano per sedersi alla famosa tavola rotonda. Ma non si tratta di quella tavola romanzata presieduta da Re Artù bensì di quella tipica italiota accomodante, dove si collocano in poltrona in convivio quelli del magna magna ….. per quanto è possibile accessibile a tutti. Storica è ormai al riguardo la frase detta da Franco Evangelisti all’amico democristiano: “a Fra’ che te serve?” (Frase divenuta celebre, anche per riferirsi al sistema corrotto della Prima Repubblica e di Tangentopoli).
In questo contesto ci sta che quel famoso e discusso ex Presidente del Consiglio, protagonista di scissioni e doppi giochismi di Palazzo, venga pure creduto da tanti come lo “statista” cui stanno a cuore le sorti del paese; anche se il suo vero obiettivo è apertamente e solo quello di assicurarsi, per il tramite di ex compagni di partito appena traditi (i veri allocchi), di restare in parlamento affrancandosi parte dei loro scarsi seggi (pure per le ridotte unità disponibili alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica) in nome di una alleanza strategica più che sospetta.
E qui ritorneremmo agli scemi di guerra di cui si è detto all’inizio, che richiamano la famosa scenetta del Totò comico che continua a prendere schiaffi - e se ne ride perchè lui non si chiama Pasquale - e vuole anche vedere "sto scemo dove vuole arrivare".
L’unica verità è che in tutta questa confusione, attesa anche l’anzidetta disponibilità di posti accessibili nelle nuove camere parlamentari, fondamentale rimane oggi la campagna elettorale e gli accorpamenti che sapranno portare avanti le menti più lucide e oneste. Con l’intento di poter indurre e convincere almeno parte di quel quaranta per centro (di indecisi e delusi) a recarsi alle urne per manifestare il loro voto che, di certo, non andrebbe a premiare i soliti partiti delle caste.
Sperando e puntando, con il loro impegno civile, di migliorare o almeno raddrizzare le sorti del paese; già incanalato verso un futuro pieno di incertezze e prospettive di difficile gestione e molto pericoloso, anche per l’ordine pubblico e la sicurezza sociale in genere.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
lunedì 18 luglio 2022
"Confini" - Concept Fiaf 2022
In questi giorni bui e politicamente confusi, rifugiarsi in un piccolo angolo per parlare di fotografia forse può consolarci.
Le tante idee che nascono per manifestare pensieri e sviluppare discorsi attraverso le immagini aiutano, per quell’immediatezza comunicativa che consente agli altri di leggere velocemente secondo una grammatica e sintassi propria.
Nel mondo Fiaf, reduce da un Congresso nazionale ben riuscito e da una stagione post-Covid rivelatasi molto produttiva, si è avviato per il 2022 un nuovo tema che, stante le partecipazioni, sta coinvolgendo molti appassionati.
Il tema “Confini”, è quello scelto fra i cinque che erano stati proposti ai Coordinatori dei LAB Cult Fiaf prima che scoppiasse la guerra in Ucraina e che, come poi precisa nella sua presentazione Silvano Bicocchi, “con questo spaventoso evento è evidente che ha assunto un senso geopolitico che probabilmente ben in pochi avevano in mente nello sceglierlo come tema; non facciamoci quindi condizionare da questa imprevedibile catastrofe e sviluppiamolo in tutte le declinazioni che nascono nella nostra immaginazione”.
Le elaborazioni portate avanti nei concept di quest’anno sembrano aver recepito pienamente l’invito di Silvano; sono infatti tanti i LAB venutisi a formare nel rispetto del regolamento che coordina e fissa i termini dell’operazione.
Del resto, queste opportunità rispondono alla insopprimibile voglia di voler sperimentare nuove possibili strade, e per gli appassionati di fotografia, al di là dei consueti concorsi e degli eventi espositivi, costituiscono una ulteriore possibilità di confrontarsi, nel cercare di sviluppare creatività; libere di interpretare l'unico argomento prescelto, comune ai tanti LAB.
Sono indubbiamente opportunità per proporre idee, possibilmente originali, senza barriere o preconcetti, sicuri di poter così accedere e partecipare a discussioni che, seppur sotto la supervisione di un coordinatore chiamato ad assemblare le singole proposte accettate dal gruppo, aiutano a far crescere la propria visione sulla fotografia, soprattutto come arte che - con immediatezza di linguaggio - intende comunicare.
Un obiettivo non da poco che al contempo intriga molto perché, a prescindere delle specificità delle proposte dei singoli partecipanti, torna molto utile e alquanto formativo nell’insegnare/imparare ad ascoltare il parere degli altri; su tutte le proposte e anche su quelle che, magari, a primo impatto, non siamo riusciti a comprendere.
Un travaso di sapienze e conoscenze in gruppi misti, compositi e variegati, in un confronto paritario fra modi di pensare e di esprimersi differenti, con una impegnativa ricerca di sintesi su quell'unico tema che, come nella vita, viene sempre visto, interpretato e vissuto da ciascuno in modo personale.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
mercoledì 6 luglio 2022
La burocrazia al tempo dei “Migliori” …… e uno dei tanti cul de sac italioti.
Ne avevo sentito parlare dai media, ma credendo di aver regolarmente ottemperato a tutte le incombenze inerenti alla vaccinazione COVID, ritenevo di essere a posto. Ma la burocrazia creativa italiana riesce sempre a trovare un modo per stupire, inventare, intrattenendo i malcapitati con stress kafkiani che le sono molto consoni.
In un giorno qualunque ricevevo una raccomandata dal Ministero della Salute di Roma con la quale, pur essendo io titolare di regolari green pass attestanti le vaccinazioni di rito, mi si comunicava l’avvio di un “procedimento sanzionatorio” per il mancato rispetto dei termini di legge fissati per adempiere agli obblighi vaccinali (terza dose).
La missiva redatta in termini squisitamente burocratesi informava che entro dieci giorni dalla ricezione si poteva fare opposizione alla “Azienda sanitaria locale competente”, adducendo motivazioni che non avevano alcuna apparente logica, atteso l’avvenuto assolvimento degli obblighi decretati.
Nessuna indicazione veniva riportata riguardo alla struttura di competenza (facilmente deducibile in relazione alla circostanziata precisione dell’indirizzo di recapito) e men che meno la PEC cui poter inoltrare l’eventuale reclamo. Veniva invece indicata l’Agenzia delle entrate cui si avevo obbligo di informare sull’avvenuta istanza/opposizione (evidentemente non si parlano fra loro sull’azione concordata).
A scanso di equivoci e allo scopo di avere certezza sulle risposte, interessavo con PEC tutte le varie strutture pubbliche che potessero essere coinvolte nella vicenda.
Le poche risposte ottenute dicevano di non essere competenti e ribadivano di rivolgersi all’ASP locale.
Nella lettera era fortunatamente anche indicato un numero di un call center che rispondeva dopo svariati tentativi.
Una gentile e preparata impiegata mi informava che l’istanza presupponeva l’utilizzo di un modulo standard - non allegata alla lettera raccomandata - che, segnalata la mia email ordinaria, puntualmente mi facevano arrivare.
Nell’allegato che accompagnava il modulo veniva specificata l’ASP competente e il relativo indirizzo elettronico (ordinario e non la PEC che avrebbe consentito di poter disporre di un protocollo certo). La cosa più stramba era che, mentre veniva fissato un termine di dieci giorni per l’eventuale ricorso, l’ASP competente riceveva il pubblico un solo giorno la settimana (il giovedì).
Compilo il modulo ricevuto, grazie al supporto del numero verde allegando, oltre al documento personale, tutta quanta la documentazione comprovante la mia posizione.
Nella circostanza mettevo in evidenza quanto era noto a tutti ed era anche ampiamente risaputo, ovvero che nel periodo fissato per i termini sanzionatori, le resse ai centri vaccinali impedivano di fatto l’inalazione immediata del farmaco e, conseguenzialmente, le prenotazioni nei portali web comportavano ritardi di oltre tre settimane o addirittura un mese.
In relazione a ciò, anche per accelerare i tempi e procedere al richiamo vaccinale optai per una farmacia regolarmente convenzionata che nell’arco di due settimane consentì di procedere alla terza dose.
Una delle svariate PEC intanto rispondeva (direzionegenerale@asppalermo.org) lo stesso 23 giugno: “Per il procedimento sanzionatorio conseguente all'inadempimento dell'obbligo vaccinale, si chiede di inoltrare apposita Istanza, secondo la procedura che si allega, riscontrabile sul sito internet dell'ASP di Palermo al seguente link https://www.asppalermo.org/pagina.asp?ID=581. Dopo avere compilato l’Allegato 1, si prega di inviarlo all'indirizzo mail dedicato a tale attività corrispondente al Distretto Sanitario di competenza, come indicato nel file allegato. Cordialmente. Segreteria Direzione Generale"
Da quel momento si è scatenata una corrispondenza che definire surreale appare riduttivo.
mailto:sanzionevaccini.palermo@asppalermo.org del 23 giugno
“In questi giorni mi è stata recapitata una raccomandata (……….) con la quale mi si comunica l’avvio di un procedimento sanzionatorio per presunta mancata osservanza degli obblighi vaccinali.
Evidentemente le vostre risultanze sono errate o le verifiche eseguite hanno fornito dati inesatti, in quanto io ho proceduto a tutte le tre fasi vaccinali previste, compatibilmente alle disponibilità offerte dalle strutture sanitarie, per le quali ho regolarmente ricevuto i relativi Green Pass (normale e rafforzato per la terza dose).
Mi aspetto che, con un pò di buona volontà, avrete modo di verificare anche attraverso i vostri archivi e annullare la procedura avviata.
Per facilitarvi i compiti riporto in calce gli estremi della raccomandata e l’indirizzamento della stessa.
Allego, altresì, la documentazione ricevuta che comprova la regolarità della mia posizione e l’allegato 1.
In attesa di cortese sollecito riscontro, porgo cordiali saluti.”
Msg da sanzionevaccini.palermo@asppalermo.org del 6 luglio
Rispondo in questi termini:
mailto:sanzionevaccini.palermo@asppalermo.org del 6 luglio
“Probabilmente c'è qualcosa che non torna poiché il primo certificato attesta l'effettuazione della vaccinazione il 16 luglio 2021 e il successivo è stato prenotato entro i sei mesi (ed eseguito il 3 febbraio, presso una struttura farmaceutica più accessibile, stante l'indisponibilità di date idonee al centro vaccini). Pertanto continuo a non capire. Non so se è il caso di fare intervenire un legale con le eventuali spese a vostro carico.”
Msg da sanzionevaccini.palermo@asppalermo.org del 6 luglio
“In riscontro alla sua email, si chiariscono alcuni punti .
1. Il D.L. 07 gennaio 2022 n. 1, art. 4 sexies (sanzioni pecuniarie), comma c riporta:
“Soggetto che a decorrere dal 1° febbraio 2022 non ha effettuato la dose di richiamo successiva al ciclo vaccinale primario entro i termini di validità delle certificazioni verdi COVID-19 previsti dall’art. 9, comma 3, del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n.87 e successiva modifica art.3 D.L. n. 221 del 24.12.2021 (Art. 4-sexies lettera c del Decreto Legge n° 01 del 07.01.2022)”
2. Il D.L. n.221 del 24.12.2021, all’art. 3 riporta quanto di seguito:
Durata delle certificazioni verdi COVID-19
1. All'articolo 9 del decreto-legge 22 aprile 2021, n. 52, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 giugno 2021, n. 87, a decorrere dal 1° febbraio 2022, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 3: al primo e secondo periodo, le parole «nove mesi» sono sostituite dalle seguenti «sei mesi»;
b) al comma 4-bis le parole «nove mesi» sono sostituite dalle seguenti: «sei mesi».
A far data dal 1 febbraio, ai sensi di legge, e tenuto conto della scadenza della certificazione verde (180gg), avrebbe dovuto quindi aver assolto già all’obbligo vaccinale completando la vaccinazione con la dose di richiamo.
Per quanto sopra, la vaccinazione della III dose è stata effettuata in data 03/02/2022, oltre i 180 giorni dalla II dose (16/07/2021)
Si specifica che, secondo direttive Ministeriali, potevano essere ritenute valide ai fini dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale anche le prenotazioni della vaccinazione avvenute in data antecedente il termine previsto dell’01/02/2022.
Nel suo caso, non è pervenuta purtroppo attestazione dell’ avvenuta prenotazione della vaccinazione in data antecedente l’01/02/2022 e pertanto si è dovuto procedere al rigettare l’istanza, in applicazione a quanto disposto dalla Legge.
Altresì, rispetto a quanto asserito circa i problemi di salute che hanno determinato il differimento alla vaccinazione, non è parimenti pervenuta certificazione medica a supporto.
Per quanto sopra, qualora la S.V. dovesse produrre la documentazione giustificativa di cui sopra (data di prenotazione o certificato medico), l’istanza potrebbe essere passibile di revisione.
Il Dipartimento di Prevenzione”
Alla luce delle informazioni e delle ulteriori possibilità per poter procedere all’annullamento della procedura sanzionatoria, non solo ottengo notizie che rappresentano novità, ma acclaro ancor di più la scarsa trasparenza operativa notificata con la raccomandata R.R. originaria, stilata più per essere letta da un dotto burocrate che da un normale medio cittadino. Ogni altra considerazione con l’utilizzo di terminologie di grillesca memoria apparirebbe abbastanza superflua. La burocrazia in italia è come una margherita da sfogliare: "m'ama, non m'ama, ...... il risultato sta nell'ultimo petalo, per chi tiene pazienza"
Provvedo comunque a intrattenere la Farmacia:
Msg inoltrato a Farmacia ……. Il 6 luglio
“Poiché ho provveduto a prenotare da voi per il vaccino terza dose, che mi è stato somministrato due settimane dopo (precisamente in data 3 febbraio u.s.) mi viene richiesta una attestazione per non incorrere nella sanzione pecuniarie di cui all’allegato msg.
Potreste cortesemente rilasciarmi un attestato da poter trasmettere all’Asp.
Nel ringraziare per la collaborazione porgo distinti saluti.”
In relazione a precisazioni avute informalmente (telefonicamente) dalla Farmacia interessata scrivo all’ASP:
mailto:sanzionevaccini.palermo@asppalermo.org del 6 luglio
“In relazione alla produzione di certificazione comprovante la prenotazione entro i termini ho provveduto a inoltrare richiesta alla Farmacia.
Sentita comunque per le vie brevi mi veniva risposto, che non ero il primo cliente a richiedere un documento che certificasse la data della prenotazione.
Ciò era per loro impossibile per il semplice fatto che, assolto il compito, i loro "archivi privati" erano stati azzerati senza lasciarsi alcun bakup per potere attingere.
Inoltre mi veniva detto che, a seguito delle tante richieste pervenute alle molteplici Farmacie convenzionate, una circolare dell’Ordine aveva dato loro disposizione di non rilasciare alcun attestato e di non dare risposte scritte a legittime richieste inoltrate dai privati.
A questo punto, poiché le farmacie hanno tutte operato con regolari convenzioni pubbliche, avallate dalle vostre strutture, ritenendo di non essere unico nella fattispecie credo che dobbiate dare voi delle risposte normali, che possano pure risultare facilmente percorribili.
Evidentemente, se del caso e nello specifico, intrattenendo ufficialmente l’Ordine dei farmacisti locale, allo scopo di venire incontro ai cittadini e assolvere con trasparenza alle funzioni pubbliche. Senza assillare e vessare chi ha pienamente rispettato le regole. In attesa di riscontro porgo distinti saluti.”
Attendo di ricevere una risposta, intanto che provvedo a inviare una PEC all’Ordine dei Farmacisti, per le autonome iniziative intraprese con una presunta circolare interna che appare difficilmente acquisibile.
Viva l'Italia e il Governo dei Migliori.
Buona luce a tutti!
© ESSEC
---- Per la particolarità e stranezza della macchina burocratica attivata a gestire l'intera vicenda, riporto di seguito le conclusioni/provvedimenti notificate dal Ministero della Salute. email pervenuta il 3 agosto dal Ministero: Gentilissima/o, in seguito alle modifiche dell’art.4 sexies del decreto-legge 01/04/2022 .n44, entrate in vigore lo scorso 16 luglio, la informiamo che il procedimento sanzionatorio n.29675202200076005700, non avrà ulteriore seguito. Cordiali saluti. Ministero della Salute Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica — A proposito di Metodo Draghi e relativo piano ……. il paradosso della vicenda è che mentre con DL 44 dell’1 aprile 2022 procedevano per azzerare il procedimento sanzionatorio, con lettera raccomandata del 31 maggio 2022 comunicavano l’avvio dei procedimenti. Direi uno dei migliori capolavori del Governo dei Migliori. 🤣🤣🤣 E come se non bastasse …… inviano oggi msg personalizzati (con indicato il numero dell’azione sanzionaroria avviata) ad ogni cittadino interessato da precedente notifica …….. Quanta burocrazia 🤪 Avrebbe detto Totò …… “e io pago” …..🤬
domenica 3 luglio 2022
Il problema forse non è rispecchiarsi .... ma riconoscersi
Nel lontano agosto del 2001 ci fu un Ministro della Repubblica che disse apertamente come con la criminalità organizzata bisogna giocoforza saper convivere.
Le affermazioni riportate in virgolettato dalla stampa e dai media furono: "con mafia e camorra bisogna convivere e i problemi sulla criminalità ognuno li risolva come vuole".
A poco servirono le correzioni di tiro prontamente attuate da Pietro Lunardi che, causa il clamore suscitato, venne a precisare: "la mia battuta è stata forse imprecisa o infelice. Lo Stato combatterà la malavita organizzata con impegno sempre crescente ma non è onesto illudere i cittadini sulla possibilità di sanare dall'oggi al domani questi mali profondi della nostra società".
A prescindere da ogni considerazione etica e sull’inopportunità di rendere espliciti concetti abbastanza risaputi e quasi evidenti, occorre prendere atto che l’ingenuità politica si collegava certamente con la realpolitik, che si aggancia al famoso detto “del si fa ma non si dice”. Del resto tutti sappiamo bene che il compromesso è il cardine stesso su cui ruota la politica.
In politica estera oggi un personaggio svedese evidenzia il fatto che trattare con Erdogan equivale a trattare con un politico dalle fattezze di Putin. Dice una verità ovvia, atteso che l’occidente in crisi anche di risorse, tratta incondizionatamente con tutti i regimi - totalitari e non - per cercare di accaparrarsi materie prime di cui non può fare a meno e delle quali è quindi “tossicodipendente”.
Oggi La Turchia chiede alla Svezia di estradare ventuno rifugiati curdi per un suo "si" all'entrata nella Nato; al riguardo Kakabaveh parlamentare svedese-curda apertamente afferma: "Trattiamo con Erdogan che e' come Putin".
Amineh Kakabaveh è una parlamentare svedese di origini curde, arrivata dall'Iran come rifugiata perché parte di un movimento politico militare curdo, la quale sostiene che il negoziato per l'accesso della Svezia alla Nato sia incentrato sulla questione curda poiché Erdogan ha chiesto di estradare alcuni rifugiati curdi da Svezia e Finlandia.
Solo in questo caso Erdogan si dice disposto a concedere il proprio sì ai due Paesi nordici nella Nato. "La Svezia abbandona 200 anni di storia di libertà, pace e difesa delle minoranze" dice, tra le altre cose, Kakabaveh.
Nell’ultimo periodo in Italia, un Presidente del consiglio, ennesimo debuttante, da sempre avvezzo a gestire in maniera aziendalistica i suoi incarichi pubblici - e quindi con metodi decisionisti, non sempre trasparenti - opera andando spesso ampiamente fuori dal seminato, nell’indifferenza di tanti, Capo dello Stato compreso; ritenendosi autorizzato, vista l’atipicità dell’incarico tecnico, derivato anche dalla complessità dei problemi, dalla pochezza e inconsistenza di una democrazia parlamentare, priva di una reale opposizione volta al controllo, stante il persistere di una profonda crisi di uomini e di idee e lo sconforto di un elettorato assente.
In poche parole, abbiamo a timoniere uno a cui piace giocare facile, senza dover dare tanto conto agli altri, secondo i tempi e modi di una democrazia istituzionale.
Nel tempo che stiamo vivendo il sistema mondiale - e specie il capitalismo - naviga in una grande confusione. Financo nel cattolicesimo - e non solo in questa setta religiosa - convivono etiche antitetiche, in tante “enclavi” apparentemente inconciliabili, che sostanzialmente però consentono di compattare la reale forza del potere.
In tempo di Covid una corrente di pensiero ha cavalcato il principio della immunizzazione di gregge, detta anche immunità di gruppo, immunità di branco o immunità collettiva.
Specificatamente può essere definita come la capacità di un gruppo di resistere all’attacco di un’infezione, verso la quale una grande porzione dei membri del gruppo è immune.
Wikipedia al riguardo la definisce: “È una forma di protezione indiretta che si verifica quando una parte significativa di una popolazione (o di un allevamento) ha sviluppato anticorpi specifici verso un agente infettivo (sia in seguito al superamento della malattia, sia dopo una vaccinazione): la presenza di anticorpi in una grande parte della popolazione riduce la probabilità di contagio anche negli individui che non hanno sviluppato l'immunità direttamente.”
Sarà così? Chissa? Una cosa certa è che l’umanità per sua costituzione ha la memoria corta e quasi mai prende a insegnamento la cultura e gli accadimenti della storia.
In molti declamano di vivere in democrazia, ma non tutti hanno presente il concetto classico inteso dai teorici filosofi.
Georges Burdeau, in un interessante articolo pubblicato sul portale della Treccani, sostiene tra l’altro che “la democrazia attinge la propria forza più dall'ideale che incarna che dalle istituzioni in cui si manifesta”; come dire che è fondamentalmente lo specchio della società che rappresenta. È quanto mi faceva pure notare l’altro giorno un caro amico, col quale ogni tanto ci avventuriamo in questo campo e non solo. “Giulio Andreotti diceva sempre: il 10% della classe politica è migliore, il 10% è peggiore, l'80% è l'esatto specchio della realtà!”. Io ebbi a rispondergli: “Perfettamente d’accordo …. Il problema è rispecchiarsi”.
In un articolo di tre anni fa, parlando del libro “Epistemologia del dialogo” – Carocci edizione 2011 – riportavo lucidi concetti espressi dal Prof. Enzo Di Nuoscio, assai attinenti col tema della democrazia e al panorama politico attuale.
Come sanno molti appassionati del settore, fotografare in generale è molto difficile, saper cogliere gli elementi che caratterizzano una società nel tempo contemporaneo è forse una cosa assai più complessa, anche se ci si impegna a discernere e analizzare il tutto, nel tentativo di capire.
Buona luce a tutti!
© ESSEC